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Ricordiamo Sac. GARUFFI Alvaro

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 5 Luglio 2007
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Sforzacosta (Macerata)

Dac. GARUFFI Alvaro, da Pollenza (Macerata - Italia), morto a Roma - Monte Mario (Italia) nel 2007, a 92 anni di età, 75 di Professione religiosa e 65 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa "SS. Apostoli Pietro e Paolo” (Roma).


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", n. 222/223 gennaio - agosto 2007 

Sac. Alvaro Garuffi
Tornato alla casa del Padre il 5 luglio 2007 presso il Centro Don Orione di Roma Monte Mario, a 92 anni d'età, 75 di Professione religiosa e 65 di sacerdozio.

Era l'ultimo di quattro figli di Umberto e di Elidia Signorini. Nacque a Pollenza (Macerata) il 3 novembre 1914, fu battezzato l'8 successivo e cresimato l'8 settembre 1920 a Sforzacosta. Dopo le scuole elementari, Alvaro aveva frequentato il primo anno di "arti e mestieri" al paese. Suo padre, con l'aiuto del parroco, dopo aver letto la "circolare" di Don Orione sulla questua delle vocazioni povere, preparati i documenti, accompagnò il figlio a Tortona e furono ricevuti il 4 novembre 1928 da Don Orione e Don Sterpi al "Paterno".
Don Garuffi, così ricordava l'indimenticabile incontro: "Don Orione, guardandomi negli occhi, con tutto lo slancio di un Padre, mi strinse tra le sue braccia, mi benedisse e mi baciò in fronte, facendo trasalire di stupore mio padre che mi accompagnava. Poi, rivolto a mio padre che mi aveva presentato come un tipo vivace e birichino, Don Orione gli disse di stare tranquillo, che "Alvaro è uno dei nostri!". Il pieno significato dell'incontro e di quelle parole allora non chiare, Don Garuffi lo comprese più tardi e fu stimolo e conforto nella lunga fedeltà alla vocazione religiosa, sacerdotale e orionina.

Dopo la vestizione dell'abito religioso, fu inviato a Voghera per il ginnasio ('28-'33, integrato dall'anno di noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo) (1930-31), professando la prima volta il 30 agosto 1931. Nel 1933, rientrò a Tortona e completò il liceo, assistendo nello stesso tempo i cosiddetti "carissimi" al "Pansarasa". Fece poi le due prime classi di teologia al seminario diocesano quando, nel 1937 vide esaudita la sua insistente domanda di partire missionario.
Con altri compagni, il 5 aprile 1937, partì per l'Argentina, accolto all'arrivo dallo stesso Padre Fondatore.
Imparato lo spagnolo, riprese lo studio della teologia ('37-'42), conseguendo nel frattempo a La Plata il titolo di Maestro e direttore didattico di scuola primaria che l'abilitava all'insegnamento. A Claypole, il 22 giugno 1940 emise la Professione perpetua, e il 13 luglio 1941 ricevette il sacro ordine del Diaconato da Mons. Francesco Aragone, che poi lo ordinò sacerdote il 22 febbraio 1942 nell'orionina parrocchia di San José a Mar del Plata.

Dopo l'ordinazione, ebbe l'insegnamento e l'assistenza nel collegio e probandato "Don Orione" a Mar del Plata ('42-'45) e a Barranqueras (1946), con la missione a P. Bermejos. Per un triennio, fino al '49, lavorò come insegnante e assistente, nel nuovo collegio aperto a Montevideo in Uruguay. Rientrato in Argentina, ebbe la direzione e l'insegnamento nel Collegio San José in Victoria, collaborando con fervore e zelo nel ministero sacerdotale nell'annessa parrocchia fino al 1955, anno del suo rientro definitivo in patria.
Assegnato alla Provincia religiosa romana, collaborò per tre anni assistente ed economo presso l'istituto per orfani di Via Induno a Roma Trastevere, assumendo poi la direzione del probandato San Prospero a Reggio Calabria ('58-'64), e dell'istituto per fanciulli poveri di Terracina (Latina), fino al 1971.

Dal 1971 al 2002, l'istituto S. Maria del Soccorso di Via Massimi a Roma, fu sede e oggetto delle sue cure amministrative e sacerdotali, con la direzione e il ministero, Dopo la chiusura dell'istituto, per cambio d'opera e ristrutturazione, partecipò regolarmente alla vita della nuova comunità assegnatagli del Piccolo Cottolengo di Via Poerio a Monteverde.
Dal 2002 viveva al Centro di Via della Camilluccia dove, nella carità fraterna di anziani e giovani confratelli, curava la salute e andava preparandosi, con la preghiera e l'unione con Dio, la sua umiltà, laboriosità e disponibilità, all'incontro col santo Fondatore per poter ripetergli con gioia il suo "grazie" per essere rimasto sempre e ancora "uno dei nostri!"
Nel pomeriggio del 6 luglio nella chiesa parrocchiale del Centro Don Orione si è svolta la S. Messa esequiale. Il Consigliere generale Fr. Silanes, a nome del Superiore generale ha rievocato qualche ricordo del defunto. Il giorno seguente la salma proseguì per la parrocchia di S. Nicola a Tolentino dove, dopo l'ultimo rito funebre presieduto dal nipote parroco, venne tumulata accanto ai genitori nella tomba di famiglia nel camposanto di Sforzacosta.
 

 

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