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Ricordiamo Sac. GIUSTOZZI Enzo

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 4 Luglio 2004
Luogo del decesso: Buenos Aires (Argentina)
Luogo di sepoltura: Claypole (Argentina)

Sac. GIUSTOZZI Enzo, da Pollenza (Macerata), morto a Buenos Aires (Argentina) nel 2004, a 64 anni di età, 48 di Professione e 37 di Sacerdozio.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", n. 3214, Giugno - Settembre 2004

Sac. Enzo GIUSTOZZI
Piamente spirato il 4 luglio 2004 in ospedale a Buenos Aires (Argentina), a 64 anni di età, 48 di Professione religiosa e 37 di sacerdozio.

Italiano naturalizzato argentino, nasce a Pollenza (Macerata), il 10 novembre 1939, è battezzato il giorno successivo nella parrocchia di Sforzacosta, dove riceve anche la cresima nel ’47. Finita la guerra con il suo carico di miserie e distruzioni, la famiglia di Enzo, nel ’48 emigra in Argentina, ricominciando, fidando nell’aiuto di Dio, la ricerca di una vita più serena e sicura.

Il piccolo Enzo inizia le elementari a Sforzacosta, e continua con le primarie a General Gelly e El Talar, nella sua nuova patria (’48-’52). Volendo continuare gli studi e farsi sacerdote, è accolto nel Collegio “N.S. de Lujan” a Claypole, il 9 aprile ’51, vi compie le medie nel vicino probandato “S. José”, dove riceve l’abito religioso il 10 febbraio ’53. Nell’anno ’55 compie il noviziato a Claypole professando i primi voti religiosi l’11 febbraio 1956. Sempre a Claypole, termina il ginnasio, la filosofia e consegue la licenza magistrale (’56-’61); compie poi due anni di tirocinio, assistente e insegnante al probandato N. S. de Lujan (’60-’62).

Dal ’62 al ’66 frequenta il corso teologico al Collegio Maximo in San Miguel, e ottiene la licenza in S. Teologia. Nel frattempo emette la professione perpetua (11 febbraio ’64), riceve il  Diaconato (4 dicembre ’66) e viene ordinato sacerdote (7 dicembre ’66) nella chiesa del Piccolo Cottolengo Don Orione in Claypole.

Dopo un anno al Teologico, dove insegna e completa la licenza, è inviato a Roma – Via Sette Sale, frequenta il Pontificio Istituto Biblico, conseguendo la licenza in Sacra Scrittura (1970). Tornato in Argentina è vicedirettore e insegnante al Teologico di San Miguel (’70-’71), vocazionista a Victoria, divenendo vicario dopo un anno, fino al ’77, collabora nel ministero e con l’insegnamento nella parrocchia e nel collegio annesso. Dal ’77 al ’80 è parroco nella parrocchia Sant’Antonio di Gerli; passa poi vicario ed economo nella parrocchia San José in Mar del Plata (’80-’87), e fino al 1991, direttore, economo e incaricato delle scuole al Puerto di Mar del Plata.

Ottenuto dai superiori il permesso di riprendere gli studi e aggiornarsi, trascorre il ’91 e il ’92 nel Teologico di Roma, insegnando e partecipando a qualche seminario di aggiornamento al Pontificio Istituto Biblico e altre facoltà ecclesiastiche, che lo ritemprano spiritualmente e intellettualmente. Tornato in Argentina alla fine del ’92, è destinato a Victoria come vicario e riprende i vari impegni di catechesi, ecumenismo e insegnamento. Nel ’96 diviene direttore della comunità e vicario parrocchiale fino al ’99. Dirige poi la casa dell’operaio di Gerli che gli permette di dedicare più tempo e capacità al lavoro di informatizzazione biblica ed ecclesiale, con particolare cura agli scritti del Fondatore Don Orione. Nel 2002 è nominato vicario dell’istituto teologico “Villa Tupasy” a San Miguel, ma la salute non lo sorregge e deve lottare e accettare l’infermità che lentamente ma inesorabilmente lo spegne.

D’indole e volontà forte, intelligente, amante dello studio e della ricerca, seppe coniugare, anche con sacrificio, le esigenze dello studio e del servizio pastorale e comunitario, ritagliandosi momenti di preghiera e alimentando la retta intenzione nella sua multiforme attività, soprattutto nella formazione dei futuri sacerdoti e dei laici. Nei suoi ultimi messaggi al Capitolo generale offre il contributo della sua preghiera e della sofferenza, perché i figli di Don Orione, novello Santo, ne continuino a vivere il carisma alla testa dei tempi, con fedeltà creativa e coraggiosa, come si esprimeva il Superiore generale Don Roberto Simionato.

Negli anni ’70, quando la violenza e la repressione militare gettarono migliaia di famiglie nell’angoscia, Don Enzo prese una posizione d’avanguardia per la difesa della vita. Fu tra i fondatori della “Asamblea permanente por los Derechos Humanos”, istituzione che si occupava della ricerca dei “desaparecidos”. Con il suo ascolto paziente e la sua azione decisa, collaborò a salvare la vita a tanti fratelli e sorelle ricercati e perseguitati dalla dittatura militare, e portò conforto ed aiuto a tante madri che avevano perso i loro figli.

Istruttivo e salutare qualche pensiero che esprimeva in una sua poesia scritta il 10/11/1991 per il suo 52° compleanno, che sempre si sforzò di vivere:

“Guai a chi muore senza aver amato! Guai a chi vive senza aver sofferto! Guai a chi soffre senza darne un senso! Guai ad amare solo per essere amato!...”

I Funerali si sono svolti nella chiesa del Piccolo Cottolengo di Claypole, dove pure è stato sepolto accanto agli altri confratelli, nel locale cimitero.

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