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Ricordiamo Mons. CHIZZINI Cornelio (Vescovo)

Qualifica religiosa: Vescovo
Data del decesso: 12 Agosto 1981
Luogo del decesso: Goiánia (Brasile)
Luogo di sepoltura:

Mons. CHIZZINI Cornelio (Vescovo), da Casalsigone (Cremona), morto a Goiánia (Brasile) nel 1981, a 66 anni di età, 48 di Professione, 41 di Sacerdozio e 19 di Episcopato.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", luglio- settembre 1981

Mons. Cornelio Chizzini

     da Casalsigone (Cremona), morto a Goiania (Brasile) il 12 agosto 1981, a 87 anni di età, 49 di professione, 41 di sacerdozio e 19 di episcopato.

Nasceva il 17 novembre 1914 in Casalsigone, presso Cremona, da numerosa e piissima famiglia. A 16 anni, dopo un tentativo in seminario ostacolato dalla salute, il giovane Cornelio incontra Don Orione che paternamente lo accoglie subito nella sua famiglia religiosa e da allora, con la più grande fedeltà, segue le orme del Padre dei Poveri.

Compiuto il Noviziato a Villa Moffa di Bra, emette la prima professione il 15 agosto 1932 nel giorno dell'Assunta che sarà poi, per provvidenziale coincidenza, la Patrona della sua futura Prelazia e Diocesi in Gojas (Brasile).

La spiccata intelligenza e le solide virtù religiose indussero i superiori a inviarlo per gli studi a Roma alla Pontificia Università Gregoriana, ove si distinse notevolmente, mentre con spirito orionino, si prodigava per i ragazzi dell'Istituto "San Filippo Neri",

Ordinato sacerdote il 16 giugno 1940 era subito destinato al servizio degli orfani e nell'immediato dopoguerra tenne la non facile direzione della Casa dell'Orfano di Trastevere e poi dell'Orfanotrofio Don Orione di Via della Camilluccia a Monte Mario e dell’Istituto Don Orione di Messina.

Nel 1956 fa domanda di partire missionario per la recente missione amazzonica dì Tocantinopolis da poco affidata alla Congregazione e già duramente provata dalla tragica morte di ben tre confratelli.

Da allora la sua vita si confonde con la storia della Prelazia. Parroco a Xambioa condivide con i poveri, i sertanejos e gli stessi Indios Apinajéo vita, abitazione e fatiche. Appartengono a questo periodo eroico, quando ancora la zona era priva di strade le lunghe cavalcate, le notti nella foresta e le altre vicende che minarono la sua salute.

Creato prima Amministratore apostolico della Missione, fu poi ordinato Vescovo il 29 giugno 1962 dal Nunzio Apostolico Doni Armando Lombardi, essendo conconsacranti Doni Ferando Gomes dos Santos Vescovo di Gojania e Don Bendito Coscia.

Per circa vent'anni Don Cornelio rimane responsabile della Prelazia ove fonda ben 10 parrocchie, crea scuole e ospedali, opere sociali e avvia un seminario diocesano. Ricordiamo anche la sua coraggiosa difesa dei poveri nelle questioni delle distribuzioni terriere nella zona.

Due grandi consolazioni rallegrarono gli ultimi tempi della sua vita, il giubileo d'argento della Missione e la Beatificazione di Don Orione in Roma. In quest'ultima occasione potè concelebrare con il Santo Padre Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro ed essere ricevuto da Lui in speciale udienza.

Aveva da poco inviato una accurata relazione sulla Prelazia alla S. Sede, testimonio di un assiduo silenzioso lavoro pervaso da grande sacrificio personale.

In riconoscimento di tali meriti e di tanto sviluppo cristiano e sociale a Roma era già stata decisa l'elezione della Prelazia in Diocesi.

Il giorno dell'Assunta doveva esserci l'ufficiale proclamazione in Tocantinopolis. Ma il Signore volle chiedere a Don Cornelio un estremo sacrificio: quello della vita propria, quasi alla vigilia della festa tanto attesa, il 12 agosto in Gojania ove da mesi giaceva degente per cirrosi epatica.

Sereno fino alla fine, abbandonato ai divini voleri, amava ripetere durante l'ultima malattia. «Fazer a vontade de Deus en tudo até o firn.»,

È davvero dipartito come era vissuto in umile silenzio, rassegnato al piano della Divina Provvidenza, dopo un prolungato stato comatoso.

I solenni funerali in Gojania e in Tocantinopolis, con larga partecipazione di Vescovi, clero e fedeli, testimoniarono quanto era grande l'affetto e la stima per il primo Vescovo della Diocesi di Tocantinopolis.

 

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