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Ricordiamo Sac. PROSIA Francesco

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 22 Giugno 2007
Luogo del decesso: Avezzano (L'Aquila-Italia)
Luogo di sepoltura: Collarmele (AQ)

Sac. PROSIA Francesco, da Collarmele (AQ-Italia), marto ad Avezzano (L’Aquila-Italia) nel 2007, a 94 anni di età e 75 di Professione religiosa e 67 di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia SS. Apostoli Pietro e Paolo (Roma - Italia).


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", n. 222-223, Gennaio -Agosto 2007 

Sac. Francesco PROSIA
Serenamente deceduto ad Avezzano (L'Aquila) il 22 giugno 2007 era nato a Collarmele (AQ) il 6 giugno 1913 aveva 94 anni di età e 75 di Professione religiosa e 67 di Sacerdozio. 

Ricordava sempre con commozione e gratitudine il fatto d'essere scampato al terremoto della Marsica (gennaio 1915), per l'intervento dì sua madre, Maria, che lo salvò dalle macerie coprendolo col suo corpo (aveva due anni il piccolo Francesco, e di aver perseverato nella vocazione grazie al Fondatore che, venule a conoscenza del suo desiderio di tornare al paese natio con un suo compagno e conterraneo, sopraffatti dalla nostalgia di casa (avevano già scritto ai genitori), li chiamò, li abbracciò e li incoraggiò nella vocazione dicendo loro: "Non preoccupatevi, vi farò io stesso da mamma!".

Francesco era nato il 6 giugno 1913 a Collarmele (L'Aquila). Qui fu battezzato e cresimato, ma la data non risulta essendosi smarriti i registri a causa del terremoto del 1915. Oltre ai genitori aveva un fratello e una sorella.

Fece le scuole elementari al paese e, sull'esempio di alcuni compagni e conterranei, accettò anche lui di studiare nella nuova congregazione fondata da Don Orione, del quale sentì parlare bene a favore degli orfani, dei poveri e bisognosi. Lo ricordava nella Messa funebre il confratello Don Angelo Cordischi, dichiarando che Don Prosia fu il primo sacerdote orìonino che conobbe e fu da lui indirizzato alla congregazione durante il primo incontro a Collarmele, non lontano da Pescina, nell'estate '48, dove Don Francesco si trovava per un breve riposo e per la "questua vocazionale" appresa da Don Orione stesso. Sottolineò pure che Don Prosia, con altri 25 confratelli defunti e 7 ancora vìventi, sono stati il frutto più bello dei sacrifici e delle fatiche di Don Orione subito dopo il terremoto marsicano del 1915.

Francesco fu da Don Orione accolto al "Paterno" di Tortona il 5 novembre 1927, ricevendone l'abito religioso il 29 agosto 1929 e completando il ginnasio nei probandati di Tortona e Voghera ('27-'30). Nel 1930-31 fece il noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo), coronato con i primi voti religiosi nelle mani del Padre Fondatore, il 15 agosto 1931.

Inviato a Roma per gli studi, fece il primo anno alla facoltà di filosofia della "Gregoriana" ('31-'32) per poi proseguire e completare il liceo filosofico a Tortona e Genova ('32-'34). Tornato a Roma nell'istituto di Via Sette Sale, frequentò la teologia per due anni alla "Gregoriana" ('34-'36), interrotta dal tirocinio come assistente dei chierici a Voghera e insegnante dei fratelli "carissimi" del ginnasio e prima filosofia di Villa Spinola a Genova Quarto.

Fatta la Professione perpetua (8 dicembre 1938) nelle mani di Don Carlo Sterpi, riprese e completò lo studio della teologia nel seminario diocesano dì Tortona, ricevendo nel frattempo gli ordini sacri del diaconato (09/03/1940) e del presbiterato nel Duomo di Tortona, il 2 giugno 1940, dal Vescovo Egisto Domenico Melchiori.

Dopo l'ordinazione fu destinato assistente e insegnante al Collegio Dante Alighieri di Torlona. Dal '41 al '45 ebbe le stesse mansioni all'istituto San Filippo Neri di Roma, dove ottenne dai superiori di iscriversi al Magistero di Roma, facoltà di pedagogia, conseguendo la laurea con la tesi "Interpretazioni recenti sul pensiero di San Tommaso".

Trascorse cinque anni a Velletri, direttore di Villa Borgia e cappellano dell'ospedale. Dopo un anno come incaricato del probandato di Grotte di Castro (Viterbo), dal '51 al '55 fu all'istituto per orfani di Via della Camilluccia a Roma, insegnante dei probandi e confessore del Centro. Tolta la parentesi del 1979 dove fu incaricato del nuovo centro di spiritualità di Villa Borgia a Velletri, Don Prosia profuse tutte le sue energie e capacità apostoliche a favore dei giovani nell'istituto San Filippo Neri all'Appio, soprattutto con l'insegnamento, ma anche come consigliere, vicario e, per un triennio ('75-'78) direttore, risiedendovi per ben 42 anni. Dopo un breve periodo di aiuto nella casa per anziani di Casamicciola Terme (Napoli), accettò di esercitare il ministero sacerdotale presso il Santuario "Madre di Dio Incoronata" a Foggia, dal 1998 a qualche giorno prima della sua morte sopraggiunta il 22 giugno.

I funerali si svolsero nella chiesa parrocchiale di Collarmele, suo paese natale il 23 giugno. Presiedeva il Superiore provinciale Don Crucitti, concelebranti il parroco e numerosi Confratelli, presenti i nipoti e compaesani che, dopo la S. Messa lo accompagnarono alla sepoltura, nella tomba di famiglia del cimitero locale.

 

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