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Ricordiamo Sac. BISSOLATI Erte

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 8 Aprile 1993
Luogo del decesso: Casamicciola Terme (Napoli)
Luogo di sepoltura: Casamicciola Terme (NA)

Sac. BISSOLATI Erte, da Gramignazzo di Sissa (Parma), morto a Casamicciola Terme (Napoli) nel 1993, a 77 anni di età, 55 di Professione e 49 di Sacerdozio.


Da Atti e comunicazioni della Curia Generale - gennaio aprile 1993:

Entrò in Congregazione a 16 anni in Tortona il 14 ottobre 1931, accolto da Don Orione e Don Sterpi - era nato il 9 agosto 1915 -, vestì l'abito santo per le mani del Beato Fondatore alla vigilia della Guardia il 28 agosto 1932, seguita dai voti di devozione. Compito il suo ginnasio in Tortona a San Bernardino 1932-35, venne ammesso al noviziato (1936-37) sotto la guida di Don Cremaschi, dopo avere espletato il suo tirocinio alla colonia S. Maria di Monte Mario, praticando là come ovunque l'umile servizio di calzolaio appreso nel suo paese.

Dopo la filosofia (1938-40) in Casa Madre, vi compì pure la teologia (1940-44), conchiusa con l'ordinazione sacerdotale anticipata, con molti altri confratelli, il 3 ottobre 1943, causa le minacce incombenti della guerra. Dopo l'anno di preparazione pastorale al Castello Burio (Asti), venne destinato alla assistenza dei fanciulli nella Casa dell'orfano di Trastevere di Roma, quale confessore, insegnante, sacrista e provvidenziale calzolaio. Fece i voti perpetui l'8 dicembre 1941 e pronunciò i giuramenti di difesa della povertà (1941) e antimodernistico. Nelle sue lettere ai superiori si leggono questi pensieri: "Assumo tutti i doveri derivati dai Voti, con magnanimità, per essere sempre un degno strumento nelle mani della Divina Provvidenza e dei superiori... Ho sempre desiderato di lavorare e, se necessario, anche morire in un piccolo Cottolengo... Lei mi voglia aiutare a fare sempre la volontà di Dio e farmi santo..." Parole che sono state programma della sua vita, trascorsa fedelmente nei doveri assegnategli, pur con ritornanti disturbi di salute e con interiori travagli, che però non gli rallentarono mai la tensione viva del cuore verso il compimento della sua vocazione.

   Lavorò molto tra i giovani: a Roma nella Casa dell'Orfano (1946-1960), ad Avezzano (1961-63 e poi ancora nel 1966 e dal 1970 al 1984); attese al ministero come aiuto parroco nella parrocchia Ecce Homo in Noto (1968), a Camaldoli-Genova nel Piccolo Cottolengo (1963) e finalmente nell'Istituto S. Joseph di Casamicciola, dove trascorse gli ultimi suoi anni, preparandosi al 50° di Sacerdozio, che attendeva con fervore, gratissimo al Signore, alla Congregazione, al Beato Fondatore, a Don Sterpi e ai venerati primi Figli dell'Opera. Il 50° di cui aveva già preparato le immagini e fissato alcune date, il caro Confratello lo celebrerà certamente nella luce di Dio, vicino alla Madonna, che sempre tanto venerò, amò e servì nei santuari e nelle chiese, di cui fu zelante custode, inserviente e rettore, innamorato del decoro delle Case di Dio.

"Buono, pio, laborioso, forse facile allo scoraggiamento, ma interessato, umile e obbediente sempre volentieri, anche con sacrificio, premuroso negli uffici e rispettoso" sono i giudizi di quanti vissero e lavorarono con Don Bissolati come sono un elogio degno e appropriato per un figlio spirituale di Don Orione.

 

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