Data del decesso: 28 Luglio 1959
Luogo del decesso: Tortona (Alessandria)
Luogo di sepoltura: Tortona (Alessandria)
Sac. GIORGIS Giovanni, da Tarantasca (Cuneo), morto a Tortona (Alessandria) nel 1959, a 72 anni di età, 43 di Professione e 38 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Gneneralizia", Luglio - Settembre 1959
Sac. Giovanni Giorgis
da Tarantasca (Cuneo), morto a Tortona (Alessandria) il 28 luglio 1959, a 72 anni di età, 43 di Professione e 38 di Sacerdozio.
Nato a Tarantasca (Cuneo) il 25-9-1886; rimase in famiglia, sino all'età di 26 anni. Aveva la madre e 6 fratelli, dei quali era il maggiore, essendo orfano di padre dal 1909. Aveva fatto le scuole elementari in paese, indi s'era dato all'agricoltura.
Entrato in Congregazione a Cuneo, ricevuto da Don Felice Cribellati, l’8-11-1912, fu inviato a Villa Moffa, dove, sotto la guida di Don Cremaschi, attendeva agli studi ginnasiali e dava prezioso contributo nel potenziamento del vasto terreno agricolo annesso a quella Casa di Noviziato.
Nella festa dell'Assunta del 1914 riceveva dalle mani di Don Orione, in Bandito, il Santo Abito e, l'anno successivo, emetteva la prima Professione nelle mani dello stesso Servo di Dio, testimoni Don Cribellati e Don Contardi, prestando anche giuramento di povertà
Pronunciava la Professione Perpetua il 29-7-1922 a Campocroce, nelle mani di Don Orione, testi Don Sterpi e Don Risi.
Il 12-6-1919 aveva emesso il giuramento di fedeltà alla Congregazione per tutta la vita; il 30-8-1931 fece il IV voto, a Tortona, nelle mani di Don Orione, testi Don Cremaschi e Don Pensa.
Scoppiata la guerra, nel novembre del 1915, fu richiamato alle armi, e addetto alla Sanità. Fu in zona di guerra. Rientrava in Congregazione appena congedato, e fu mandato a Venezia, dove si trattenne, studiando e facendo da assistente, per circa due anni. Fu ordinato sacerdote il 18-9-1920 dal Cardinale Patriarca La Fontaine.
Fatto Sacerdote, fu inviato a reggere la Casa di Cuneo, e vi restò lunghissimi anni prodigandosi tra quei poveri orfanelli, ed avviandoli, preparati nello spirito e nello studio, al lavoro dei campi, in modo da ottenere numerose premiazioni e vasti consensi. Fu molto stimato da S. E. Rev.ma il Vescovo Mons. Rosso e dal Clero locale, come da tutte le Autorità civili.
Don Giorgis aveva un grande cuore; ed era di una laboriosità ammirevole. Tra i suoi orfanelli era il padre di famiglia che procura il necessario alla vita dei suoi figliuoli col lavoro delle sue braccia. Chi non lo ricorda levarsi di notte per andar nei campi ad irrigare, strappando alle ore notturne quel tempo che la giornata non gli concedeva? Don Orione sapeva di poter contare sulla sua natura generosa, e sulla sua carità; ed inviava a lui di preferenza i malati della Congregazione, che avevano bisogno di riposo e di cure.
Così, nel 1927, gli inviò Don Sterpi, e, in diversi anni, molti altri, che lo ricordano con viva gratitudine.
Aiutò validamente Don Cremaschi, sempre in pensiero per il vitto dei suoi chierici, a causa delle scarse finanze di quei tempi. Gli mandava quanto poteva; con ogni mezzo, persine a dorso di mulo, lungo i molti chilometri che separano Cuneo da Bandito di Bra. E aveva lavorato precedendo i doni della Divina Provvidenza con il contributo di tutta la propria attività personale e della dura fatica, anche manuale.
Nel 1947 Don Giorgis passò alla Casa Madre di Tortona, 1° Consigliere e Vicario, e addetto in modo particolare alla sorveglianza dei terreni e colonie agricole annessi a quella Casa. Semplice sempre e sempre lieto, fu entusiasta della Santa Vocazione e del caro nostro Istituto, affezionatissimo sempre a Don Orione, a Don Sterpi, a tutti i Superiori. Sfacchinò sempre, sull'insegnamento di Don Orione, tra i Poveri. Tutti ricordiamo il chiaro sorriso dei suoi occhi castani, e la sua eccezionale robustezza. Era abilitato all'insegnamento di Agraria ed Estimo negli Istituti Tecnici Superiori, dal 1930. Era assai devoto della Madonna, della quale seguì con viva passione la più recente glorificazione attraverso la costruzione del grande Monumento al Santuario di San Bernardino.
S'ammalò nel gennaio 1957, per un primo attacco di paresi, dalla quale si riprese bene. Nell'ottobre subì un investimento non grave ad opera di una «vespa». Poi ebbe fasi alterne di buona e incerta salute. Rimase all'ospedale dal 25 al 28 luglio, passando al Signore piissimamente, presenti tre fratelli, la sorella, altri parenti e i Confratelli di Congregazione.
Don Giovanni Giorgis appartiene al gruppo dei più lontani e meritevoli Figli della Divina Provvidenza ai quali va il ricordo imperituro e la gratitudine più cordiale dei membri tutti della Piccola Opera.