Data del decesso: 3 Aprile 2004
Luogo del decesso: Tortona (Alessandria)
Luogo di sepoltura: Padova
Sac. PARAGNIN Narciso Giuseppe, da Isola di Piazzola sul Brenta (Padova - Italia), morto a Tortona nel 2008, a 87 anni di età, 68 di professione religiosa e 59 di sacerdozio.
Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", n.225, Gennaio – Aprile 2008
Sac. Narciso Giuseppe PARAGNIN
Nato il 31 agosto 1920 a Isola di Piazzola sul Brenta (Padova). E' tornato al Signore il 3 aprile 2008 al Centro "Mater Dei" di Tortona (Alessandria), a 87 anni d'età, 68 di Professione religiosa e 59 di sacerdozio. Riposa a Padova.
Sin dal 1983 il confratello risiedeva nell'accogliente comunità del Centro "Mater Dei" in Tortona, lieto di donarsi totalmente al Signore e alle anime, col ministero della direzione spirituale, della riconciliazione e della predicazione nel vicino santuario Madonna della Guardia, oltre alle comunità e parrocchie vicine. E ciò, nonostante la prova della cecità, accolta, valorizzata e offerta con fede al Signore, nella fedeltà alla vocazione sacerdotale e religiosa nello spirito e carisma di San Luigi Orione.
Primogenito di Pietro Celestino e di Maria Segato, venne alla luce il 31 agosto 1920 a Isola di Piazzola sul Brenta (PD). Fu battezzato il 12 settembre successivo e cresimato il 15 dicembre 1928 nella chiesa di Santa Maria di Bevadoro dal Vescovo Mons. Ridolfi. Aveva altre due sorelle e un fratello. La fede, la coerenza religiosa e la laboriosità della famiglia ne favorirono la vocazione che sin da piccolo sentiva per le cose di Dio. Finite le elementari, dopo un anno di attesa per mancanza di posti al "Soranzo" di Campocroce, per interessamento dell'arciprete Don Stefano Peron, fu accolto da Don Curetti il 25 settembre 1933.
Fece le medie e il ginnasio a Campocroce, Milano, Genova e Montebello ('33-'38) in preparazione all'anno di noviziato (1938-39) a Villa Moffa di Bra (Cuneo), emettendo i suoi primi voti nelle mani di Don Orione il 15 agosto 1939.
Terminati i due anni di filosofia a Bra e Tortona ('39-'41), fece il tirocinio quale assistente, insegnante ed economo a Montebello e Vigevano (Pavia) dal '41 al '44. Per la guerra in corso, iniziò lo studio della teologia a Rosane di Casalnoceto (Alessandria), completandola nel nuovo Istituto Teologico della Congregazione a Tortona ('44-'48).
Professò in perpetuo l'8 dicembre '45; ricevette il Diaconato nella cappella dell'Episcopio da Mons. Melchiori il 27 marzo '48 e il 29 giugno successivo fu ordinato sacerdote dal Vescovo eletto di Macerata Mons. Silvio Cassulo, nel Santuario Madonna della Guardia in Tortona.
Il suo fervore e zelo fu dai superiori valorizzato tra i giovani probandi di Voghera come vicedirettore, insegnante e capo assistente, con il ministero sacerdotale nella chiesa pubblica di San Pietro ('48-'54), assumendone poi la direzione dal 54 al 61.
Con la fiducia dei superiori e confratelli ebbe la direzione e guida della Provincia religiosa di San Marziano con sede in Milano ('61-'67), distinguendosi nel governo oltre che per la cura e l'incremento dei religiosi, amici, ex allievi e benefattori, anche per il tentativo, in occasione del 25° della morte di Don Orione, di aprire una tenda in Africa occidentale, con un viaggio esplorativo in Nigeria, insieme al Vicario generale di Tortona, Mons. Libero Meriggi.
Dopo il governo provinciale, fu nominato direttore del Piccolo Cottolengo Milanese; incrementò le relazioni con le autorità civili e religiose, oltre che dei benefattori ed amici, a favore dei poveri e abbandonati ('67-'75). Partecipò attivamente ai Capitoli generali del '63, '69 e '75.
Dal '75 al '78 diresse la comunità del santuario della Guardia a Tortona, sviluppandone il decoro e la devozione mariana. Al 1981 risalgono i problemi di salute fisica e alla vista che lo portarono due anni a Madrid in Spagna per esami, cure ed anche aiuto pastorale nel possibile, fino alla costatazione della non guarigione - cecità, che Don Narciso accettò con fede e serenità, in piena adesione alla divina volontà.
Dal 1983 alla morte, il Centro "Mater Dei" di Tortona, cui fu destinato, divenne il suo nuovo campo di apostolato e di testimonianza nascosta ma ardente, di amore alla Chiesa, al Papa, alla Congregazione e alle anime, - alimentato dalla reciproca carità dei confratelli e del personale - che fu, oltre la santità, l'aspirazione di tutta la sua vita religiosa. Quest'anno 2008 infatti, ricorreva il suo 60° di sacerdozio e 25° di cecità: era già stata richiesta la Benedizione Apostolica del Santo Padre, ma il Signore l'ha voluto per la festa in Paradiso accanto a San Luigi Orione e Frate Ave Maria.
I funerali furono celebrati nel Santuario della Guardia il 5 aprile. Ha presieduto il Provinciale Don Giarolo insieme a molti confratelli concelebranti. Lunedì 7 aprile è stata la volta della Parrocchia S. Ignazio di Loyola nel quartiere Montà, a Padova, dove risiedono i parenti. La salma è poi stata tumulata nel sepolcro riservato al clero.
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