Data del decesso: 14 Aprile 1967
Luogo del decesso: Salò (Brescia)
Luogo di sepoltura: Botticino Sera (BS)
Sac. GAMBERINI Alberto, da Vestone (Brescia), morto a Salò (Brescia) nel 1967, a 43 anni di età, 25 di Professione e 14 di Sacerdozio.
Don Giuseppe Zambarbieri, in "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", Maggio - Giugno 1967, p. 41-42:
Sac. Alberto Gamberini
da Vestone (Brescia), morto a Salò (Brescia) il 14 aprile 1967, a 43 anni di età, 25 di Professione e 14 di Sacerdozio. Riposa nel cimitero di Botticino Sera (BS)
... Sono quasi due mesi e mi sembra ieri quando, viaggiando nella notte da Roma, ero arrivato la mattina del 14 aprile a Botticino ed avevo chiesto, all'aspirante venuto ad aprirmi il cancello, se facevo ancora in tempo per la S. Messa della Comunità... Avrei celebrato e detto una parola a quei bravi apostolini — così pensavo tra me — e poi col caro don Masiero saremmo andati a Salò a trovare don Gamberini. « II Direttore è appena uscito - mi rispose quel ragazzetto con ansia — perché hanno telefonato dall'ospedale che don Gamberini sta male »... Sono corso anch'io, ma non ho avuto il conforto di trovarlo in vita: un collasso cardiaco lo aveva improvvisamente schiantato. Oh, lo spasimo di quel venerdì che doveva essere di tanto dolore per i confratelli di Botticino, per i ragazzi, per le buone suore, per il fratello Bruno, e fu anche per tutti di serena accettazione della volontà di Dio, pur in una così grande prova. Come non pensare che don Alberto - tornato a Dio - aveva voluto darci subito un segno della sua inesauribile carità propiziandoci lui la forza di volere e di amare quello che il Signore aveva voluto? — Quanta pace nella S. Messa concelebrata dopo la composizione della salma! E poi nel lungo pregare accanto a lui, mentre gli occhi non sapevano staccarsi da quel volto buono, tanto espressivo e dolce anche nella morte; e ancora durante i funerali — di una singolare solennità e bellezza — nella chiesa parrocchiale di Botticino e nel camposanto, quando - pur nella indicibile mestizia del distacco - salendo la scalinata verso la cappella che domina il cimitero (dov'è la tomba dei parroci, messa tanto generosamente a disposizione dal caro Arciprete) ci sembrava quasi di portare il nostro don Alberto non alla sepoltura ma in una chiesa...
Non sto a ripetere quanto di questo esemplare nostro fratello è stato detto, e così bene, sul bollettino della Piccola Opera, né posso indulgere ai desiderio del cuore che porterebbe a rievocare memorie, tutte tanto edificanti, degli incontri a Tortona (specie alla Casa Madre nelle settimane in cui, chierico di teologia, assisteva con filiale pietà il venerato Don Sterpi infermo, raccogliendone devotamente ogni parola ed ogni gesto), a Milano, a Botticino, soprattutto, dove, per lui, si respirava un clima di incantevole carità e ogni incontro era sempre motivo di consolazione. Non posso dilungarmi. Devo però ringraziare, e lo faccio anche di qui, per le testimonianze così affettuose rese alla sua memoria, oltreché dai nostri confratelli ed apostolini, da parte dei .tanti e tanti sacerdoti ed amici del bresciano che sono accorsi accanto alla sua salma, in pianto e in preghiera; hanno voluto partecipare ai funerali, hanno scritto delle pagine preziose, che mentre danno la misura della stima in cui don Gamberini era universalmente tenuto, ci hanno fatto rimpiangere ancora di più un confratello che avrebbe potuto rendere - e non solo nel settore delle vocazioni - un servizio davvero insigne alla Congregazione ed alla stessa Santa Chiesa. Un grazie poi tutto speciale al fratello Bruno, che dopo aver amorevolmente assistito don Alberto, ha sostenuto anche noi con la serenità con cui ha accolto una così grande prova e - sapendo di farci cosa desideratissima - ha acconsentito volentieri che la cara salma restasse a Botticino, accanto ai confratelli ed agli apostolini. Il Signore ricambi tanta carità· col dono fra tutti più atteso: che il figliuolo maggiore Elio - come ha generosamente promesso - prenda il posto dello zio in Congregazione ...
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