Data del decesso: 25 Gennaio 1968
Luogo del decesso: Genova
Luogo di sepoltura: Tortona
Sac. COSTAMAGNA Costanzo, da Spinetta (Cuneo), morto a Genova nel 1968, a 70 anni di età, 31 di Professione e 26 di Sacerdozio.
Don Giuseppe Zambarbieri in “Atti e Comunicazioni” anno XXII, n. 1 – gennaio – febbraio 1968, pp. 9s
Don Costanzo Costamagna, il «barba »
Del caro Don Costamagna, mancato il 25 gennaio a Genova, quante cose vorrei dire, anche per una doverosa testimonianza personale di riconoscenza! Lo ricordo particolarmente alla Casa Madre di Tortona nel suo così pesante e sofferto incarico di economo in quegli anni tanto difficili, e accanto a Don Orione malato. Che motivi di edificazione per me, ancora aspirante, dal suo sacrificio nel correre tutta la giornata in bicicletta per provvedere con mezzi così esegui a necessità immense, e vederlo, durante la notte, prendere un poco di riposo su di un materasso steso per terra, accanto alla porta di Don Orione infermo, pronto ad accorrere al minimo cenno.
Era allora ancora chierico, ma aveva già fatto la guerra; ne era tornato invalido, e trovò la sua gioia nel prodigarsi senza risparmiarsi un momento. Prima dell'ordinazione aveva lavorato, sfacchinando come un manovale, alla costruzione del Santuario a Tortona e del Piccolo Cottolengo di Genova-Castagna. Continuò a lavorare, una volta divenuto sacerdote nel 1941: ancora a Tortona, poi a Buccinigo, a Napoli — durante la guerra — quando lo videro, ogni giorno, trascinare il carrettino con le provviste che egli riusciva a raccogliere — in ore così tribolate — per i poveri del nascente Piccolo Cottolengo. Dal '44 al '48 dovette fermarsi per un ritorno del suo male, e fece un gran bene, malato, tra i malati del Sanatorio San Luigi dì Torino. Passò alla Colonia del Piccolo Cottolengo in Sordevolo, e si cattivò — lavorando — la fiducia dei contadini, anche dei non pochi «lontani» che trovarono facile tornare alla Pasqua e alla Messa attraverso gli incontri con Don Costamagna, sempre pronto a prestarsi per le confessioni, specie per gli uomini e giovanotti che forse non si sarebbero confessati se non dal «barba». Altri anni preziosi di apostolato fra i lavoratori della poverissima Casa di via Susa a Torino, dal 1951 al 1958, e poi della Casa per giovani lavoratori di corso Principe Oddone, dove spese le ultime sue energie finché il male lo costrinse a ritirarsi prima ad Ameno e poi al Villaggio della Carità dei Camaldoli, dove il Signore gli è venuto incontro il 25 gennaio, verso la mezzanotte, a 71 anni di età.
Lo avevo visto l'ultima volta per Natale: ma non mi aveva più riconosciuto. Nella S. Messa concelebrata nel Santuario «Causa nostrae laetitiae» come mi è venuto spontaneo raccomandarlo alla Madonna, perché gli ottenesse speciali conforti — nel suo tramonto — a premio del gran suo lavorare e soffrire. Un mese più tardi, nello stesso Santuario, la salma di Don Costamagna riceveva le estreme onoranze, con la S. Messa concelebrata dal Vicario Generale Don Parodi e vari confratelli, le buone parole del caro Don Pollarolo, i suffragi di tutti i poveri del Villaggio e dei confratelli, cui rivolgo e di cuore un rinnovato ringraziamento per la grande carità usata al caro Don Costamagna durante la lunga, penosa infermità. Ne è certo stato contento anche il ven. Fondatore Don Orione e non mancherà di propiziarne speciali ricompense a tutto il Villaggio.