Data del decesso: 27 Aprile 1972
Luogo del decesso: Montebello (Pavia)
Luogo di sepoltura:
Sac. VALLETTA Luigi, da Ceprano (Frosinone), morto a Montebello (Pavia) nel 1972, a 59 anni di età, 41 di Professione e 33 di Sacerdozio.
Sac. Luigi Valletta
da Ceprano (Frosinone) morto a Montebello (Pavia) il 27 aprile 1972 a 59 anni di età, 41 di Professione e 33 di Sacerdozio.
All'Istituto di Montebello, amorevolmente assistito dai Confratelli, è deceduto Don Luigi Valletta. Nato a Ceprano (Frosinone); aveva ricevuto da Don Orione nel 1928 la veste talare per la festa della Madonna della Guardia a Tortona e, dieci anni dopo, veniva ordinato sacerdote.
Don Orione e Don Sterpi, che nutrirono per lui una grande stima, gli avevano affidato i probandi fin dal 1938, e per un decennio si prodigò in un campo tanto delicato (a Tortona, Montebello, Vigevano), meritandosi grande fiducia per la singolare sua modestia, pietà e umiltà, per la sua resistenza nella fatica e nel sacrificio. Fu per un altro decennio a Lu Monferrato, e lo stesso buono spirito seppe esprimere nel mettersi a servizio di poveri vecchietti, bisognosi di tutto, come poi degli orfanelli di Don Sterpi a Gavazzana. Da poco era ritornato a Montebello e si prodigava con generosità, anche nei più umili servizi, contento — in particolare — dell'incarico di Cappellano al Santuario di Casei Gerola. Vi si dedicava con trasporto e con entusiasmo giovanile, noncurante delle prime avvisaglie del cuore, per cui, lo scorso inverno, dovette sostare in cura presso l'ospedale di Voghera. Si riprese, tornò alla sua consueta fatica, come se nulla fosse capitato. Ma nella notte fra il 15 e 16 aprile sopravvenne un altro attacco del male, che doveva così presto condurlo alla tomba.
Don Giuseppe Zambarbieri in “Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Aprile - Giugno 1972
ANCHE IL BUON D. VALLETTA È TORNATO AL SIGNORE
E così vogliate raccomandare al Signore, carissimi, il compianto Don Luigi Valletta, che tanto presto ha raggiunto don Fiori e don Bariani.
Avevamo appena sepolto il caro don Fiori, si può dire, e due giorni dopo all'ospedale di Voghera — dove era ricoverato da qualche giorno per un nuovo infarto — il caro don Valletta nel primo pomeriggio del 27 aprile veniva colpito da collasso. A mezzogiorno aveva ancora preso qualcosa, aiutato da don Verghelli: poi il crollo improvviso, ad appena 59 anni. Si fece in tempo a trasportarlo a Montebello, perchè potesse morire in casa come desiderava, tra i
confratelli e i buoni alunni dell'Istituto Don Orione cui donava il meglio di sè, in qualità di Padre spirituale, felice di conchiudere la sua vita come l'aveva iniziata.
Don Orione e Don Sterpi, che nutrirono per lui una grande stima, gli avevano affidato i probandi fin dal 1938, e per un decennio si prodigò in un campo tanto delicato (a Tortona, Montebello, Vigevano), meritandosi grande fiducia per la singolare sua modestia, pietà e umiltà, per la sua resistenza nella fatica e nel sacrificio. Fu per un altro decennio a Lu Monferrato, e lo stesso buono spirito seppe esprimere nel mettersi a servizio di poveri vecchietti, bisognosi di tutto, come poi degli orfanelli di Don Sterpi a Gavazzana. Da poco era ritornato a Montebello (quante care memorie per lui, in quella casa!) e si prodigava con generosità, anche nei più umili servizi, contento — in particolare — dell'incarico di Cappellano al Santuario di Casei Gerola. Che cosa più desiderata, da don Valletta, che avere in consegna un Santuario della Madonna? Vi si dedicava con trasporto e con entusiasmo giovanile, noncurante delle prime avvisaglie del cuore, per cui, lo scorso inverno, dovette sostare in cura presso l'ospedale di Voghera. Si riprese, tornò alla sua consueta fatica, come se nulla fosse capitato. Ma nella notte fra il 15 e 16 aprile sopravvenne un altro attacco del male, che doveva così presto condurlo alla tomba.
Lo avevo incontrato, gioviale e servizievole come sempre, la sera del 10 aprile, iniziandosi a Montebello la settimana liturgico-vocazionale. Mi sono poi trovato accanto a lui, a tavola, e ricordo che si era preoccupato di cercare qualche bottiglia di vin buono. Forse, come già a Gavazzana e a Lu, era anche cantiniere... Mai avrei immaginato, nel clima così sereno e festoso di quella sera mentre mi accompagnava poi a visitare la bella mostra su Don Orione e sulle vocazioni, che sarebbe stato il nostro ultimo incontro.
L'ho rivisto, la mattina del 29 aprile nella bara: un volto atteggiato a tanta pace e le mani intrecciate alla corona del Rosario. Accanto a lui, un fratello sacerdote pallottino, don Giuseppe, una sorella Suor M. Antonietta, un altro fratello, Benedetto. Non sapevo che aveva un'altra sorella suora in Sicilia, mentre un terzo fratello sacerdote, carmelitano, era mancato qualche anno fa. Che famiglia, quella di don Valletta!
Al funerale, nella parrocchia di Montebello è stato motivo di grande conforto per i familiari e per noi la presenza di tanti confratelli e sacerdoti diocesani, come delle rappresentanze venute soprattutto da Lu coll'architetto don Verri e da Gavazzana col parroco don Ferrari, da Casei Gerola, da Voghera, da molte case della provincia di San Marziano e fin dalla Svizzera.
Un particolare rivelatore. Mentre nel cimitero di Montebello si stava scavando la fossa, accanto a quella del compianto don Zannoni, il parroco di Pragate, don Teani, ha fatto sapere che metteva volentieri a disposizione della nostra famiglia religiosa la sua tomba con nove loculi. Abbiamo così deposto la bara nel primo loculo, mentre il fratello Benedetto ci confidava: « Parlando tempo fa, così per caso, don Luigi mi diceva il suo desiderio di essere deposto, dopo morte, in un loculo, aggiungendo testualmente: Vedrai che Don Orione non permetterà che vada nella terra... ».
Anche la salma di don Zannoni verrà ora portata in un loculo, accanto a quello dove è stato sepolto il caro don Valletta, e gli aspiranti dell'Istituto ne custodiranno per sempre le tombe benedette.
Parlando a Montebello — come già a Tortona per i funerali di don Bariani e di don Fiori — ho inteso ringraziare quanti si sono uniti a noi, nei suffragi, in occasione della scomparsa di confratelli tanto cari e benemeriti: ma mi parrebbe di mancare se non dessi una testimonianza speciale di riconoscenza — anche di qui — ai nostri del Piccolo Cottolengo Genovese per le cure prestate — a lungo — a don Fiori come a don Bariani, presso il reparto San Roberto dell'Istituto Paverano. Il Signore ricompensi tutti — confratelli, buone suore e sanitari — per quanto hanno fatto con tanta carità e spesso con non piccoli sacrifici: e così ricambi i confratelli e le suore del Piccolo Cottolengo Milanese per le premurose attenzioni usate a don Bariani, particolarmente nei mesi trascorsi a Sor-devolo. Penso riuscirà di edificazione alla intera nostra famiglia religiosa, questa sollecitudine per i nostri malati e sarà anche di richiamo a fare sempre più e sempre meglio nella scia del ven. Fondatore Don Orione, tanto delicato verso tutti, e in special modo con gli infermi.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Aprile - Giugno 1972
Don LUIGI VALLETTA
da Ceprano (Frosinone), morto a Montebello (Pavia) il 27 aprile 1972, a 59 anni di età, 42 di professione e 34 di saoerdozio.
Entrò alla Casa Madre di Tortona il 16 dicembre 1927, e nella festa della Madonna della Guardia 1928 ricevette da Don Orione la veste talare. Fu ordinato Sacerdote il 17 dicembre 1938. Ebbe prima l'assistenza dei Probandi di Tortona S. Bernardino (1938-1940), e di quelli di Montebello (1940-1942). Dal 1942 al 1945 diresse il Probandato di Vigevano; indi fu assistente a Villa Rosano (1945-1946). Incaricato nel Probandato di Voghera (1946-1947) e assistente all'Istituto Manin di Venezia (1947-1949).
Dal 1949 al 1959 diresse la Casa di Riposo S. Giuseppe di Lu Monferrato (Alessandria). Trasferito a Gavazzana, diresse l'Istituto S. Rosario fino al 1968, anno in cui passò all'Istituto S. Benedetto di Montebello in qualità di confessore e Padre Spirituale. A Montebello gli fu pure affidata la cappellania del santuario della Madonna di S. Agostino in Cassi Gerola.
Colpito da infarto verso la metà di aprile 1972, fu ricoverato all'ospedale di Voghera ma, risultate inutili le cure cliniche, dovette ritornare alla sua sede di Montebello dove spirò la sera del 27 aprile 1972, amorevolmente assistito dai Confratelli dell'Istituto.
Don Valletta svolse la sua attività assistenziale per molti anni fra i probandi, gli orfani e i malati. Umile e semplice, ma generoso e scrupoloso esecutore del suo dovere, fece tanto bene e si attirò la fiducia di tutti. Fu molto stimato anche dai Confratelli e Superiori. Don Sterpi, in una relazione morale riferentesi alla sua condotta, scrisse il seguente giudizio: « Ottimo religioso, di buono spirito, interessato, allegro e insieme serio ».