Data del decesso: 17 Aprile 1974
Luogo del decesso: Córdoba (Argentina)
Luogo di sepoltura: Claypole (Argentina)
Fr. FRAGOLI Antonio, da Faenza (Ravenna), morto a Godoy Cruz (Argentina) nel 1974, a 65 anni di età e 42 di Professione.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Aprile - Giugno 1974
Coad. ANTONIO FRAGOLI
da Faenza (Ravenna), morto a Mendoza-Godoy Cruz (Argentina) il 17 aprile 1974, a 66 anni di età e 42 di professione.
Accolto da Don Sterpi nella Casa Madre di Tortona, alla età di 22 anni, nell'ottobre del 1930, partì presto per I’Argentina ove fece il noviziato nella Casa di Mar del Plata (1931-32) ed emise la prima Professione religiosa il 30-1-1932.
Umile e laborioso, prestò la sua opera di fratello Coadiutore nelle seguenti istituzioni dell'Argentina: Parrocchia N.S. della Guardia di Victoria (1932-1934) Colegio S. Vicente de Paul in Lanus-Avellaneda (1934-36) Pequeno Cottolengo in Claypole, in qualità di infermiere (1936-49)
Nel 1949 fu trasferito a Mendoza, presso la Parroquia de N.S. del Carmen in Godoy Cruz dove l'aria era più confacente alla sua salute e vi rimase in tutti questi anni prodigandosi soprattutto come sacrestano, sempre circondato da tanta stima per la sua pietà, semplicità e buon cuore. Ultimamente le sue condizioni anche psichiche, si erano piuttosto deteriorate e prima di Pasqua aveva sostenuto un'operazione dalla quale non si era più ripreso.
La sua scomparsa (è stato trovato morto la mattina del 17 aprile) ha suscitato profonda impressione nella comunità parrocchiale, che gli era molto affezionata e riconoscente per il così generoso e fedele « servizio ».
La salma è stata trasportata a Claypole e sepolta nel cimitero del Piccolo Cottolengo.
Don Giuseppe Zambarbieri, in "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Aprile - Giugno 1974, p. 86-87
Lo avevo sempre incontrato, nelle mie visite in Argentina, alla Casa di Godoy Cruz, in periferia di Mendoza, dove si trovava da 25 anni ormai, perchè il clima della città situata ai piedi delle Ande si confaceva particolarmente alla sua salute piuttosto delicata. Provvedeva agli acquisti, sbrigava tante faccende di casa, ascoltava con pazienza la gente e soprattutto aveva cura della chiesa parrocchiale di N.S. del Carmine. Aveva un tono bonario e amabile con tutti e si faceva voler bene per la sua cordialità e semplicità. Forse perchè quasi corregionali, era nato fra noi — fin dal primo incontro — un clima di speciale confidenza e io tornavo sempre volentieri a Mendoza pensando che avrei trovato, nell'hermano Antonio, un po' della mia terra, anche nella tipica cadenza dialettale che gli era rimasta pur col passare degli anni.
Era in Argentina dal 1931 perchè Don Orione lo aveva prescelto fra i primi, non appena venuto a Tortona dalla sua Faenza, poco più che ventenne. Non gli era stato possibile diventare sacerdote, ma serviva la sua famiglia religiosa senza rimpianti, unicamente desideroso di lavorare dove e come i suoi superiori indicassero. La salute, sempre delicata, in questi ultimi anni aveva avuto una sensibile flessione, anche psichicamente, e nel nostro ultimo incontro — a fine giugno dello scorso anno — lo avevo trovato un poco ansioso: temeva di non accontentare, di essere di peso, non potendo ormai fare gran che. Lo avevo assicurato e confortato (sapevo di quanta stima lo circondassero tutti, in casa e fuori) e lo avevo benedetto di gran cuore quando aveva voluto mettersi in ginocchio, ripetendomi la sua piena disponibilità nelle mani dei Superiori. Era un gesto che aveva fatto altre volte, nella sua fede semplice, ma ne ero rimasto particolarmente commosso per le confidenze che mi aveva fatto. Lo avevo aiutato a rialzarsi e abbracciato con fraterno affetto, lasciandolo sereno e contento quando ero ripartito verso Santiago del Chile. Purtroppo le sue condizioni di salute sono andate poi peggiorando. Prima di Pasqua aveva anche dovuto subire un intervento e non si era più ripreso.
Dal Padre Beron de Astrada ho avuto le ultime sue notizie, riuscitemi di tanta pena per l'affetto speciale che nutrivo verso il caro hermano Antonio, ed ho saputo della profonda comprensione suscitata dalla sua scomparsa (è stato trovato morto la mattina del 24 aprile) nella intera comunità parrocchiale. Lo avevano visto, per tanti anni, assorto in preghiera, servizievole con tutti, incapace di far del male a chicchessia, e sempre sorridente... Ha avuto un solenne tributo di gratitudine a Godoy Gruz, poi la salma è stata trasportata nel cimitero di Claypole. Mi conforta il pensare che sarà vegliata dalle preghiere dei poveri di quel Piccolo Cottolengo, dove nella sua giovinezza si era prodigato come infermiere per ben dieci anni.
Da “Don Orione”, Anno LXIX · n. 9 Giugno 1974, p.15
Coad. Antonio Fragoli
È improvvisamente mancato in Argentina il Coadiutore Antonio Fragoli, all'età di 66 anni di cui 42 di professione religiosa. Aveva 22 anni quando venne accolto da Don Sterpi nella Piccola Opera della Divina Provvidenza a Tortona, dove era stato indirizzato dalla natia Faenza. Poco dopo partì per l'Argentina. Eravamo nell'ottobre del 1930, e nella Casa di Mar del Plata, compiuto il Noviziato, emise nel 1932 la prima professione religiosa. Religioso umile e laborioso, prestò la sua opera di Fratello Coadiutore prima nella Parrocchia N. S. de la Guardia in Victoria poi al Collegio S. Vicente de Paul in Lanus-Avellaneda ed infine al Piccolo Cottolengo Argentino in Claypole, in qualità di infermiere. Nel 1949 fu trasferito a Mendoza presso la Parrocchia di N. S. del Car: mine in Godoy Cruz, perché l'aria era più confacente alla sua salute alquanto precaria e vi rimase in tutti questi anni, prodigandosi soprattutto come sacrestano, circondato da tanta stima per la sua semplicità, il suo amore alla preghiera, la bontà verso tutti. Recentemente la sua salute era andata declinando e prima di Pas9ua aveva subito una grave operazione. La sua scomparsa (è stato trovato morto la mattina del 17 aprile) ha suscitato profonda impressione nella comunità parrocchiale, riconoscente verso il bravo frate! Antonio per i tanti anni di generoso servizio. La salma è stata tumulata nel cimitero del Piccolo Cottolengo di Claypole.
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