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Ricordiamo Sac. MORLUPI Raúl

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 11 Novembre 1990
Luogo del decesso: Santiago (Cile)
Luogo di sepoltura:

Sac. MORLUPI Raúl, da Marcos Juárez di Córdoba (Argentina), morto a Santiago (Cile) nel 1990, a 79 anni di età, 54 di Professione e 48 di Sacerdozio.


Da "Atti e comunicazioni della Curia Generale", Settembre – Dicembre 1990

SAC. MORLUPI RAUL
da Marcos Juarez (Cordoba, Argentina), passato al Signore nell'Istituto don Orione di Los Angeles (Cile), l'11 novembre 1990, a 79 anni di età, 54 di pro­fessione religiosa e 48 di sacerdozio.

Nato il 4 febbraio 1911, venne cresimato, dopo la prima Comunione, in Tolentino, il 22 maggio 1922, da Mons. Domenico Fasi. Dal 1 novembre 1925 a fine anno scolastico 1929 studiò nel seminario di Tolentino dove ricevette l'abito sacro il 1 novembre 1925 —, per seguire poi la vocazione religiosa nella Piccola Opera, entrando nell'Istituto nostro di San Severino Marche il 14 ottobre 1929, accoltovi da don Remo Ciccioli.

Completò gli studi ginnasiali e il liceo nelle nostre Case di Genova, compì il novi­ziato a Villa Moffa (1935-36), pronunciando i primi voti nelle mani del venerabile don Sterpi, il 7 ottobre 1936.

Ancor chierico, partì per il sud America il 5 aprile 1937 dove completò anche tutto il suo curricolo religioso, degli studi e verso l'altare. A Claypole terminò la teologia, pronunciò la professione perpetua nelle mani di don Zanocchi (22 giugno 1940) e venne ordinato sacerdote a Mar del Piata il 22 febbraio 1942 da Mons. Aragone.

Dal 1942 al 1950 fu all'Hogar Chileno di Santiago in Chile, come Vicario, passando poi al Piccolo Cottolengo come consigliere.

Laborioso, interessato, impegnato e buono: questo giudizio riassume il carattere e l'impegno nel lavoro del caro Confratello, che trascorse praticamente tutta la sua vita nel Cile, dove fu uno degli iniziatori sia per il servizio parrocchiale, sia per il Piccolo Cottolengo, sia per la formazione apostolica degli aspiranti. Los Angeles è stata la sede, dove consumò l'ardore discreto e sempre a disposizione di una vocazione vissuta e onorata con amore e opere, in pietà e silenzio.

Il 12 marzo 1987 aveva pronunciato il suo IV Voto di fedeltà e amore al Papa e alla Chiesa, nelle mani del Nunzio Apostolico Mons. Angelo Sodano, attualmente Pro­segretario di Stato in Vaticano.

Nel ricordare il proprio 25 di Ordinazione sacerdotale nel 1967 scriveva tra l'altro al Superiore dell'Opera: «Rinnovo nelle sue mani il proposito di una incondizionata obbedienza e sottomissione alla volontà di Dio, manifestata nei Superiori. Metterò, con l'aiuto di Dio, tutto me stesso al servizio della Congregazione e delle anime, fino a quando il Signore mi concederà la possibilità di lavorare. Disponga di me in ciò che sa possa essere utile...». Un proposito mantenuto e fatto norma della sua vita religiosa.