Data del decesso: 2 Agosto 1986
Luogo del decesso: Torino
Luogo di sepoltura: Novaretto (Torino)
Sac. BERGATTA Giovanni Battista, da Roccaverano (Asti), morto a Torino nel 1986, a 75 anni di età, 47 di Professione e 37 di Sacerdozio.
Da Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia:
Sac. Giovanni Battista BERGATTA, da Roccaverano (Asti), morto a Torino il 2 agosto 1986, a 75 anni di età, 48 di professione e 37 di sacerdozio. Riposa a Novaretto (Torino).
Don Bergatta era una delle vocazioni frutto della famosa questua lanciata dal nostro Beato fondatore nell'agosto 1927, egli infatti venne all'Opera il 26 ottobre successivo a Tortona, ricevendo poi l'abito sacro il giorno della festa della Madonna della Guardia del 1929, mentre era «carissimo» addetto, con altri, anche alla santa fatica per la costruzione del Santuario di San Bernardino. Venne ammesso al noviziato a Villa Moffa nell'anno 1937-38, dove fece anche i primi voti religiosi per l'Assunta del 1938; completò il ginnasio a Tortona e a Villa Moffa; qui iniziò il liceo, per completare poi la teologia tra il 1945-49 nel nostro teologico di Tortona. Fu soggetto a malattie nel dicembre 1927 a Tortona e nell'intero anno 1936 a Cuneo. Fece il suo tirocinio pratico all'oratorio di Tarquinia (Viterbo 1930-31), come assistente negli istituti di don Minetti a Vico Sparviero e Borzoli di Genova (1931-32), a Varallo Sesia, addetto ai sacerdoti ospiti (1932-33), a Cuneo (1933-37), e ancora a Borzoli con i probandi dell'Opera (1938-39), a Sassello (Savona, 1942-44) e a Milano (1949). Nel frattempo faceva la professione perpetua l'11ottobre 1945 a Villa Moffa e riceveva gli Ordini sacri, coronati con il Presbiterato, ricevuto in Tortona per le mani del vescovo mons. Melchiori, il 29 giugno 1949.
Nel 1950 don Bergatta si trovava a Rio de Janeiro tra i giovani dell'Istituto arti e mestieri, passando poi nel 1957 alla città dei fanciulli in Rio Claro, nel 1960 alla Scuola professionale don Bosco di Juiz de Fora, nel 1966 addetto alla parrocchia S. Quiteria in Curitiba. Nel giugno 1968 — già tornato in Italia — lavorò sempre tra i giovinetti a Fubine (Alessandria) e nel 1971 in Alessandria al nuovo Istituto don Orione, dove resta, finché nel 1984 viene addetto alla Casa del giovane operaio in Torino.
Entusiasta della sua vocazione, ebbe modo di provarla nella sofferenza fisica e nel duro tirocinio di attesa e di lavoro, a cui lo sottopose la santa obbedienza, prima di aprirgli il regolare cammino degli studi. La sua cordiale disposizione al sacrificio e ai bisogni della sua famiglia religiosa lo videro sempre sereno e forte, addetto alla fatica anche materiale affrontata specialmente, per una sua naturale buona inclinazione e buon carattere, nella formazione dei giovani, tra i quali trascorse, in patria e all'estero, la quasi totalità della sua vita, arricchita da filiale affezione verso don Orione e don Sterpi e tutti i superiori e confratelli di Congregazione.