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Ricordiamo Sac. PANDIANI Giuseppe

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 5 Aprile 1996
Luogo del decesso: Reggio Calabria
Luogo di sepoltura: Reggio Calabria, cimitero di Condera

Sac. PANDIANI Giuseppe, da Venezia, morto a Reggio Calabria nel 1996, a 80 anni di età, 58 di Professione e 52 di Sacerdozio.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Aprile 1996

Sac. GIUSEPPE PANDIANI
da Venezia, passato al Signore il 5 aprile 1996 in Reggio Calabria, a 80 anni di età, 59 di professione religiosa e 53 di sacerdozio. 

L'essere nato in un campiello della città capoluogo del Veneto, presso la quale, in Campocroce di Mirano, operava, col singolare fervore di quei primi anni dalla sua fondazione, la Piccola Opera, fu occasione propizia all'orfano di mamma Giuseppe Pandiani di sentir parlare di Don Orione ed essere accolto - con il fratello Redento, che poi seguì altra via - nell'Istituto Manin, fino alla licenza di avviamento al lavoro (1924-30).  Quando entrò a Campocroce (30 settembre 1930), aveva 14 anni, essendo nato il 16 febbraio 1916, e subito vi iniziò il ginnasio (1931-32), completato poi a Montebello (1933-34), dopo aver avuto la gioia di conoscere in Tortona, il 5 agosto 1932, il Beato Fondatore, dal quale, nella successiva festa della Madonna della Guardia, ricevette l'abito sacro.  Qui maturò con entusiasmo la sua vocazione, venendo subito inviato al Collegio San Giorgio di Novi Ligure, per ottenere poi l'abilitazione magistrale in Alessandria (1936).

Compiuto il regolare noviziato, sotto la guida di Don Cremaschi (1936-37), professò, la prima volta, il 1° settembre 1937 e fu destinato, per il tirocinio, assistente e maestro delle elementari, al San Filippo di Roma (1937-39). Poi fece la Teologia in Genova Camaldoli (1940), al Boschetto (1941) e, per le vicende belliche, a Rosano di Casalnoceto (1942-43), dove, dopo la professione perpetua (29-5-1942), venne avviato agli ordini sacri, coronati dal sacerdozio, ricevuto in Tortona il 3 ottobre 1943. Nel 1939 aveva chiesto di poter essere inviato nelle Missioni.

Carattere gioviale e aperto, forte e generoso, deciso nella sua vocazione e amante del sacrificio e del lavoro, sensibile ai bisogni del prossimo, espansivo e ricco di sante industrie e di tatto coi minori, ma  fedele alle direttive dei superiori, si dimostrò sempre particolarmente dotato delle qualità direttive  per case di formazione.

Dopo alcuni mesi trascorsi all'Istituto Manin di Venezia, fece un proficuo semestre di formazione al Castel Burio (Asti), per passare poi a Roma, incaricato  dell'Oratorio Sebastiani di Via delle Sette Sale, direttore all'Opera Antoniana di Reggio Calabria (1949-52), direttore dell'Istituto Orfani di Monte Mario in Roma (1953-54), Viceparroco e Consigliere ad Ognissanti (1955-63) e, di nuovo, a Reggio Calabria (1964-68), ultimo direttore, per un anno, dell'Istituto San Prospero (1969).

Nel 1970, l'obbedienza lo incaricò di un'attività presso il Centro giovanile di Palermo, che lo contraddistinse per efficacia di carità, zelo, capacità formative di larghe schiere di giovani, al cui bene morale e civile operò per circa un ventennio (1970-1989), con risultati lusinghieri, sia come direttore che come vicario o incaricato.

Nel 1990, motivi di salute lo fecero assegnare alla prediletta  Opera Antoniana di Reggio Calabria, dove si spese fino alla fine, con vero spirito orionino, nel ministero sacerdotale e, specialmente a conforto dei fedeli, nel bel Santuario  del Santo di Padova.

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