Nella Chiesa di Cristo Re, attuale sede della Comunità Orionina a Casablanca (Marocco), il 5 settembre ultimo si è celebrata con particolare solennità la memoria liturgica di Santa Teresa di Calcutta, nel giorno che le Nazioni Unite hanno voluto anche come Giornata Internazionale della Carità.
La Santa Messa è stata presieduta da S.Em. il Cardinale Cristóbal López Romero, Arcivescovo di Rabat, alla presenza delle Suore Missionarie della Carità – fondate da Madre Teresa – e dei religiosi orionini, che da oltre un anno operano nella città marocchina al servizio dei poveri e dei migranti. La celebrazione si è svolta in un clima di profonda fraternità spirituale, segno visibile della comunione tra due Congregazioni nate per servire Gesù nei più piccoli e abbandonati.
La scelta di celebrare nella chiesa orionina è stata motivata non solo dalla maggiore capienza del luogo, ma anche dal legame di stima e fiducia che si è andato consolidando nel tempo tra i due istituti religiosi presenti a Casablanca. Ogni mese, infatti, le Suore di Madre Teresa si recano nella comunità orionina per partecipare all’Eucaristia insieme a un gruppo di giovani migranti del Madagascar; in queste occasioni, i religiosi orionini collaborano nel servizio e nell'accoglienza, in un clima di amicizia evangelica.
Durante l’omelia, il Cardinale ha ricordato che «la carità vera non è solo assistenza, ma comunione di vita», lodando la testimonianza silenziosa di tanti missionari che vivono quotidianamente il Vangelo nelle periferie del mondo. La figura di Madre Teresa – ha sottolineato – resta un faro luminoso di misericordia per tutti, specialmente in contesti come quello marocchino, dove la solidarietà assume il volto della discrezione, del rispetto e dell’umiltà.
La presenza orionina in Marocco, iniziata ufficialmente nel 2024, si è immersa in una realtà complessa e sfidante. I tre religiosi della Provincia "Notre Dame d'Afrique" (P. Claude Goua, P. Riccardo Zagaria e P. Anthime Kabore) hanno potuto conoscere da vicino le sofferenze dei migranti e identificarne i bisogni più urgenti:
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povertà estrema, che spinge a vivere per strada o nei mercati;
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malattie fisiche causate da violenze o da incidenti ai confini;
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sofferenze psichiche dovute a traumi e abusi subiti durante i viaggi;
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malattie infettive come la tubercolosi, conseguenza di condizioni insalubri.
In mezzo a tutto questo, il carisma di Don Orione invita a “fare del bene sempre, del bene a tutti, del male a nessuno”, trasformando ogni opera di carità in un gesto concreto di amore.
Prossimamente, dal 18 al 22 settembre, si svolgerà nella Comunità di Casablanca la Visita Canonica Generale, affidata ai Consiglieri Generali P. Assamouan Pierre Kouassi e Don Walter Groppello. Insieme ai Visitatori, la comunità è chiamata a riflettere sul proprio cammino e a discernere le prossime tappe della missione. Sarà un tempo prezioso per ascoltare, verificare e progettare con coraggio.
La festa di Santa Teresa di Calcutta, celebrata insieme al Cardinale, alle Suore e ai giovani, è stata una conferma luminosa che la carità è il cuore della missione e che la Provvidenza non fa mai mancare i segni della sua presenza.
Nei religiosi e nelle religiose presenti, Don Orione e Madre Teresa di Calcutta apparivano come uniti l’uno accanto all’altra, così come Papa Benedetto XVI li ha posti insieme nell’Enciclica Deus Caritas Est (n. 40): «Luigi Orione, Teresa di Calcutta — per fare solo alcuni nomi — rimangono modelli insigni di carità sociale per tutti gli uomini di buona volontà. I santi sono i veri portatori di luce all’interno della storia, perché sono uomini e donne di fede, di speranza e di amore».
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