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Ricordiamo Sac. TOZZO Luigi

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 6 Giugno 1989
Luogo del decesso: Chirignago (Venezia)
Luogo di sepoltura:

Sac. TOZZO Luigi, da Montecchio Maggiore (Vicenza), morto a Chirignago (Venezia) nel 1989, a 66 anni di età, 49 di Professione e 37 di Sacerdozio.


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generalizia", Maggio - Agosto 1989

Sac. Luigi Tozzo
da Montecchio Maggiore (Vicenza), passato al Signore il 6 giugno 1989 nell'Istituto don Orione di Chirignago (Venezia) a 66 anni di età, 50 di professione e 38 di sacerdozio. Riposa a Chirignago.

    Dal nativo paese dove era nato il 13 gennaio 1923, si recò al seminario nostro di Campocroce di Mirano (Venezia), l'11 novembre 1935. Erano gli anni di tanto fiorire di aspiranti, viventi il beato don Orione, don Sterpi e don Pensa, che da Venezia vigilava su quella casa ricca di tante speranze. Passato poi a Tortona e Montebello, don Tozzo vi finì il ginnasio regolarmente, ricevette dal visitatore p.Caronti il sacro abito e fu ammesso al noviziato a Villa Moffa (1938-39); qui fece anche i primi voti il 1 novembre 1939, e iniziò il liceo completato poi a Tortona. La teologia la fece a Roma all'Istituto san Filippo Neri e a Tortona, dove anche pronunciò i voti perpetui il giorno di Natale del 1946 e venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1950 per le mani di mons. Melchiori. L'anno prima aveva conseguito l'abilitazione magistrale che gli permise di applicarsi subito all'insegnamento — abbinato all'assistenza dei fanciulli e dei giovani — prima al san Giorgio di Novi Ligure (1951-52), poi ad Alessandria nel nuovo Istituto (1952-53), agli Artigianelli di Venezia, (1953-55), a Gallio (1955-57), a Vigevano (1957-59), di nuovo al san Filippo di Roma, alla casa del Giovane operaio (1967-71) e alla parrocchia delle Vallette in Torino, donde passò, nel 1977, a san Secondo di Pinerolo e finalmente a Chirignago per l'assistenza ai giovani handicappati.

   Un lavoro, come si vede, vario, che gli permise di rendersi utile in diversi incarichi, nei quali intese servire filialmente la congregazione, affrontando sacrifici, pene intime e sofferenze fisiche che non gli mancarono mai fin da chierico studente, ma che seppe superare con amore a Dio, al suo lavoro, alla Chiesa, alla congregazione.