Data del decesso: 1 Luglio 1978
Luogo del decesso: Rio de Janeiro (Brasile)
Luogo di sepoltura: Tocantinopolis, cattedrale (Brasile)
Sac. MORETTI Giuliano, da Salò (Brescia), morto a Rio de Janeiro (Brasile) nel 1978, a 48 anni di età, 30 di Professione e 21 di Sacerdozio.
Da "Atti e comunicazioni della Curia Generalizia", Luglio - Settembre 1978
Sac. Giuliano Moretti
da Salò (Brescia), morto a Rio de Janeiro (Brasile) il 1° luglio 1978, a 48 anni di età, 31 di professione e 21 di sacerdozio. Riposa nella Cattedrale di Tocantinopolis.
Era entrato all'Istituto San Carlo di Buccinigo d'Erba (Como) nel 1945, nella scia dei salodiani don Rocco e don Stanislao Tonoli che l'avevano attratto verso Don Orione, mentre il fratello Secondo aveva scelto già da qualche anno il Seminario diocesano.
Emessi i primi voti nel 1947 veniva ordinato sacerdote dieci anni dopo a Tortona, dopo il suo tirocinio alla Colonia S. Antonio di Cuneo. Dal 1957 al 1966 si è prodigato fra gli aspiranti del seminario di Botticino, ceduto allora dal Vescovo di Brescia alla nostra Congregazione: era economo, assistente, insegnante e, soprattutto, impareggiabile animatore.
Veniva quindi nominato Superiore del seminario di Voghera e responsabile della nuova Parrocchia di San Pietro.
Dopo appena tre anni con grande pena della comunità parrocchiale e dei suoi ragazzi realizzando una antica sua vocazione missionaria, rispondeva generosamente all'invito dei Superiori che lo destinavano al nord del Brasile. Nella Prelazia di Tocantinopolis, dal 1970, ha dato il meglio di sé, accanto al Vescovo Mons. Chizzini, che ha avuto in lui uno dei più validi e fedeli collaboratori.
Parroco, Vicario generale, coordinatore pastorale, superiore del seminario, non ha risparmiato fatiche e sacrifici, donandosi con grande entusiasmo pur in mezzo a non pochi sacrifici ed edificando tutti con l'esempio della sua vita sacerdotale religiosa.
Aveva corso più volte pericolo di vita per gravissimi infortuni, dai quali era scampato miracolosamente e si sperava tanto superasse anche la nuova misteriosa prova a Rio de Janeiro, dove era sceso dal Nord per esami, mentre le sue condizioni apparvero subito disperate a causa di una pancreatite acuta.
La Madonna gli è scesa incontro il primo sabato di luglio, dopo giornate tanto sofferte, ma illuminate dalla sua grande fede, dalla piena e serena disponibilità al volere di Dio. Edificò i fratelli don Secondo, Enrico e Giuseppe, ed i confratelli che lo assistettero amorevolmente, con il suo eroico « fiat » e la commovente offerta della vita per la Chiesa, per il Papa, per le anime.
La sua salma riposa a 'Rio de Janeiro, in attesa di essere trasportata nella cattedrale di Tocantinopolis accanto a quelle dei primi nostri missionari, caduti, come lui, sulla breccia.
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