Data del decesso: 30 Luglio 1995
Luogo del decesso: General Lagos (Argentina)
Luogo di sepoltura:
Sac. MERINO Ignacio, da Mar del Plata (Argentina), morto a General Lagos (Argentina) nel 1995, a 81 anni di età, 58 di Professione e 54 di Sacerdozio.
Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", Maggio - Agosto 1995
Sac. Ignacio MERINO
Da Mar del Piata (Argentina), passato al Signore in General Lagos (Santa Fé - Argentina) il 30 luglio 1995, a 81 anni di età, 59 di professione e 54 di sacerdozio.
Tre episodi resero conosciuto — ancora vivente il Padre fondatore — e santamente invidiato, il caro confratello Ignacio Merino. Era il primo aspirante dell'Argentina legatosi alla Piccola Opera, dopo che essa aveva posto la sua sede in Victoria, nel 1922: Ignacio aveva allora 11 anni — essendo nato il 19 marzo 1914 — e venne accolto, il 30 novembre 1925, dal venerato P. Zanocchi, che ne pronosticava una buona riuscita nel servizio del Signore.
Venuto in Italia il 2 novembre 1929, Merino fu iscritto l'anno dopo, ottobre 1930, all'Università Gregoriana di Roma, per la filosofia. E da lì, l'anno dopo, il 21 luglio 1931, partiva, con altri dodici condiscepoli, per Tortona, pellegrini a piedi, per assistere, il 28 successivo, alla inaugurazione del nuovo artistico Tempio della Madonna della Guardia, accolti, con grandi feste, da Don Orione e rappresentanti della Congregazione, e festeggiatissimi dalla popolazione di Tortona.
Il giorno 11 marzo 1940 partirono da Tortona, Casa Madre, tre incaricati per portare al Padre fondatore, in quei giorni convalescente in San Remo, i voti filiali di chierici, sacerdoti e benefattori: rappresentavano i sacerdoti il venerando Don Perduca, i benefattori il signor Paolo Pedevilla, e i nostri chierici e studenti il chierico Ignacio Merino: questi rappresentava anche tutti i confratelli argentini ed esteri. Tornarono la sera i tre fortunati nostri portavoce, con la promessa di Don Orione, che presto sarebbe tornato a Tortona, assicurando che ricordava e per tutti pregava: invece, in quelle stesse ore, si compiva in San Remo la santa volontà di Dio che accoglieva nella sua pace il caro Padre.
Questi fatti rallegrarono sempre i ricordi e il cuore di Don Merino, ne confortarono il ministero ed egli ne trasse consolazione nelle pene che segnarono anche la sua vita. Compiuti regolarmente — e con ottimi risultati - il noviziato (Villa Moffa 1935-36, prima professione 2.11.1936, perpetui il 23.5.1940), la teologia (Seminario di Tortona 1936-1940), Merino dopo la morte del Fondatore iniziava il cammino verso il sacerdozio, conferitogli in Roma da Mons. Pascucci, il 12 aprile 1941, nella cappella del Collegio Leoniano.
L'Europa ormai stava in piena guerra e il venerabile Don Sterpi, pensò che Don Merino poteva rendersi maggiormente utile nella sua Patria: Don Ignacio bramava anche rivedere una sua sorella, ormai disperata dai medici. Lasciata l'Italia il 18 febbraio 1942, dovette superare difficoltà burocratiche ed ebbe viaggio fortunoso, ma la sua terra diede ali al suo zelo. Carattere schietto, volonteroso, pur con pene interiori, seppe tutto superare con vivo amore al Signore, alla Congregazione e alla sua Patria.
Lavorò come insegnante a Claypole S. José, come direttore in Roque Saenz Pena (1952), a Itati (1954-55), a Rosario (1956-62), di nuovo a Claypole (1962-63),a S. Miguel (1963-65), a San Francesco di Cordoba (1965). Per qualche periodo fu autorizzato dai Superiori al servizio della diocesi di Cordoba, e nel 1984 riprese il suo impegno nell'Opera.
La sua corrispondenza dice il suo fervido amore a Don Orione, a Don Sterpi e ai Superiori; per le vocazioni offrì le sue costanti sofferenze fisiche. Fu Segretario provinciale di N.S. della Guardia; partecipò al Capitolo generale del 1968, bramoso soltanto di vedere i santi sviluppi dell'amata Congregazione, specialmente nella sua amata Patria.