Data del decesso: 16 Novembre 1989
Luogo del decesso: Tortona (Alessandria)
Luogo di sepoltura:
Sac. DALLA LIBERA Aldo, da Villafranca (Padova), morto a Tortona (Alessandria) nel 1989, a 70 anni di età, 50 di Professione e 39 di Sacerdozio.
Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", Settembre – Dicembre 1989:
SAC. DALLA LIBERA ALDO
da Villafranca (Padova), passato al Signore nell'Ospedale di Tortona il 16 novembre 1989, a 70 anni di età, 50 di professione religiosa e 39 di sacerdozio.
Nato il 3 febbraio 1919, proveniva da una famiglia numerosa, di agricoltori, dalla quale era già venuto in Congregazione il compianto suo fratello don Giovanni (+1946). Ricevuto a Campocroce il 23 ottobre 1936, vi fece la 3a ginnasiale, passando l'anno seguente a Tortona per la 4a e la vestizione chiericale, fatta nelle mani di don Orione, appena tornato dall'America, la vigilia della Madonna della Guardia 1937.
Data l'età venne inviato subito a Villa Moffa per il noviziato (1938-39), conchiuso dalla professione religiosa nella festa della Madonna Assunta 1939. Completato il ginnasio (1939-40) e il liceo (1940-42), venne addetto al tirocinio presso il Collegio Dante Alighieri di Tortona, dove anche iniziò la teologia, completata nel Seminario di Venezia nel 1949. Nel frattempo aveva emesso la professione perpetua l'11 ottobre 1945 e s'era avviato nelle sacre Ordinazioni, coronate dal Sacerdozio il 29 giugno 1950.
Fu per un anno (1950-51) viceparroco a San Michele di Tortona, poi assistente dei giovani nell'Istituto Artigianelli di Venezia (1951-58), ancora assistente e consigliere a Vigevano e poi direttore. Dopo un triennio al Piccolo Cottolengo di Santa Maria La Longa (Udine) quale direttore (1964-1970), fu economo e assistente all'Istituto Manin di Venezia; di qui tornò direttore a Vigevano (1972-75) e nuovamente direttore al Piccolo Cottolengo di S. Maria la Longa.
Il 1 ottobre 1976 veniva addetto all'economato nel Piccolo Cottolengo di Milano, donde passò, con lo stesso ufficio, al Pensionato di Pontecurone il 10 ottobre 1984. Nel 1985 cominciarono ad accentuarsi in lui complicazioni fisiche di origine circolatoria e diabetica, che procurarono al povero confratello un ben doloroso calvario, segnato anche da una dolorosa amputazione ad una gamba. La morte lo colse mentre gli si preparavano altri sacrifici fisici.
Ebbe carattere aperto e comunicativo, ben versato nella pratica economica, usando ai ragazzi e ai poveri cordiali premure, interessato e preciso nel disimpegno delle sue mansioni, laborioso e affezionato alla Congregazione, verso la quale lo vincolò anche l'affettuoso ricordo del fratello don Giovanni, che lo aveva preceduto nella santa vocazione.