Il governo delle Filippine ha dichiarato da due giorni lo “stato di emergenza alimentare” per contrastare la "crisi del riso", dovuta a un picco straordinario nei prezzi di quello che è l'alimento base del Paese. Secondo il ministro dell’Agricoltura delle Filippine, Francisco Tiu Laurel, questo consentirà lo smistamento delle scorte tampone di riso dai magazzini della National Food Authority ai mercati locali. Il Paese è ormai travolto dagli alti costi del riso, che ha raggiunto i 50-60 pesos al chilo, circa il doppio del costo che in media si registrava al dettaglio.
Don Oreste Ferrari, sacerdote orionino missionario nelle Filippine, racconta come questa dell’aumento dei prezzi del riso sia “una questione più politica che alimentare”.
“Tre anni fa – racconta don Ferrari – l’attuale presidente Ferdinand Romuáldez Marcos Jr. aveva puntato, nel corso della sua campagna elettorale, sulla promessa di abbassare il prezzo del riso da 40 a 20 pesos al chilo. Il riso è il cibo principale di tutti i piatti filippini, ma durante questi tre anni non solo non è mai riuscito a ridurre il prezzo, ma anzi ha cominciato a salire. Ora siamo in vista delle elezioni di mezzo termine, che ci saranno a maggio prossimo, per cui la questione del riso è tornata a galla e il presidente precedente, Rodrigo Duterte, sta puntando molto su questo”. A questo scenario se ne aggiunge, sempre secondo don Ferrari, anche un altro che coinvolge i mercati internazionali: “Il presidente precedente era amico con la Cina, da cui poteva avere delle buone scorte. Questo presidente, invece, è molto più vicino agli Stati Uniti e vorrebbe introdurre riso dal Vietnam, ma non ha ancora i permessi del parlamento per poter fare questi accordi. Anche in questo caso, comunque, si tratta di una questione politica, il 12 maggio ci saranno le elezioni di mezzo termine, dopo di che si vedrà la soluzione di tutto”.
“Naturalmente – commenta don Ferrari – i vescovi locali sono dovuti intervenire su questo tema, perché non è giusto che i politici sfruttino la debolezza delle classi povere e la rabbia della gente, mettendole alla fame solo perché poi questi votino da una parte o dall'altra”. L’emergenza del riso, infatti, è stata sollevata anche nel messaggio che i vescovi filippini hanno diffuso a conclusione della recente assemblea: "L’aumento della povertà, che si manifesta con l’aumento della disoccupazione e dei prezzi delle merci e dei servizi, allarga la forbice tra ricchi e indigenti", hanno ammonito i presuli, invocando misure concrete per ridurre le disuguaglianze.