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Ricordiamo Sac. D'ATTILIA Giovanni Loreto

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 10 Aprile 2009
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Salisano (Rieti)

Sac. D'ATTILIA Giovanni Loreto, da Salisano (Rieti), morto a Roma nel 2009, a 99 anni di età e 78 di Professione religiosa e 70 di sacerdozio.Apparteneva alla Provincia “SS. Apostoli Pietro e Paolo” (Italia - Roma).


Don Flavio Peloso,  Giovanni D’Attilia, il missionario, in “Atti e Comunicazioni della Curia Generale”, n. 228, Gennaio – Aprile 2009, p.66:

Roma, 11 aprile 2009

È morto il nostro caro Don Giovanni D’Attilia, il veterano della Congregazione con i suoi 99 anni e oltre di età, il missionario. Conobbe Don Orione in Via delle Sette Sale che subito gli parlò delle missioni. Non ebbe altro amore nella sua vita che Don Orione e le missioni, l’Argentina.

A 20 venne in Congregazione. Emise i voti il 16 febbraio 1931 e, il giorno dopo, 17 febbraio partì per l’Argentina con Colombara, Cont, Fragoli, Aggio.

Durante la sosta della nave a Barcellona, il 18 febbraio, scrisse una cartolina  a Don Sterpi.

Nell’anno 1937 – raccontava don D’Attilia -, dopo aver benedetto le poche aule del collegio “Jose Manuel Estrada” – nome che Don Orione stesso volle dare al collegio di Mar del Plata, mi disse: ”Tu sarai il direttore”. Io – avevo 26 anni – non ero ancora sacerdote e non mi sentivo capace, osservai: “Padre, metta qualche sacerdote”. Ma egli mi rispose: ”No, tu sarai il direttore, e prima di andare in Italia, ti farò ordinare sacerdote”. Io timidamente feci notare:

”Ma io ho ancora la mamma e il babbo!”. Ed egli: “Ed io ti chiamerò inItalia perché i tuoi possano assistere alla tua ordinazione”, e così fece.La grande stima di Don Orione è espressa in alcuni passaggi di lettera a Don Giuseppe Zanocchi:

13.1.1939: Qualche Sacerdote che è a Victoria da qualche anno non potrebbe essere mandato a far scuola a Mar del Plata? Un grande aiuto per le Scuole potranno darvelo i tre novelli Sacerdoti. D’Attilia converrebbe lasciarlo dove era, dacché pare facesse bene. 27.1.1939: Don D’Attilia e Don Colombara mi sembrerebbero i più indicati per reggere una Casa, data la loro pietà, serietà e attività.

In Argentina - e in Uruguay, dal 1954 al 1965 - Don D’Attilia si fermò quasi tutta la vita. Tornò in Italia, carico di anni e di meriti, negli anni ‘90. Manifestò ancora la sua “gana” pastorale nella Parrocchia di Ognissanti a Roma. Fin che poté. Poi passò a Monte Mario, per essere aiutato nella salute.

Qui fu festeggiato nel giorno in cui raggiunse i 99 anni.Rimase sempre lucido e s’infervorava soprattutto quando si parlava con lui di Don Orione e dell’Argentina. A lui va la nostra riconoscenza e la nostra preghiera.

Don Flavio Peloso FDP
(Superiore generale)


“Atti e Comunicazioni della Curia Generale”, n. 228, Gennaio – Aprile 2009

Sac. Giovanni Loreto D'ATTILIA
da Salisano (RI) 10 dicembre 1909 è morto a Roma Monte Mario il 10 aprile 2009, Venerdì Santo, a 99 anni di età, 78 di Professione Religiosa e 70 di Sacerdozio.  

Tornato alla Casa del Padre il Venerdì Santo 10 aprile 2009, presso il "Centro Don Orione" di Monte Mario a Roma, a 99 anni d'età, 78 di Professione religiosa e 70 di sacerdozio.

Era il terzo dei figli di Filippo e di Giuseppina Lupi, famiglia povera, laboriosa, credente e semplice. Nacque il 10 dicembre 1909 a Salisano, piccolo paese collinare in provincia di Rieti e diocesi di Poggio Mirteto. Fu battezzato il 6 febbraio 1910 e cresimato a Salisano il 19 settembre 1916 dove completò pure la scuola elementare prima di andare a studiare due anni nel collegio dei Figli di Maria Immacolata a Genova; tornato in famiglia, aiutò nei lavori di campagna, sempre desiderando di farsi missionario, nonostante il muro quasi insuperabile della povertà.

Nell'estate 1929, un religioso Francescano al quale serviva la Messa nel periodo estivo - chiedendogli se gli piaceva andare da Don Orione, rispose affermativamente e il 15 ottobre 1929 andò all'appuntamento fissatogli a Roma in Via Sette Sale. Fu accolto dallo stesso Fondatore che lo presentò ai chierici studenti riuniti in refettorio, rifocillandolo e parlando loro delle missioni. La sera stessa proseguì per Tortona, accolto da Don Sterpi, che lo assegnò subito al gruppo dei "Carissimi" che integravano studio e lavoro. Qui completò la IV e V ginnasio, lavorando alla costruzione del santuario della Madonna della Guardia, facendo poi il noviziato (1930-31) concluso con l'emissione dei primi voti nelle mani di Don Orione, il 16 febbraio 1931

II giorno seguente salpò da Genova sul "Conte Grande" insieme ad altri 4 missionari per il Sud America, giungendo a Victoria il 5 marzo successivo, accolto con calore dal P José Zanocchi, superiore della missione, allora composta da soli sei sacerdoti. Fece subito il tirocinio a Mar del Plata e Tres Algarrobos nella "pampa", assistente e insegnante alle elementari. 54 bimbi vivaci, figli di pescatori di Ischia e della Galizia.

Ottenuto il diploma di maestro con esame di Stato, nel 1933 fu trasferito a Victoria, sempre come insegnante e assistente; studiava filosofia sotto la guida di Don Dutto ed aiutava nella costruzione del collegio che Don Orione stesso, giunto nel 1934, inaugurò. Venne nominato direttore della comunità, anche se era ancora chierico di voti perpetui. Infatti aveva professato in perpetuo il 13 gennaio dello stesso anno. Dal 1935 al 1938 fece contemporaneamente gli studi di teologia sotto la guida di Don Zanocchi e Don Dutto, verso la fine dei quali, come gli predisse Don Orione - fu richiamato in Italia per essere ordinato sacerdote.

Nell'ottobre '38, su ordine telegrafico del Fondatore, s'imbarcò sul "Nettunia", giunse a Napoli. Il 7 dicembre, su invito di Don Orione, era a Milano alla posa della prima pietra del nuovo Cottolengo con la presenza del Cardinale Ildefonso Schuster.

Dopo l'ultima e intensa preparazione a Villa Moffa e Tortona, con una breve visita natalizia ai genitori, il 19 febbraio 1939 fu ordinato sacerdote da Mons. Melchiori, nel Santuario della Madonna della Guardia, avendo come "assistente" lo stesso Don Orione che il giorno seguente lo accompagnò nella prima Messa dalle Suore Sacramentine del "Groppo"

II 12 marzo 1939, con lo stesso "Nettunia" fece ritorno in Sud America con un nuovo gruppo di 15 confratelli missionari destinati al Brasile e all'Argentina. Tornato a Mar del Plata, oltre all'insegnamento, curò la costruzione della nuova scuola per avviamento al lavoro "Fabio Tavelli" e della chiesa che diverrà parrocchia, divenendone poi il primo parroco dal 1943 al 1946. Inviato a Itati, direttore, parroco ed economo, completò la costruzione del nuovo grande santuario mariano diocesano affidato alla Congregazione, terminandolo giusto in tempo per il 50° dell'incoronazione della Patrona, come voleva il Vescovo Francisco Vicentin, grande amico dell'Opera e di P Benito Anzolin, morto anzitempo durante i lavori.

Dal 1950 al 1952 fu a Victoria, direttore e parroco; con le stesse mansioni passò a Pompeya di Buenos Aires, prima di ottenere nel 1954 un anno di riposo nella parrocchia romana di Ognissanti. Nuovamente in Sud America, fu inviato a Montevideo in Uruguay con l'incarico di direttore e parroco del "Patronato" comprendente varie opere caritative e di istruzione, prodigandosi nei miglioramenti e ampliamenti sia delle opere che delle persone, nello spirito e carisma orionino di fare il bene, sempre, a tutti (1955-1964).

Tornato in Italia per assistere la madre inferma, collaborò per due anni nell'economato generale in Curia e, nel 1966, rientrato in Argentina ebbe l'incarico di economo provinciale a Buenos Aires e dopo la costituzione della nuova Provincia "N S. de Itati" con sede a Córdoba, fu ancora economo provinciale, oltre che direttore e parroco a Godoy Cruz - Mendoza prima ((1968-1978), e vicario e incaricato del collegio dopo (1978-1985), completando la costruzione del collegio "Valentin Bonetti" e la chiesa de Los Andes posta a 4200 metri d'altitudine, in adempimento di un voto di Don Orione.

Col ritorno definitivo in patria nel 1986 carico di meriti e con la salute non più florida, Don Giovanni esercitò la sua buona "gana" (voglia) d'essere ancora missionario a bene delle anime e di quanti lo avvicinavano, col ministero dell'ascolto e della riconciliazione nella parrocchia di Ognissanti a Roma fino al 2004, passando poi al Centro di Monte Mario per motivi di salute.

Vale quale sintesi della sua vita la motivazione dell'onorificenza che il Sindaco di Salisano gli consegnò in occasione dei suoi 98 anni. "I suoi ideali di apostolato al servizio dell'umanità sofferente lo portarono in Argentina per 57 anni, durante i quali fu pastore, apostolo, educatore e padre amoroso di tanti giovani sfortunati. Fondò collegi e parrocchie, comunità e asili per i bisognosi, portando fede e speranza ovunque i suoi ideali lo condussero"

I funerali si celebrarono nella parrocchia "S. Maria Mater Dei" a Monte Mario di Roma, il mattino del 13 aprile e nel pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Salisano dove, è stato tumulato accanto ai genitori.

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