Nel mondo 250 milioni di ragazze e ragazzi sono esclusi dal mondo della scuola. Si tratta di un dato reso noto dall’Unesco, che ha pubblicato il rapporto “The price of inaction: The global private, fiscal and social costs of children and youth not learning”, in cui viene fotografata la situazione generale in termini di abbandono scolastico e mancanza di istruzione. Si tratta, come ha evidenziato anche l’Osservatore Romano riprendendo la notizia, di un fenomeno estremamente preoccupante che provoca un impatto sociale non indifferente anche sotto l’aspetto economico, visto che il costo stimato ammonta a 10.000 miliardi di dollari all’anno entro il 2030.
L’istruzione è stata dichiarata nel 1948 un “diritto umano universale” e nel 2015 le Nazioni Unite hanno inserito l’accesso all’istruzione di qualità per tutti tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nonostante le buone intenzioni, però, l’attualità dice che la strada da compiere è ancora lunga e tortuosa. Ai numeri sopra citati, infatti, già impietosi di per sé, bisogna aggiungere che il 70% dei bambini di 10 anni di età, che vivono nei Paesi a basso e medio reddito, ad oggi non è in condizione di comprendere un qualsiasi semplice testo scritto. L’Unesco, pubblicando questo rapporto, ha cercato quindi di far comprendere come l’istruzione rappresenti un investimento strategico, non solo per le singole persone, ma anche per ogni Paese.
L’Opera Don Orione, è da sempre sensibile a questo tema: in tante missioni, in Africa, Asia e Sudamerica il tema dell’accesso dei giovani alla scuola è al centro di diverse opere e attività. Un esempio concreto arriva dal Kenya, dove nella comunità di Nyadorera, situata nell’ovest del Paese e aperta nel 2021, i religiosi orionini svolgono la loro attività pastorale su un vasto territorio che comprende anche una scuola, frequentata da 280 bambini e che negli ultimi anni ha visto la costruzione di due nuove aule. Un altro ancora, invece, dal Madagascar, e più precisamente dalla comunità di Beroboka: qui ci sono una scuola elementare e una scuola media gestite dagli orionini, con oltre 600 alunni iscritti, di cui 134 nella sola scuola materna, con due insegnanti per seguirli. Le difficoltà sono tante, sia sociali che economiche, ma si fa di tutto per permettere ai bambini e ai ragazzi di poter avvalersi del loro diritto all’istruzione. Spesso, queste scuole sono di supporto a quelle statali, non sempre in grado di garantire a tutti l’accesso allo studio: è il caso ancora del Madagascar, dove nel villaggio di Tanandava sono state aperte una scuola materna e una elementare su richiesta dei genitori, oppure della Tanzania, dove sono presenti le Piccole Suore Missionarie della Carità. Qui, nella città di Tambora, le suore orionine aiutano i bambini e le famiglie a ottenere il materiale necessario per andare a scuola, poiché hanno scoperto che in tanti lasciavano gli studi per problemi economici. Grazie a questo aiuto, tanti ragazzi hanno potuto portare a termine il proprio percorso e hanno così trovato una strada nella loro vita.
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