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Ricordiamo Sac. SIMONI Lorenzo

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 25 Settembre 2008
Luogo del decesso: Bergamo
Luogo di sepoltura: Chiari (Brescia)

Sac. SIMONI Lorenzo, da Shiroka (Albania), morto al Centro Don Orione di Bergamo nel 2008, a 77 anni di età, 57 di Professione e 47 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia di “San Marziano”.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", n.227, Settembre - Dicembre 2008:

Sac. Lorenzo SIMONI

   nato a Shiroka (Albania) l'8 aprile 1931, tornato al Signore il 25 settembre 2008  al Centro Don Orione di Bergamo, a 77 anni d’età, 57 di Professione religiosa e 47 di sacerdozio. Riposa a Chiari (Brescia).

Albanese di origine, era nato a Shiroka l’8 aprile 1931 da Simon Lorenzo Rroku e Philumena Rochus Tusha. Il suo vero nome è Loria Lori de Simon; quando entrò in Congregazione, Don Sterpi gli italianizzò il nome in “Lorenzo Simoni” e così è sempre stato chiamato e conosciuto in Congregazione. Fu battezzato lo stesso giorno e cresimato nel 1938 dall’Arcivescovo Gaspare Thaςi

Di famiglia molto povera, all’età di sei anni rimase orfano del padre e fin d’allora  sorvegliava e portava le pecore e capre al pascolo. Aveva una sorella di nome Teresina. Fu accolto dall’orionino Don Sante Gemelli, che dirigeva l’orfanotrofio di Shiroka, aiutandolo negli studi elementari e nella vocazione. Nel 1942, durante la guerra, arrivò in Italia con i sacerdoti che lasciarono l’Albania con una nave militare giunta a Brindisi. In treno, poi, con altri ragazzi connazionali raggiunsero Alessandria e furono sistemati nelle case dell’Opera. Dal suo arrivo in Italia, s’interruppero tutte le comunicazioni con i parenti, anche a causa del regime al potere. Più tardi dirà di aver sentito “interiormente” quando gli morì la madre, mentre solo nel 1990 poté incontrare la sorella Teresa a Torino, dietro interessamento della Croce Rossa Internazionale.

Volendo donarsi a Dio, fu accolto a Tortona l’8 ottobre ’42, ricevette l’abito religioso il 29 agosto ’43 e iniziò il ginnasio come sfollato per la guerra in corso, tra Lu Monferrato, Voghera e Rosano per concludero a Buccinigo d’Erba (Como).  Nel ’49 passò a Villa Moffa di Bra (Cuneo) per il noviziato e lo studio del carisma, sotto la guida di Don Pietro Stefani, professando per la prima volta l’11 ottobre dell’anno santo 1950. Confermò definitivamente la scelta per Dio con i voti perpetui nelle mani di Don Carlo Pensa, l’11 ottobre ’56, a Tortona.

Il liceo e la filosofia li fece all’istituto San Tommaso di Bra (’50-’51 e ’54-’57), intercalati dal tirocinio, assistente dei bambini orfani e poveri accolti a Lu Monferrato e Fubine (’51-’54). Dal ’57 al ’61 completò il corso teologico nel nostro seminario di Tortona, avendo nel contempo l’incarico di assistere l’anziano Canonico Arturo Perduca. Ricevette il sacro Ordine del Diaconato il 17 dicembre ’60 e quello del Presbiterato il 29 giugno 1961 per mano di Mons. Angelo Zambarbieri, nel Santuario Madonna della Guardia. Concluse poi l’iter formativo con l’anno pastorale a Roma (’61-’62).

Le primizie dell’apostolato sacerdotale e orionino le svolse tra gli anziani della casa di Hampton Wick a Londra, nei tre mesi estivi, come assistente e collaboratore parrocchiale. Nel 1963 trascorse un anno come educatore all’istituto Manin di Venezia, passando poi con le stesse mansioni tra i poliomielitici e mutilatini del Piccolo Cottolengo di Milano, fino al ’69. Nominato direttore dell’orfanotrofio di Terzuolo (Cuneo), dopo un anno chiese e ottenne l’esonero.

Dal ’70 al ’77 lavorò come assistente all’istituto Don Orione di Alessandria e collaboratore nella vicina parrocchia di San Rocco; dal ’77 al ’80 fu assistente all’istituto di Vigevano. Dal ’80 al ’93 si prodigò come economo della comunità e collaboratore della Parrocchia S. Famiglia di Nazaret alle Vallette di Torino.

Nel 1993 s’era offerto di tornare a lavorare in Albania, sua patria da poco uscita dalla lunga dittatura comunista, ma per cause di forza maggiore e per la precaria salute, dovette rinunciare. Tornato nella Provincia religiosa d’origine, fu destinato viceparroco nella parrocchia Madonna del Buon Consiglio ad Alessandria.

Dal ’95 risiedeva nel “Centro Don Orione” di Bergamo, collaborando come consigliere, ma soprattutto come cappellano degli anziani ospiti e del personale. Conosceva tutti, li chiamava per nome, ascoltava, consigliava, scherzava, incoraggiava sempre. Riteneva – a dire di un confratello – che per quelli anziani e malati, la confidenza, il sorriso, il saluto fossero la medicina più salutare. Sempre attivo e regolare anche nella vita comunitaria, morì “d’in piedi” come il santo Fondatore; la sera del 25 settembre si sentì male: colto da improvviso infarto, spirò quasi subito.

Le esequie si svolsero lunedì 29 settembre nella chiesa stracolma del Centro Don Orione, presiedute dal Direttore provinciale Don Giarolo, presenti alcuni nipoti del defunto, che lo vollero poi tumulato nel cimitero di Chiari (Brescia), dove abitano e vivono.

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