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Ricordiamo Agg. GIACHERO Dario Pierfranco

Qualifica religiosa: Aggregato
Data del decesso: 17 Agosto 2022
Luogo del decesso: Reggio Calabria
Luogo di sepoltura:

Aggr. GIACHERO Dario Pierfranco

Era nato a Torino (Italia) il 17 giugno 1952, aveva 70 anni di età e 28 di aggregazione. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” – Italia.


Annuncio decesso

Famiglia Orionina: È deceduto Dario Pierfranco Giachero

L’Aggregato è morto il mercoledì 17 agosto nella nostra comunità di Reggio Calabria. Nato a Torino (Italia) il 17 giugno 1952, aveva 70 anni di età e 28 di aggregazione. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” – Italia.

La notizia ha sorpreso tutti, poiché solo nei giorni scorsi ha avuto improvvisamente problemi cardiaci che, con il passare del tempo, sono risultati letali.

Dario nacque a Torino il 17/06/1952. Conobbe la Congregazione nella nostra Parrocchia delle Vallette e nel 1981 entro a Villa Borgia a Velletri. Dopo un anno di postulandato, fece il Noviziato sempre a Velletri Professando l’8 settembre 1983 come Fratello. Dopo aver rinnovato fino al 1987, ottenne la dispensa dai voti il 27/02/1988 e, qualche anno dopo, chiese e ottenne l’ammissione in Congregazione come “aggregato” (il 20/11/1993). Dario ha effettuato il suo servizio nei primi anni a Terracina, poi a Monte Mario presso l’Istituto “Orfani” ed infine a Reggio Calabria, con l’assistenza ai ragazzi e con il servizio pastorale alla parrocchia/santuario di S. Antonio.


Da "Atti e Comunicazione della Curia Generale", n. 265-266, Gennaio - Agosto 2022:

Dario Pierfranco GIACHERO

L’Aggregato è morto il mercoledì 17 agosto nella nostra comunità di Reggio Calabria. Nato a Torino (Italia) il 17 giugno 1952, aveva 70 anni di età e 28 di aggregazione. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” – Italia.

Dario è nato a Torino nato a Torino il 17 giugno 1956 e si è formato alla scuola dei Salesiani, presso la parrocchia di S. Giuseppe Lavoratore del capoluogo sabaudo. In una relazione di presentazione cosi scrisse di lui l’allora parroco don Aldo Fantozzi: “era un giovane collaboratore della nostra parrocchia: s’interessava con intelligenza del Piccolo Clero e di attività di Catechismo in piccoli gruppi di ragazzi. Con zelo apri punti di ascolto e di preghiera presso alcune famiglie della parrocchia”. Dopo una breve esperienza presso il Seminario Interdiocesano S. Cuore di Colle Val d’Elsa, nell’agosto del 1981 fu accolto a Velletri presso l’aspirandato di Villa Borgia. L’anno seguente a Colle Giorgi fece l’anno di noviziato, come “fratello”. Emessi i primi Voti religiosi il 9 settembre del 1983, fu inviato per circa quattro anni a Terracina presso l’orfanotrofio C.A. Bonsignore come assistente dei ragazzi. È Dario stesso a sintetizzare l’attività svolta in una lettera inviata ai superiori: “ho cercato non solo di dare un’educazione intellettuale ai ragazzi, ma anche una formazione umana e cristiana, organizzando mostre di disegno e sviluppando la devozione alla Vergine Santissima”. Problemi di ipertensione e diabete interruppero l’esperienza di Terracina. Anche per problemi di salute ricevette il 27 febbraio 1988 la dispensa dai Voti religiosi dal Superiore generale don Giuseppe Masiero. Contestualmente chiese di restare nella Famiglia orionina in qualità di aggregato, una figura nuova che si stava ancora approfondendo dal punto di vista giuridico. Difatti l’atto di aggregazione fu celebrato solo qualche anno dopo, il 20 novembre 1993, solennità della Madonna della Divina Provvidenza. Nel frattempo Dario dall’88 al 91 fu trasferito presso la comunità “Orfani” di Roma Monte Mario. Qui, dopo un periodo di convalescenza, si occupo dell’assistenza dei ragazzi. L’esperienza più prolungata e ricca l’ha vissuta a Reggio Calabria, dove è rimasto senza soluzione di continuità fino al tramonto della sua esistenza terrena. Presso l’Opera Antoniana ha dato il meglio di se con i ragazzi e con la cura per il Santuario di Sant’Antonio. Una relazione dell’allora direttore, don Giovanni Vanoli, descrive in modo sintetico ed efficace la sua attività e la sua figura. Dopo aver evidenziato la sua regolarità alle pratiche di pietà e alla vita comunitaria evidenzia di dover dare “una buona relazione sulla disponibilità all’assistenza dei ragazzi, ad una presenza continuata in Santuario; liberamente ha scelto, e ne dimostra attitudini, di inserirsi nel gruppo scout, come collaboratore del capo Lupetti. Di carattere gioviale e aperto, è bene accetto dai confratelli e dall’ambiente in cui vive e lavora”. Tra l’altro è stato membro fondatore ed animatore del gruppo degli Oblati orionini di Reggio Calabria, cioè di quel gruppo di laici chiamati a vivere il carisma orionino come via di santificazione personale e di apostolato nella Chiesa a servizio dei poveri. In tanti anni di attività a Reggio era molto conosciuto ed amato. Un articolo di un giornale locale lo ha definito “un grande dono di Dio per tante persone, soprattutto per quanti vivevano in situazioni problematiche e difficili. Dei giovani assillati da molteplici problemi e approdati al Sant’Antonio è stato la guida e l’educatore”. Tra le sue attività c’era anche il servizio in estate presso il Santuario della Madonna di Polsi a San Luca (RC). Ogni anno in occasione della Festa aveva dal Rettore la responsabilità di custode del Santuario a servizio della Madonna e dei tanti pellegrini che vi salivano. Con grande impegno e premura sui occupava dell’animazione liturgica e dell’accoglienza dei fedeli. Purtroppo la sua esistenza e improvvisamente terminata alle 11.30 del 17 agosto 2022 a causa di alcuni gravi problemi cardiaci che, con il passare del tempo, sono risultati letali. L’amore e l’attenzione nei suoi confronti è dimostrata dal funerale celebrato il 18 agosto alle 17.30 in un santuario gremitissimo di persone che lo hanno conosciuto ed amato. Tra questi, oltre ai confratelli, vi erano il Vescovo emerito di Reggio Calabria mons. Giuseppe Fiorini Morosini, il Vicario generale della Diocesi e ben 21 sacerdoti diocesani. Se la morte improvvisa ha lasciato in tutti un grande vuoto, nell’animo resterà sempre vivo il suo ricordo.