Data del decesso: 1 Novembre 2009
Luogo del decesso: Rio de Janeiro (Brasile)
Luogo di sepoltura: Rio de Janeiro (Brasile)
Sac. Dante BARBARO, da Rossano Calabro (Cosenza) morto a Rio de Janeiro (Brasile) nel 2009, a 84 anni di età, 66 di professione e 56 di sacerdozio.
Sac. Dante Barbaro, tornato alla casa del Padre il 1 novembre 2009 nella casa di Rio de Janeiro - Brasile. Era nato a Rossano Calabro (Italia), il 13 agosto 1925, aveva 84 anni di età e 66 di Professione religiosa e 56 di sacerdozio.
Avevo rivisto P. Dante Barbaro, vecchietto ma gioviale e in buona forma, la settimana scorsa a Rio de Janeiro.
Entrò a San Prospero di Reggio Calabria il 4.10.1939; divenne sacerdote il 29.6.1953, Fu a Villa Moffa come vice-maestro dei novizi, ma presto si offrì per le missioni. Nella lettera del 20.8.1956, espresse “il desiderio di lavorare per la Congregazione nel Brasile, dove urge bisogno di sacerdoti per l’immane lavoro di apostolato. Il mio proposito non è sbocciato repentinamente, ma va maturando da lunghi anni del Probandato e si è fatto sempre più forte quando il Santo Padre, in occasione del Congresso Eucaristico internazionale di Rio ha lanciato il suo appello ai sacerdoti missionari. Mi terrei felice anche se ciò richiedesse il sacrificio supremo della vita”.
Ebbe cuore di missionario generoso e umile. Nel 1967 gli morì il papà mentre era in Brasile e scrisse a Don Zambarbieri: “Venendo qui, in Brasile, sapevo che andavo incontro a questo grande sacrificio e l’ho accettato anticipatamente come un’offerta a Dio per l’efficacia apostolica del mio lavoro”.
Fu dunque missionario in Brasile per ben 53 anni, svolgendo vari incarichi, con spirito di sacrificio, sempre disponibile, discreto, di preghiera, buono con la gente, di buon esempio a tutti.
Don Flavio Peloso
Sac. Dante Barbaro
Tornato serenamente a Dio il 1° novembre 2009 nella casa di Rio de Janeiro - Jardin Botanico (Brasile) all'età di 84 anni, 66 di Professione religiosa, 56 di sacerdozio e 53 di missione in Brasile.
Era nato il 13 agosto 1925 a Rossano Calabro (Cosenza), da Eugenio e Ida Sapia, ch'ebbero altri cinque figli. Fu battezzato l'8 settembre successivo e cresimato il 4 luglio 1934. Compiute le scuole dell'obbligo, manifestando desiderio di farsi sacerdote, il suo parroco lo fece accogliere nel probandato di San Prospero a Reggio Calabria il 4 ottobre '39 per poi andare in quello di Buccinigo d'Erba (Como), completando il ginnasio ('40-'42) e ricevendo l'abito religioso nella festa della Guardia del 1941, a Tortona.
A Villa Moffa di Bra (Cuneo), nel 1942-43 fece il noviziato, professando nelle mani del Padre Maestro Don Cremaschi il 7 ottobre 1943. Dal '43 al '46 fu liceale a Villa Moffa, conseguendo l'abilitazione magistrale presso il "San Giorgio" di Novi Ligure (Alessandria). Seguì il tirocinio come insegnante e assistente degli aspiranti di Velletri Colle Giorgi, fino al 1949.
Nel teologico della Congregazione a Tortona fece la preparazione al sacerdozio ('49-'53), integrata dal corso e relativo diploma di scuola magistrale ortofrenica presso l'Istituto Universitario di Magistero a Genova. Dopo la Professione perpetua emessa l'11 ottobre '49 a Roma, ricevette a Tortona il Diaconato (12 aprile 1953) e nella festa dei SS. Pietro e Paolo dello stesso anno fu ordinato sacerdote da Mons. Melchiori.
In attesa di partire missionario, fu destinato come vice Maestro dei novizi e assistente fino al novembre '56. Imbarcatosi il 20 dello stesso mese per il Sud America, giunse in Brasile il 12 dicembre successivo, a Belo Horizonte, come formatore nel seminario e noviziato ('57-'64). Fu vicario parrocchiale a Paraiba do Sul fino al '69 e dopo un anno a Niteroi, fece una nuova esperienza apostolica in terra cilena, aiutando nella pastorale e nella catechesi i confratelli delle comunità di Quintero e Los Angeles ('70-'73).
Tornato in Brasile, fu vicario parrocchiale a Niteroi fino al '77; divenne parroco di San Sebastiano ad Araguaina ('77-'81), poi vicario parrocchiale al S. Cuore di Gesù, sempre ad Araguaina, ad Ouro Branco e a Morada Nova come direttore e parroco, fino all'89. Dopo un triennio come vicario e vice maestro dei novizi a Juiz de Fora, nel '91 fu a Valeva, dove emise il IV voto di fedeltà al Papa (30/01/1994). Lavorò pastoralmente ancora a Niteroi ('94-'96), ad Araguaina ('98- '03), e a Rio - Fatima (2004), dopo aver trascorso un anno (1997) di ricarica spirituale e carismatica in Italia.
"Ebbe cuore di missionario, generoso ed umile, sempre disponibile, di buon esempio a tutti - come sottolineò il Superiore generale - nel comunicarne la dipartita. Chiedendo di partire per le missioni scrisse: Mi riterrei felice anche se ciò richiedesse il sacrificio supremo della vita". Nel 1967, quando gli morì il padre, scrisse a Don Zambarbieri: "Venendo qui in Brasile, sapevo di andare incontro a questo grande sacrificio, e l'ho accettato anticipatamente come un'offerta a Dio per l'efficacia apostolica del mio lavoro".
Dal 2005 risiedeva nella comunità di Rio - Jardin Botanico, collaborando come consigliere, ma soprattutto con il ministero dell'ascolto e della riconciliazione, preparandosi all'incontro col Signore che sentiva ormai vicino.
Dopo la santa Messa esequiale presieduta dal Direttore provinciale, nella parrocchia Madonna della Divina Provvidenza, il 2 novembre fu sepolto nel cimitero "Caju" di Rio de Janeiro, nella stessa tomba dove riposa Pe. Antonio Lemos Goncalves. (Atti e Comunicazioni della Curia Generale, settembre dicembre 2009 n. 230)
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