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Ricordiamo Sac. ROSSI Valerio

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 25 Dicembre 1971
Luogo del decesso: Genova
Luogo di sepoltura:

Sac. ROSSI Valerio, da Sestri Ponente (Genova), morto a Genova nel 1971, a 77 anni di età, 21 di Professione e 51 di Sacerdozio.


Da “Atti e comunicazioni della Curia Generalizia”, Gennaio -Marzo 1972

Don Valerio Rossi
nato a Sestri Ponente (Genova) il 3 settembre 1894, morto al Piccolo Gottolengo di Genova il 25 dicembre 1971 a 77 anni di età, 21 di professione e 51 di sacerdozio

Venne in Congregazione il 16 luglio 1949, all'età di 55 anni, dopo essere stato Parroco a Livellato e Borgoratti (Genova) Fece il noviziato a Villa Moffa. Emise la prima Professione l'11 ottobre 1950 a Bra e quella perpetua l'11 ottobre 1953 a Montebello. Dal 1950 al 1953 fu Parroco di Copparo (Ferrara) Indi fu trasferito all'Istituto Teologico di Tortona, in qualità di Padre spirituale ed insegnante di Teologia Pastorale. Nello stesso tempo divenne confessore delle Piccole Suore Missionarie della Carità, delle Suore Sacramentine e di tanti sacerdoti. Si prestava spesso, e con grande frutto spirituale, alla predicazione di ritiri nelle nostre case e in diocesi. Scrisse «la Parola del Padre», raccolta di pensieri riferentisi a brani di Don Orione per tutti i giorni dell'anno, e compose pure un commento alle litanie della Madonna ed alle litanie del SS.mo Sacramento. Dopo il trasferimento del Teologico a Roma, rimase al Santuario della Madonna della Guardia in Tortona, ove svolse, apprezzatissimo, la sua opera di confessore. In seguito, per ragioni di malferma salute, passò al Piccolo Cottolengo di Paverano in Genova. Nel 1970 celebrò la solenne ricorrenza del suo 50° di S. Messa a Tortona ed a Genova fra devote attestazioni di stima e gratitudine. La sua salute appariva sempre però precaria per disturbi circolatori. Fu trovato morto, a seguito di emorragia, la mattina di Natale, dopo che aveva confessato fino all'una di notte nella parrocchia di Santa Fede. E' ritornato al Signore silenziosamente, com'era vissuto, lasciando in tutti coloro che lo conobbero l'esempio di non comune virtù sacerdotale e religiosa, particolarmente di una eccezionale pietà e di una povertà amata e vissuta secondo lo stile di Don Orione.


Don Giuseppe Zambarbieri in “Atti e comunicazioni della Curia Generalizia”, Gennaio -Marzo 1972

Don VALERIO ROSSI- Che segno di predilezione da parte del Signore l'improvvisa chiamata nelle prime ore del Natale, Dopo che non solo quella santa vigilia, ma tutta la vita di Don Rossi era stata una continua atte1sa del Signore! Lo ricordo, anzitutto, come uomo di 'Coscienza, coerente, di una fedeltà assoluta ai suoi impegni sacerdotali e religiosi. Poteva 'sembrare perfino meticoloso in certe circostanze: ma era la sua rettitudine, che non poteva accettare compromesso alcuno. Un sacerdote di vita interiore profonda sì che lo ricordiamo anzitutto in preghiera, inginocchiato nella cappella del Teologico di Tortona, o nel Santuario della Guardia, dove indugiava a lungo davanti al SS.mo e alla Madonna, sempre disponibile - per altro - a chi lo richiedeva per la confessione e per consigli. Era l'uomo " buono e fedele " 'della Scrittura, cui molti e molti aprivano il loro cuore - a cominciare dal Vescovo diocesano che ricorreva a lui ogni settimana, attratto da tanta saggezza e semplicità. Così il suo passaggio è stato di edificazione ovunque: nel ministero svolto in parrocchia prima di farsi religioso: poi a Copparo, fra i chierici del Teologico, fra le nostre Suore, sempre e ovunque di esempio a tutti per il candore della vita e la dirittura morale, prima ancora che per la sua opera di guida e maestro. Mi era ben nota la grande benevolenza che da tutti si era cattivato in Congregazione, ma non sapevo della stima straordinariamente ammirata che nutrivano per lui nella diocesi di Genova. Ne ho avuta una dimostrazione consolante il giorno dei funerali prima a Paverano - ascoltando le parole del Vescovo Ausiliare Mons. Chiocca, che presiedette la concelebrazione nella chiesa di S. Benedetto - e poi nella parrocchia di Sestri, dove la Salma è sostata per un'altra concelebrazione. Ho potuto dire una parola e mi sono accorto, dopo la S. Messa, come erano condivise dal Parroco e dai sacerdoti che lo avevano conosciuto, le espressioni suggeritemi dal cuore in quel momento. Ho visto parecchie persone piangere - in Chiesa e al cimitero sopra Sestri, dove la cara Salma è stata tumulata nella tomba di famiglia- mentre confidavano la loro pena per essere mancato loro un padre spirituale così pio e umile, così saggio e prudente.

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