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13 Luglio 2024

Indonesia, nuova frontiera missionaria per le Suore di Don Orione - VIDEO

A colloquio con Madre Maria Alicja Kędziora, superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità, che racconta l'avvio della nuova missione nel paese asiatico.

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Papa Francesco dal 2 al 13 settembre sarà in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor-Leste e Singapore. Madre Maria Alicja, superiora generale delle Piccole Suore Missionarie della Carità, racconta l’avvio della nuova missione nel paese asiatico.

Com’è nata l’idea di una nuova missione in Indonesia?

Già prima della pandemia avevamo avuto il nulla osta per iniziare la nostra missione nella diocesi di Kupang, ma poi questa possibilità non si concretizzò. Ma la Provvidenza ha voluto che piantassimo una tenda in questo paese e così come primo atto del nuovo Consiglio generale nel maggio del 2023 abbiamo dato avvio ufficiale alla nostra presenza ad Atambua, una città dell'isola di Timor, situata nella provincia delle Piccole Isole della Sonda al confine con Timor Est.

Tra le tante parrocchie che ci erano state indicate dal Vescovo abbiamo scelto quella di San Luigi Gonzaga a Haekesa, seguendo la grande devozione del nostro Fondatore per il santo gesuita. Una parrocchia di estrema periferia e di grande povertà.

Com’è composta la nuova comunità?

Le suore orionine in Indonesia sono il segno del grande disegno provvidenziale del Signore. Vi spiego meglio. Come sapete la compianta Madre Ortensia avviò nel 2004 la prima missione delle suore in Asia, nelle Filippine. Dopo alcuni anni, ci rendemmo conto che non erano fiorite delle vocazioni e la cosa ci stava preoccupando molto. Poi il cambio con il viaggio di una nostra consorella in Indonesia accompagnata da un sacerdote per incontrare alcune giovani che desideravano abbracciare la vita religiosa.

Queste giovani fecero la scelta coraggiosa di andare nella nostra casa nelle Filippine per la formazione senza conoscere la lingua. In questi anni hanno dato prova della loro maturità e della solidità della loro vocazione e speriamo che fra poco potranno emettere i voti perpetui. Alcune di loro sono in Italia per studiare.

La nuova comunità, dunque, è composta da tre consorelle. La superiora Suor Maria Annick, malgascia e due suore juniores indonesiane: Agnes e Adriana.

Com’è la realtà dove state operando?

È una comunità che vive nella massima semplicità. Le famiglie hanno bisogno di tutto e molte di loro sono fuggite anni fa da Timor Est. È una popolazione molto giovane e soprattutto i bambini hanno bisogno di assistenza e di cura. Molti non vanno a scuola. Le nostre suore sono ormai un punto di riferimento per loro. Ma non solo questo si prendono cura degli ammalti e di quanti sono in difficoltà.

La nostra casa è semplice e provvisoria, perché per qualche tempo abbiamo ricevuto alloggio nella vecchia chiesa divisa a metà e in una parte vengono accolte anche le ragazze povere che arrivano dai villaggi vicini per studiare e per cercare lavoro.

Avete difficoltà in un paese islamico come l’Indonesia?

No, dove siamo noi il clima è sereno perché la maggioranza della popolazione è cattolica. So che in altre isole, sono 18 mila, ci sono spesso dei problemi anche gravi.

Quali le prospettive in Asia per le PSMC?

Come sapete abbiamo ulteriormente articolato la nostra presenza nelle Filippine con due comunità. I segnali per futuri sviluppi ci sono. Considerate che sono in formazione ragazze arrivate dalle Filippine, dall’Indonesia, dall’India, dal Vietnam e da Timor Est. In questo momento stanno facendo il pre-noviziato nelle Filippine e mentre per il noviziato vanno in Kenya, nella sede della Delegazione “Madre della Divina Provvidenza”. Cerchiamo di dare loro una buona formazione integrale, per prepararle alla missione. Don Orione ci assisterà ancora e in futuro, se tutto andrà bene, con loro potremo piantare “nuove tende” in Asia.

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