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Ricordiamo Sac. CAMILLONI Renato

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 13 Dicembre 1987
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Roma, cimitero di Prima Porta

Sac. CAMILLONI Renato, da Roma, morto a Roma nel 1987, a 78 anni di età, 57 di Professione e 52 di Sacerdozio.


Da "Atti e comunicazioni della Curia generalizia", Settembre -Dicembre 1987:

Don RENATO   CAMILLONI, da Roma, morto a Roma (Policlinico "Gemelli") il 13 dicembre 1987, a 78 anni di età, 57 di professione e 53 di sacerdozio. Riposa a Roma Prima Porta.

    Preparato da lunga malattia, con speranze di ripresa alternate a momenti di generosa offerta di tutto se stesso alla volontà del Signore, il caro confratello ha conchiuso il corso della sua vita donata dagli anni primi al servizio di Dio e alla diletta Congregazione con larghezza di cuore e prontezza di risposta nelle diverse mansioni affidategli dalla obbedienza.

Romano di nascita (27 aprile 1909), trascorse la fanciullezza nella parrocchia di "Ognissanti", a contatto con don Risi, don Garbarino e gli altri nostri addetti al 'ministero delle anime in quella zona popolare di Via Appia Nuova, in continua espansione. Rievocava con piacere e sentimento di gratitudine che fu lo stesso Beato don Orione a invogliarlo a darsi tutto al Signore nella Piccola Opera. Vi entrò il 1° agosto 1921 insieme al fratello Romolo, anch'egli religioso e poi sacerdote nella Congregazione, defunto il 31 gennaio 1946. Con gergo e sincerità di buon romano confidò spesso: «Io nell'Opera don Orione mi ci sono sempre trovato bene ...», che significava amore pieno ai suoi Superiori, confratelli e a quanti incontrò negli istituti, dove ebbe a lavorare come assistente, sacerdote, direttore o con altri incarichi. Dopo il noviziato a Villa Moffa (1923 - '24) — aveva ricevuto l'abito santo dal Fondatore nella festa dell'Assunta 1922 — fece la sua prima professione, coronata da quella perpetua il 14 agosto 1933, mentre riceveva anche gli Ordini Minori mano mano che completava i suoi studi liceali, teologici e il tirocinio, quale assistente o insegnante a Tortona, Bandito, Venezia Mestre (1925 - '27), Colonia S. Maria in Roma (1927 - '29) e San Severino Marche (Macerata) (1929 - '34).

Ordinato sacerdote da Mons. Simon P. Grassi, il 24 febbraio 1934 a Tortona, presenti don Orione e don Sterpi, ritornò a San Severino Marche, nel primo Istituto S. Cuore, quale capo assistente; poi (1934 - '43) fu all'Istituto Artigianelli di Venezia, vicedirettore e incaricato amministrativo della Tipografia - Libreria "Emiliana"; direttore al San Romolo di Sanremo (1943 - '45) e all'Istituto Berna di Mestre (1945 - 47); addetto alla Segreteria generale in Roma (1947-'54); direttore all'Istituto Manin di Venezia (1954-'56); viceparroco a "Ognissanti" di -Roma (1956 -69); vicedirettore (1969 - '76) al Centro Mutilatini di Roma; primo direttore del Centro "Mater Dei" di Tortona (1976 - 78); direttore al Centro Mutilatini di Roma (1978-1984); infine addetto alla Segreteria provinciale a Monte Mario in Roma.

In questi campi di lavoro, numerosi, diversi e impegnativi, don Camilloni seppe sempre inserirsi con generoso affetto, comprensivo delle altrui esigenze, discreto nel comando e largo di personali sacrifici. Temperamento veramente romano, schietto, senza esibizionismi, costantemente a disposizione degli alunni, assistiti e sudditi, nei lunghi anni delle sue molteplici mansioni, affinò il proprio carattere pronto e deciso, ponendolo al servizio della carità, alleato sereno e amante dell'ordine e della esattezza della vita religiosa.

In questi ultimi anni ebbe la consolazione di celebrare il 50° di sacerdozio, e di abbellirlo con la possibilità di esercitare, appena gli era concesso, il ministero sacro, anche nel Santuario della Madonna Incoronata di Foggia: «un'ultima grazia — confidava, quasi alla vigilia dell'insorgere del male —, fattami dalla Madonna prima di raggiungerla in cielo ...».

Ai funebri svoltisi nella chiesa "Mater Dei" di Monte Mario in Roma, presieduti dal Direttore generale Don Masiero, che ha concelebrato con Assistenti generali e confratelli, venuti anche di lontano, assistevano — per un tributo di gratitudine, di preghiera e di conforto ai Familiari presenti — fedeli parrocchiani di "Ognissanti", ex Allievi e Amici di don Orione, con le Piccole Suore Missionarie della Carità e altre religiose, i chierici Teologi dell'Opera, alunni e ospiti del Centro don Orione di Monte Mario in Roma.

 


Ricordo di don Angelo De Ninis:

«Lo osservavo sul letto che soffriva moltissimo, ma cercava di resistere il più possibile e parlava con me; cercava di tenermi sereno e anche scherzava.

Io gli dissi che con quel che stava passando, ormai, tutti i peccati della sua vita erano stati scontati; e osai chiedere se poteva offrire qualche sofferenza anche per scontare i miei peccati.

Mi guardò e disse: “È di questo che ho paura! Chissà quanto dovrò ancora soffrire per colpa tua!....”

Grazie, don Renato, sono sicuro che dal Purgatorio dovrò ringraziarti, quando mi vedrò ridotta la pena».

 

                                                                                                                                               

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