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Ricordiamo Sac. MANDUCA Eugenio

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 3 Aprile 1999
Luogo del decesso: Reggio Calabria
Luogo di sepoltura: Monterosso (Vibo Valenzia)

Sac. MANDUCA Eugenio, da Monterosso Calabro (Vibo Valentia), morto a Reggio Calabria nel 1999 a 82 anni di età, 61 di Professione e 52 di Sacerdozio.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", n. 198, Gennaio - Aprile 1999

Sac. Eugenio MANDUCA
Passato al Signore in Reggio Calabria il 3 aprile 1999 a 82 anni di età, 61 di professione e 52 di sacerdozio. 

Aveva sedici anni quando, il 12 dicembre 1932, Don Angelo Bartoli, direttore dell’Istituto San Prospero in Reggio Calabria, lo accolse. Compiute le classi ginnasiali a Reggio Calabria e a Montebello della Battaglia (Pavia) e ricevuto il santo abito, nel 1936-37 compie a Villa Moffa di Bra (Cuneo) il noviziato, professando la prima volta il !° settembre 1937 nelle mani di Don Orione, da poco tornato dal secondo viaggio in Sud America.

Compiuta la filosofia a Tortona Paterno e il tirocinio al Convitto San Romolo di Sanremo (Imperia) (1937-42), a Tortona frequenta nel seminario diocesano i corsi teologici, professando in perpetuo nella festa dell’Immacolata 1944. Corona gli studi con l’ordine del presbiterato, ricevuto nel Santuario della Guardia il 7 luglio 1946.

Da ricordare che da Diacono, durante il periodo della guerra, svolgeva l’apostolato nelle carceri. “Ricevuto il diaconato, si andò per la settimana santa a riesumare più di cento salme di fucilati dai partigiani a Rovegno.” – come scrisse lui stesso - in una relazione ai Superiori.

Dopo l’ordinazione, è destinato ad Anzio come Vicario ed insegnante (1946-48), al San Filippo Neri di Roma come segretario della scuola fino al 1952, direttore a Terracina, Padre spirituale all’Istituto di Monte Mario in Roma, e direttore d’Istituto a Messina (1952-55). Passa poi come Parroco a Spezzano Albanese (Cosenza), fino al 1964, e due anni a Borgo Montello e Borgo Bainsizza (Latina).

Dopo la parentesi di padre spirituale con i giovani di Via della Camilluccia a Roma e di Arnesano (Lecce) è addetto al Santuario di Sant’Antonio in Reggio Calabria (1968-77), indi, dopo un anno a Tortona come confessore nel Santuario della Guardia, dedica ben 15 anni come cappellano presso l’Ospedale civile di Sanremo (1978-92).

Per l’età e per la salute ormai cagionevole è destinato a Terracina come aiutante per un triennio e infine a Reggio Calabria fino alla sua dipartita, donandosi interamente e generosamente nel ministero sacerdotale, specialmente con la confessione, a bene delle anime, della Congregazione e della Chiesa.

D’indole mite, socievole, sereno e rispettoso, nutriva la sua unione con Dio e il servizio ai fratelli con pietà soda e costante, facendosi sempre benvolere e amare da tutti.

Molto attaccato alla Congregazione e ai Superiori, ha emesso il IV Voto di speciale fedeltà al Papa il 29 agosto 1983. Ha avuto la gioia di festeggiare il suo giubileo d’oro sacerdotale in San Pietro assieme al Papa ed oltre mille sacerdoti ordinati come lui nel 1946, preludio e preparazione all’ormai prossimo ed atteso incontro definitivo e gratificante con l’eterno Sacerdote: Cristo Gesù.