Data del decesso: 14 Novembre 2004
Luogo del decesso: Bergamo
Luogo di sepoltura: Tortona (AL)
Sac. BIGELLI Mario, da San Giorgio di Pesaro, morto a Bergamo nel 2004, a 83 anni d’età, 66 di Professione e 54 di sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", n.215, Ottobre - Dicembre 2004
Sac. Mario BIGELLI
Passato al Signore il 14 novembre 2004 nel Centro Don Orione di Bergamo, a 83 anni d’età, 66 di Professione religiosa e 54 di sacerdozio. Riposa nel cimitero di Tortona.
Era l’ultimo di tre figli di Antonio e Lucia Licci. Nacque il 14 giugno 1921 a San Giorgio di Pesaro, fu battezzato il giorno seguente e cresimato il 27 settembre ’27 nella chiesa parrocchiale di Mondolfo, da Mons. Tito Cucchi, vescovo di Senigallia. Il padre, ancora giovane, emigrò in America e se ne persero le tracce. Per interessamento del parroco Don Romolo Paolucci, fu accolto nell’istituto di San Severino Marche (Macerata), il 26 ottobre ’33, dove frequentò le prime due classi del ginnasio, passando poi a Montebello della Battaglia (Pavia), per completare il ginnasio e il discernimento vocazionale (’35-’37).
Fatta la domanda e ricevuto l’abito religioso nella festa dell’Assunta ’37, compì l’anno di noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo), sotto la guida di Don Giulio Cremaschi e professò i primi voti nelle mani di Don Orione, lo stesso giorno dell’anno successivo 1938. Vi rimase fino al ’40 per lo studio del liceo e della filosofia nel vicino Istituto San Tommaso.
Dal ’40 al ’43 fu a Scutari in Albania, assistente e insegnante agli orfani di quell’istituto, patendo anche i disagi e le restrizioni della guerra allora in corso. Tornato in patria, a Novi Ligure riprese gli studi per l’abilitazione magistrale e conseguì la maturità classica. Dal ’44 al ’48 fece a Tortona il corso teologico, preceduto dalla professione perpetua nelle mani di Don Carlo Pensa, il 14 ottobre ’45. Da Mons. Domenico Melchiori ricevette l’ordine del Diaconato (29.06.1949) e del Presbiterato, il 17 dicembre 1949.
Le prime cure sacerdotali lo vedono responsabile del Centro Addestramento Professionale all’istituto S. Cuore di Fano (Pesaro) dal ’49 al ’53; assistente al San Romolo di Sanremo (’53-’55) e all’istituto Sacro Cuore di San Severino Marche (Macerata) (’55-’57).
Dal ’57 al ’62 fu dai superiori inviato con l’incarico di assistente e insegnante nel collegio di Dicastillo in Spagna. Rientrato in Italia, continuò l’insegnamento e l’assistenza nel Centro Addestramento Professionale a Borgonovo Val Tidone (Piacenza) fino a ’72, e a quello di Fano Gentili fino al 1988. In questo tempo si dedicò con passione e zelo all’arte e apostolato presepistico.
Nell’88 fu mandato nella comunità del Centro “Mater Dei” in Tortona per allestire e curare il reparto dei presepi nella nuova mostra – museo delle attività orionine, prodigandosi nella manutenzione delle mostre fino al 2003, quando, l’aggravarsi della sua già precaria salute, ne consigliarono il trasferimento al Centro Don Orione di Bergamo per una migliore assistenza e cura.
D’indole forte, laborioso, osservante di coscienza, più portato all’azione pratica che alla contemplazione, ebbe a lottare duramente per coniugare l’apostolato con la vita comunitaria, la preghiera e l’unione con Dio. Negli ultimi anni, e soprattutto a contatto diretto con i sofferenti, Don Mario ebbe modo di comprendere e accettare la croce in piena adesione alla volontà divina, come purificazione e preparazione all’incontro con il Signore, memore degli insegnamenti appresi dal Fondatore. Scriveva al superiore – in un momento di crisi e sofferenza - : “ sulle spalle mie il buon Gesù torna a far sentire il peso della sua Croce! Non la scrollerò io, giammai; lo spero, col suo Divino aiuto, anche se dovessi venir meno per via.”. Il Signore gli ha dato la perseveranza nella sequela, in attesa del premio.
I funerali si svolsero al mattino del 16 novembre nella cappella del Centro Don Orione a Bergamo. Nel pomeriggio la salma venne trasferita a Tortona dove, dopo la liturgia funebre nel Santuario Madonna della Guardia, presenti anche alcuni suoi parenti, venne tumulato nella cappella dei Figli della Divina Provvidenza, nel cimitero della città.
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