Data del decesso: 22 Luglio 2001
Luogo del decesso: Bergamo
Luogo di sepoltura: Ziano Piacentino (PC)
Sac. BERNINI Giovanni, da Montalbo di Ziano Piacentino (Piacenza), morto a Bergamo nel 2001, a 86 anni d’età, 69 di Professione e 61 di Sacerdozio.
Da Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia, maggio - agosto 2001, n.205:
Sac. Giovanni BERNINI
Tornato al Signore nel Centro Don Orione in Bergamo il 22 luglio 2001, a 86 anni d’età, 69 di professione religiosa e 61 di sacerdozio. Riposa a Ziano Piacentino (PC).
Originario di Montalbo di Ziano Piacentino, ultimo di sei fratelli, Giovanni nacque il 6 luglio 1915, battezzato il 1° agosto successivo e cresimato il 16 aprile 1923. Compiute le elementari, fu dal suo arciprete notato e indirizzato – per la precoce vocazione religiosa – tra i Figli della Divina Provvidenza, la nascente Congregazione fondata da Don Orione, che si distingueva allora per l’ardore religioso e il forte carisma umanitario in favore del popolo, allo scopo di ricondurlo alla Chiesa.
Fu ricevuto dal Beato Fondatore stesso nella Casa Madre in Tortona, il 17 ottobre 1927, che gli benedisse e impose l’abito religioso nel Natale dello stesso anno. Ricorda un suo compagno di studi e di vita religiosa: “Don Orione lo ebbe caro fin dai primi mesi della sua entrata, al punto da chiamarlo confidenzialmente «il mio Giovannino», per via della sua semplicità e bontà.
Compì le prime due classi ginnasiali a Tortona (1927-28) e le ultime tre a Voghera (1928-30), approfittando delle famose classi di fuoco estive. Nell’agosto 1930 iniziò il regolare noviziato sotto la guida di Don Cremaschi, professando per la prima volta, nella festa dell’Assunta 1931. Seguì il ciclo del liceo a Tortona, con l’insegnamento estivo ai probandi di Voghera (1931-33), passando a Roma per la filosofia al Laterano e la teologia alla Gregoriana (1933-38), con l’intervallo del tirocinio svolto come assistente nel seminario polacco di Zdunska Wola, al fianco di Don Biagio Marabotto (1936-37).
Emise la professione perpetua l’8 dicembre 1937, a Roma, ove pure ricevette il Presbiterato il 30 luglio 1939 da Mons. Francesco Pascucci, nella Parrocchia orionina d’Ognissanti. Qui ebbe, con altri suoi compagni di studi e d’ordinazione, la grande consolazione della presenza del Beato Don Orione all’Ordinazione e alla sua prima Santa Messa.
Per le sue capacità e preparazione fu subito destinato direttore ad Anzio (1939-1942) e Patrica (1942-1944) tra i probandi. Passò poi Rettore del Seminario diocesano di San Severino Marche (Macerata) dal 1944 al 1949, ove, al dire di un confratello “…fu davvero il braccio destro del Vescovo Longinotti nelle emergenze di quei tempi, per i problemi d’assistenza ai bisognosi, la pastorale giovanile, le attività politiche sociali, i rapporti con le autorità, ecc.” , lasciandovi un ottimo ricordo.
Dopo un anno al Convitto San Romolo di Sanremo, fu nominato direttore e Parroco a Copparo (Ferrara), profondendovi salute, energie e zelo per le anime fino al 1958, quando i Superiori gli affidarono la direzione dell’Istituto Sacro Cuore “Mons. Gentili” di Fano (Pesaro), fino al 1965. Passò ancora all’Istituto e Parrocchia di San Severino Marche (1965-68), a Borgo San Lorenzo (Firenze) per un anno, prima di essere chiamato a dirigere il Santuario della Madonna della Guardia in Tortona, fino al 1976.
Fu ancora Direttore a Borgonovo Valtidone (1976-79), aiutante ed economo al Sacro Cuore di Fano (1979-90) e confessore al Centro di spiritualità di Villa San Biagio sempre a Fano, dal 1990 al 1995. Poi, per l’aggravarsi della salute e una migliore assistenza fu trasferito al Centro Don Orione in Bergamo.
Poté così dedicarsi con serenità e raccoglimento ad una vita di preghiera e di ministero sacerdotale, che sostenute dalla sofferenza purificante offerta a Dio si preparava allo scopo d’ogni anima religiosa: l’unione con Dio.
Mite, sereno e riservato , ma aperto e sincero coi Superiori, dei quali accettò sempre le decisioni, talvolta nella sofferenza nascosta, alimentava la sua vita spirituale religiosa con ”ignito” spirito di preghiera e fiducia nella Provvidenza apprese direttamente dal Fondatore e dai suoi primi collaboratori, i cui esempi gli rimasero sempre nel cuore.
Dotato di buona voce e attitudine alla predicazione e al dialogo, seppe usarli per diffondere il messaggio evangelico e il carisma orionino come mezzi privilegiati verso la santità.
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