Data del decesso: 21 Novembre 1972
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Strangolagalli (Frosinone)
Agg. LISI Giuseppe (Sac.), da Strangolagalli (Frosinone), morto a Roma nel 1972, a 86 anni di età e 62 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Marzo 1973
Sac. GIUSEPPE LISI - Aggregato
Nato a Strangolagalli (Frosinone) il 20-5-1886. Fu ordinato Sacerdote il 31-7-1910. Chiese di entrare come « aggregato » in Congregazione il 21-12-1960, dopo avere celebrato il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Fu ottimo Padre Spirituale dell'Istituto Don Orione per Orfani in Via della Camilluccia di Roma, ove ha lasciato un edificante ricordo con la sua pietà, umiltà e bontà.
Colpito da un inguaribile male alla gola, fu ricoverato all'ospedale S.Camillo dì Roma, ove morì il 21-11-1972. La sua salma fu tumulata al paese natio di Strangolagalli, tanto riconoscente per il bene fatto durante il lunghissimo, esemplare ministero parrocchiale.
Don Giuseppe Zambarbieri, in "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Marzo 1973, p.20
Don Giuseppe Lisi: ha seguito, a pochi giorni di distanza, Don Benedetto Gismondi col quale aveva in comune la semplicità, l'ingenuità evangelica e il caritatevole servizio pastorale esercitato per lunga serie di anni a Strangolagalli, finché gli ressero le forze. Ottantenne, ormai, aveva chiesto di ritirarsi da noi, e lo avevamo accolto tanto volentieri, attratti dal fascino del suo candore sacerdotale e dal suo zelo, che continuò ad esercitare, prestandosi come confessore alla Camilluccia. Celebrando l'anno scorso il suo 85° di età, volle offrire a tutti i suoi antichi parrocchiani, con un edificante testamento spirituale, copia della vita piccola di Don Orione, nel desiderio che il venerato fondatore entrasse così in ogni famiglia.
La sua salute, già precaria, era andata sempre peggiorando in questi ultimi mesi. Aveva dovuto subire anche un serio intervento alla gola, tutto sempre accettando con inalterabile serenità. Anche Don Lisi è poi crollato quasi all'improvviso, il 21 novembre, mentre eravamo a Frascati, agli esercizi. Ha raggiunto così Don Benedetto (che affettuose e riconoscenti onoranze nell'antica sua parrocchia il 23 novembre!) e insieme continueranno a benedirci e ad aiutarci dal cielo!
"Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Marzo 1973, p.77-78
Il testamento di don Lisi ai suoi parrocchiani
Figliuoli e fratelli miei carissimi nel Signore,
Nella ricorrenza del mio ottantacinquesimo anno di età, in procinto di lasciare questa terra d'esilio, per raggiungere, come spero dall'infinita misericordia di Dio, la Patria Celeste, sento vivo il bisogno di rivolgervi il mio ultimo saluto ed il mio arrivederci in Paradiso.
La Divina Provvidenza mi ha collocato per mezzo secolo accanto a voi affidandomi la cura delle anime vostre. Confesso candidamente che in questo lungo periodo di tempo, che vissi in mezzo a voi, la mia povera vita non fu certamente immune da ogni colpa, Gesù solo poté dire: «Chi può accusarmi di peccato?». Perciò chieggo umilmente perdono prima a Dio e poi a ciascuno di voi, di qualunque azione meno retta e di qualunque cattivo esempio vi abbia dato.
La mia età avanzata mi ha costretto a passare gli ultimi anni della mia vita lontano da voi; ma credetelo, vi sono stato sempre vicino col cuore, sempre preoccupato del vostro bene spirituale. Mio supremo desiderio è stato sempre e lo è ancora in questo momento, che ognuno di voi possa amare Dio, in questa vita, per raggiungerlo poi nell'altra in Paradiso. Questo è il fine supremo per cui Dio ci ha posti in questa terra.
Tutto il resto è vanità, null'altro che vanità. Nostro Signore Gesù Cristo lo ha detto chiaramente: «Che giova all'uomo guadagnare anche il mondo intero se poi perde l'anima?». Perciò vivete sempre da buoni cristiani mantenetevi saldi nella fede, curate l'educazione cristiana dei vostri figli, difendete strenuamente la santità della famiglia, osservate fedelmente la Legge di Dio.
Il Signor ha fatto sbocciare nella nostra parrocchia, una bella fioritura di vocazioni sacerdotali, religiose e missionarie, che con zelo ammirabile lavorano entro e fuori i confini della. Patria: ringraziatelo e pregatelo incessantemente, affinché continui a scegliere in mezzo a voi operai per la sua vigna.
Continuate le belle tradizioni religiose della nostra Parrocchia, che hanno sempre attirato e continueranno ad attirare sopra di essa le benedizioni del Signore. Continuate a praticare la devozione dei primi venerdì del mese in onore del Sacro Cuore.
Continuate ad onorare, con ardore, sempre maggiore, la Madonna. Mi commuovo profondamente al ricordo delle quattro cappelline, che, in occasione delle sante Missioni, erigemmo insieme nelle quattro principali contrade della Parrocchia, tutte a Lei dedicate. Dette cappelline formano come un quadrilatero, da cui la cara Mamma Celeste veglia su di voi per proteggervi da ogni discordia e da ogni sventura. Onoratela sempre, onoratela tutti, almeno con la recita giornaliera di tre Ave Maria al mattino e tre alla sera. Quel giorno in cui non Le renderete questo piccolo ossequio sarà per voi come un giorno senza sole e una notte senza stelle.
Portate sempre con voi il suo distintivo, per dimostrare che siete suoi figli e siate sicure che questa buona Madre vi proteggerà sempre in vita, e nell'ora della morte, sarà al vostro fianco per condurvi con sé in Paradiso. Siate sempre uniti e concordi per il bene delle vostre famiglie e della collettività.
Un altro ricordo io vi lascio. Il ven.le Servo di Dio Don Orione era solito dire «Fare del bene sempre, fare del bene a tutti, del male mai a nessuno». Perciò procurate di compiere buone opere più che potete, ognuno secondo le proprie possibilità, poiché solo queste ci accompagneranno innanzi a Dio e Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia. Innalzate ogni giorno la vostra preghiera a Dio per voi stessi, per la Parrocchia, per i vostri Sacerdoti vicini e lontani, per il Vescovo, il Papa, la Chiesa e tutti i bisogni dell'umanità.
Ricordatevi sempre dei vostri Morti. E quando vi recate in Chiesa, passando davanti al devoto ed artistico Altare, ivi eretto dalla vostra pietà, alla memoria dei Caduti in guerra, non dimenticate mai di elevare la vostra preghiera a Dio, per coloro che immolarono eroicamente la loro vita per la grandezza della Patria e per il bene dei vostri figli.
E ricordatevi anche di me che vi ho tanto amati e che non cesserò di pregare per voi finché avrò vita e specialmente e più efficacemente quando mi troverò, come spero dall'infinita misericordia di Dio, a faccia a faccia con Gesù e Maria e con tutti quelli della Parrocchia, che d hanno preceduti nella luce di Dio. Là insieme con tutti loro vi aspetto.
Offro a Dio la mia vita e la mia morte in omaggio alla sua santissima volontà ed in espiazione dei miei peccati e intendo morire da buon Sacerdote nella Chiesa Cattolica Romana in unione di mente e di cuore col Papa e col mio Vescovo.
Iddio benedica sempre la vostra Parrocchia e ciascuno di voi, come anch'io, con cuore di padre e di antico pastore, vi benedico con tutta l'effusione dell'anima mia.
Roma, 20 maggio 1971.
Vostro antico aff.mo Parroco
Don Giuseppe Lisi