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Ricordiamo Sac. Antonio CASARIN

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 20 Aprile 2020
Luogo del decesso: Cerrillos - Santiago (Cile)
Luogo di sepoltura: Cerrillos - Santiago (Cile)

Sac. Antonio CASARIN MANZAN, da Visnadello TV (Italia), morto a Santiago del Cile nel 2020, a 84 anni di età, 65 di professione e 56 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Nuestra Señora del Carmen” (Cile).


Annuncio decesso

È deceduto Don Antonio CASARIN MANZAN

Ieri, 20 aprile 2020, è deceduto al Piccolo Cottolengo di Cerillos -Santiago (Cile) il carissimo Confratello Don Antonio CASARIN MAZAN. Era nato a Visnadello TV (Italia) il 27 settembre 1935, aveva 84 anni di età, 65 di professione e 56 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Nuestra Señora del Carmen” (Cile).

Don Antonio Casarín Mazán è nato a Visnadello, diocesi di Treviso, il 27 settembre 1935. Figlio di Guerrino e di Angela, è il sesto di sette fratelli. Ha fatto la prima professione il 12 settembre 1954 e quella perpetua il 17 dicembre 1960, ed è stato ordinato sacerdote il 15 settembre 1964.

Dopo alcuni anni in Spagna, è arrivato in Cile nel 1973; è stato un missionario di grande dinamismo e intraprendenza, avendo costruito o ampliato diverse opere di carità nelle comunità dove ha operato: nel Piccolo Cottolengo di Los Cerrillos-Santiago, nell’ “Hogar de ancianos” a Los Angeles e nel Piccolo Cottolengo di Rancagua. È stato l’ideatore della “Fundación Betzaida” per il sostegno delle attività sociali e caritative dell’Opera in Cile. Ha aiutato anche diverse persone con problemi politici, un’attività riconosciuta anche dal Comitato per i Diritti Umani. 

Ha ricevuto la maggior onorificenza che il Cile concede a cittadini stranieri, e cioè, la cittadinanza cilena “per grazia” con la seguente motivazione del Senato federale: “È consueto nella storia della nostra nazione che la nazionalizzazione per grazia si conceda a persone di grande notorietà nazionale e internazionale. Tuttavia, i meriti per ottenerla si trovano anche nelle persone che lavorano in silenzio, modestamente, con grande rinuncia alle proprie aspirazioni di benessere, di tranquillità e di accumulo di beni materiali. Questo è il caso di Don Casarin che ha sviluppato un magnifico lavoro missionario, umano e benefico per la nazione. È per questo che il riconoscimento migliore che il Cile possa dare al religioso Antonio Casarin è concederle, per speciale grazia, la nazionalità cilena (…) per i grandi servizi fatti alla Patria e come onore pubblico per essere un grande servitore.”  (Pe. Tarcisio)

Requiescat in pace!

“I Figli della Divina Provvidenza esprimono la loro comunione anche suffragando generosamente i confratelli defunti. Ricevuta notizia della morte di un confratello, le comunità si raccolgono in preghiera per lui. Lo ricordano nella santa Messa e recitano per lui, per tre giorni, il santo rosario.  In suffragio di lui ogni casa della Congregazione cura la celebrazione di una santa Messa, cui assiste possibilmente la comunità”. (Norme 41)


Da “Atti e Comunicazioni della Curia Generale”, n.259, Gennaio – Aprile 2020

Sac. Antonio CASARIN

Deceduto nel Piccolo Cottolengo di Cerrillos – Santiago del Cile il 20 aprile 2020, a 84 anni d’età, 65 di professione religiosa e 56 di sacer­dozio. Apparteneva alla Vice-provincia “Nuestra Señora del Carmen” (Chile).

Don Antonio Casarin Manzan nacque a Visnadello di Spresiano (Trevi­so) il 27 settembre 1935, figlio di Guerrino e di Angela, sesto di sette fratelli; fu battezzato il 2 ottobre successivo e cresimato il 20 giugno 1943 nella lo­cale parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo minore.

Dopo le elementari al paese, per continuare gli studi e coltivare la vo­cazione di donarsi a Dio, fu accolto dal conterraneo Don Ferruccio Netto a Genova-Camaldoli il 23 giugno 1946, iniziando il ginnasio e completan­dolo a Lu Monferrato (Alessandria), Voghera (Pavia) e Buccinigo d’Erba (Como), ricevendo l’abito talare il 28 agosto 1948 a Voghera (1946-53).

A Villa Moffa di Bra (Cuneo) fece l’anno di noviziato e la professione dei primi voti il 12 settembre 1954, seguiti dal corso di liceo classico (1954-57) e dall’anno di propedeutica al “Paterno” di Tortona (Alessandria). Dai superiori fu inviato per il tirocinio nel nuovo probandato di Dicastillo (Na­varra, Spagna), assistente ed insegnante di matematica, latino e geografia (1958-60).

Tornato in Italia, riprese gli studi di Teologia nel Seminario Maggio­re Orionino di Tortona (1960-64), professando in perpetuo il 17 dicembre 1960, ricevendo il sacro Diaconato il 2 febbraio 1964 e l’ordinazione sacer­dotale il 14 marzo 1964 nella chiesa parrocchiale nativa di Visnadello di Spresiano (Treviso).

Nuovamente destinato a Dicastillo (Navarra, Spagna), dal 1964 al 1972 si prodigò con zelo sacerdotale e carismatico alle vocazioni e formazione degli aspiranti alla vita religiosa orionina, vicario, assistente ed insegnante; tornato in Patria, trascorse un anno assistendo i ragazzi diversamente abili nell’istituto “Famiglia Moresco” a Bogliasco (Genova), in attesa dei docu­menti per la nuova missione.

Nel 1973 fu destinato alla Vice-provincia del Cile nella comunità di Cer­rillos – Santiago, occupandosi dell’amministrazione del “Hogar” per bam­bini con difficoltà mentali gravi; qui, viste le necessità, iniziò l’ampliamento dell’Opera con la costruzione di nuovi padiglioni per l’assistenza ai minori e per i servizi generali, avviando nel contempo la costruzione della parroc­chia “Nuestra Señora de la Reconciliación” in Villa Mexico, provvedendo col camioncino del Cottolengo alla raccolta di viveri e generi alimentari per la Mensa dei poveri, frequentando pure il corso di specializzazione univer­sitaria di direttore di Case per minori con difficoltà mentali gravi (1976-78).

Nel 1979 fu trasferito alla comunità di Los Angeles, vicario, economo e responsabile del “Hogar” per anziani, ampliandolo da 16 a 110 assistiti, impegnandosi nel contempo come parroco della parrocchia “Santa Maria Madre della Chiesa” prima, poi come vicario parrocchiale in quella del Per­petuo Soccorso; fu pure membro del Consiglio Presbiteriale diocesano.

Nel 1987 fu l’ideatore della “Fundación Betzaida” per il sostegno delle attività sociali e caritative dell’Opera in Cile. Aiutò diverse persone con problemi politici, un’attività riconosciuta anche dal Comitato per i Diritti Umani. Sempre a Los Angeles favorì la creazione di cooperative agricole, stazioni radio e tre cappelle multiuso per le comunità dei settori di Para­guay, San Gerardo e Pitramaitén.

Con le stesse mansioni e dedizione, nel 1991 passò alla comunità di Ran­cagua, con il Cottolengo, la parrocchia “Cristo Rey”, la scuola speciale “Frey Ave Maria” e la “Fundación Betzaida”, prodigandosi fino al 2002: vicario ed economo (1991-93), direttore ed economo (1993-99), economo e responsa­bile Cottolengo (1999-2002).

Altrettanta dedizione e spirito di servizio ai poveri e agli “scarti” della società, Don Antonio fece al ritorno nella comunità di Los Angeles, per il normale avvicendamento, dal 2002 al 2016, quando, per maggiore assi­stenza e cura della salute si trasferì al Cottolengo di Cerrillos – Santiago, collaborando, con il ministero sacerdotale e nella costante preghiera fino alla fine, nella testimonianza di amore al Signore, alla Chiesa, al Papa e alle anime.

Per il suo apostolato in terra cilena, Don Antonio ha ricevuto la mag­giore onorificenza che il Cile concede a cittadini stranieri, cioè la cittadi­nanza cilena “per grazia” con la seguente motivazione del Senato Federale: “È consueto nella storia della nostra nazione che la nazionalizzazione per grazia si conceda a persone di grande notorietà nazionale e internazionale. Tuttavia, i meriti per ottenerla si trovano anche nelle persone che lavorano in silenzio, modestamente, con grande rinuncia alle proprie aspirazioni di benessere, di tranquillità e di accumulo di beni materiali. Questo è il caso di Don Casarin che ha sviluppato un magnifico lavoro missionario, umano e benefico per la nazione. È per questo che il riconoscimento migliore che il Cile possa dare al religioso Antonio Casarin è concederle, per speciale grazia, la nazionalità cilena (…) per i grandi servizi fatti alla Patria e come onore pubblico per essere un grande servitore.”.

Ultimamente era ricoverato all’ospedale per problemi cardiaci; fu di­messo durante il Venerdì Santo 10 aprile. Poi a casa, il 20, dopo la festa della Divina Misericordia, all’improvviso, ebbe un arresto cardiaco fulminante e rendeva la sua anima a Dio.

Dopo il commiato liturgico nella parrocchia orionina di Cerrillos, fu se­polto nel nostro cimitero del Cottolengo, in attesa della Risurrezione finale.

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