La Congregazione di Don Orione è presente in Mozambico dal 2003, quando furono inviati i primi missionari. Attualmente la Congregazione conta 12 religiosi mozambicani. Tra loro c'è il religioso Gito João Jorge, studente del primo anno di teologia, che ha scritto una cronaca sulla situazione politica del suo Paese dopo le elezioni. Il religioso scrive:
«Oltre al terrorismo che da più di cinque anni affligge la parte settentrionale del Mozambico, che intensifica senza pietà le sue azioni mortali e disumane in quella regione settentrionale, provocando migliaia di morti e sfollati, il Paese si è recentemente trovato immerso in una sanguinosa crisi causata dai brogli elettorali delle ultime elezioni.
Il 9 ottobre 2024, infatti, si sono svolte le settime elezioni presidenziali, legislative e provinciali con il relativo processo di votazione, conteggio dei voti a livello di tabelle, distretti e province finalizzato all'elezione del Presidente della Repubblica, dei Deputati dell'Assemblea della Repubblica, dei Governatori provinciali e dei membri delle Assemblee provinciali.
Da questo punto di vista, le elezioni sono state caratterizzate da numerose irregolarità e frodi elettorali perpetrate dal Frelimo, partito al potere dall’indipendenza nazionale del 1975, in tutte le fasi del processo elettorale, nel censimento, nella raccolta dei voti e nella anche nel conteggio. Ad esempio, il numero calcolato dall’organismo nazionale responsabile delle elezioni (Commissione elettorale nazionale) è superiore al numero totale della popolazione registrata in età di voto, il che dimostra immediatamente l’esistenza di errori elettorali molto gravi. Durante il processo di voto sono state rilevate anche violazioni di diversi diritti umani e di cittadinanza, riempimento delle urne, intimidazioni e arresti.
I risultati presentati a livello nazionale non sono accettati dalla popolazione e dagli osservatori nazionali e internazionali, nonché dai membri della società civile che erano presenti al processo di votazione perché, secondo il rapporto presentato, i risultati non riflettono quella che è la volontà del popolo depositato alle urne. I maggiori esperti di politica elettorale ritengono che le elezioni si siano svolte in un contesto di grande malcontento e di una forte richiesta popolare di rafforzamento dello stato di diritto e di maggiore trasparenza nell’amministrazione elettorale. Di conseguenza, c’è sempre soddisfazione per i risultati presentati, non solo da parte degli agenti politici, ma anche della gente in generale.
In questa ondata di sfide ai risultati presentati dalla Commissione Elettorale Nazionale, l’avvocato e consulente legale del candidato presidenziale scelto dal popolo e che rivendicava la vittoria è stato assassinato nelle prime ore del 19 ottobre 2024. Nella stessa circostanza è stato ucciso anche il rappresentante del partito che sostiene la candidatura di coloro che lo avevano scelto come futuro leader. C’è un clima di paura e insicurezza sociale in ogni angolo del Paese perché gli squadroni della morte cercano sempre più vittime e tolgono la vita a coloro che non si allineano al sistema dittatoriale che può essere chiamato neocolonialismo.
Da allora ci sono state continue manifestazioni popolari su scala nazionale indette pacificamente dal candidato presidenziale più votato dal popolo come un modo per ripudiare la morte violenta dei mozambicani e anche come un modo per contestare i risultati delle votazioni, ma le manifestazioni sono a cui si risponde con violenza e barbarie da parte della polizia che lancia gas lacrimogeni direttamente sulla popolazione, spara sui manifestanti e reprime brutalmente e uccide anche donne e bambini indifesi. C’è anche molto vandalismo contro le infrastrutture pubbliche e private e molto scontro tra la popolazione e la polizia, che provoca dozzine di morti e feriti ogni giorno in tutto il Paese. La situazione sta infiammando gli animi della popolazione, che inizialmente intendeva tenere una manifestazione pacifica e è costretta a difendersi dagli atti violenti della polizia e dei soldati delle forze di difesa del Mozambico e delle altre forze di polizia.
In questa ondata continua di manifestazioni, le strade sono bloccate, le frontiere sono chiuse, le imprese sono ferme e tutti gli altri settori del lavoro privato e pubblico sono completamente paralizzati. Oltre ai morti e ai feriti, ogni giorno centinaia di giovani vengono detenuti e altri rapiti senza diritto alla difesa.
Va notato che, a partire dall’indipendenza, il partito al potere ha preso il controllo di tutte le istituzioni pubbliche e anche delle formazioni apartitiche, rendendo difficile identificare ciò che appartiene al partito o al governo. Di conseguenza, viviamo in un’autentica dittatura. In altre parole, si può affermare che la società mozambicana è costituzionalmente e teoricamente democratica, ma nella pratica è caratterizzata da una dittatura estrema e critica e la conseguenza è la disuguaglianza sociale e l’estrema povertà». (Dal sito www.orionitas.com.br)