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Ricordiamo Fr. DE ANGELIS Arsenio

Qualifica religiosa: Religioso Fratello
Data del decesso: 10 Settembre 1991
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Roma, cimitero di Prima Porta

Fr. DE ANGELIS Arsenio, da Monteporzio (Pesaro), morto a Roma nel 1991, a 59 anni di età e 37 di Professione.


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", Settembre – Dicembre 1991:

Coadiutore ARSENIO DE ANGELIS

da Monteporzio (Pesaro), passato al Signore il 10 settembre 1991 nel Policlinico Gemelli di Roma, a 59 anni di età e 38 di professione religiosa. Riposa nel cimitero di Prima Porta a Roma.

È entrato nella pace di Dio dopo un lunghissimo calvario sopportato esemplarmente nel fisico e nello spirito, dopo aver dato alla Congregazione, e sempre generosamente, l'adesione del cuore e l'apporto fattivo della propria donazione. Tutti i confratelli lo hanno conosciuto durante i lunghi anni che egli ha trascorso in Casa Generalizia, dove esercitava il servizio di infermeria, assistendo anziani e malati, da lui seguiti e curati. Nato il 12 aprile 1932, entrò in Congregazione a Grotte di Castro il 13 maggio 1947 ottenendo la licenza media al San Filippo di Roma e completando il ginnasio a Velletri e Patrica. A questi studi aggiunse poi, il 15 luglio 1965, il diploma di infermiere professionale presso i Cavalieri di Malta. Compì il noviziato nella Casa di Montebello (Pavia), seguito dai primi voti nella festa della Mater Dei ,11 ottobre del 1953 e da quelli perpetui il 12 settembre a Campocroce di Mirano (VE), nelle mani del Direttore generale Don Pensa, testimoni Don Zambarbieri e Don Luigi Piccardo.

Fu quel giorno, egli confidava, che la sua anima si rivolse con decisivo anelito di perfezione a dare completamente se stesso nella misura che le condizioni fisiche gli avrebbero consentito. Colpito da grave cifoscoliosi cercivo-dorsale, con insufficienza respiratoria, non si risparmiò nel rendersi utile e ricercato dai Confratelli, che, nel suo carattere mite e sempre pronto, trovarono a loro volta conforto e assistenza. Giunto in Curia generalizia nell'autunno 1953, ci rimase per circa quarant'anni spendendosi in serenità e pace, fino agli ultimi tempi, quando il suo calvario si compì tra la Casa e l'ospedale, sempre in offerta alla divina Volontà.

Un edificante esempio del sapersi dare a Dio e alla Congregazione completamente, per amore.

 

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