Data del decesso: 19 Settembre 2018
Luogo del decesso: Roma
Luogo di sepoltura: Roma, cimitero Flaminio a Prima Porta
Sac. SORANI Giuseppe, da Roma, morto a Roma (Italia) nel 2018, aveva 88 anni di età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
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È DECEDUTO DON GIUSEPPE SORANI
Il Religioso è morto ieri, 19 settembre 2018, presso il Centro “Don Orione” di Roma – Monte Mario (Italia).
Il 19 settembre 2018 è deceduto al Centro “Don Orione” di Roma – Monte Mario (Italia), Don Giuseppe Sorani. Era nato a Roma (Italia) il 29 dicembre 1929, aveva 88 anni di età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
“I Figli della Divina Provvidenza esprimono la loro comunione anche suffragando generosamente i confratelli defunti. Ricevuta notizia della morte di un confratello, le comunità si raccolgono in preghiera per lui. Lo ricordano nella santa Messa e recitano per lui, per tre giorni, il santo rosario. In suffragio di lui ogni casa della Congregazione cura la celebrazione di una santa Messa, cui assiste possibilmente la comunità”. (Norme 41)
Don Giuseppe Sorani, era conosciuto da tutti per il suo impegno ecumenico e per il dialogo ebreo-cristiano. Molto stimato dai confratelli, ha partecipato ininterrottamente a sette Capitoli generali ed ha ricoperto il ruolo di Consigliere e Segretario generale dal 1975 al 1987. Il suo ministero sacerdotale lo ha svolto particolarmente nel campo dell’insegnamento e nella pastorale parrocchiale.
I suoi funerali si svolgeranno presso la Parrocchia "Mater Dei" di Roma - Monte Mario, venerdì 21 settembre, alle ore 11.
Requiescat in pace!
MORTO DON GIUSEPPE SORANI, DI FAMIGLIA EBREA SI SALVÒ DAL RASTRELLAMENTO DEL GHETTO DEL 1943
È stato un protagonista del dialogo ebreo-cristiano e dell’ecumenismo post-conciliare.
Presso il Centro Don Orione, poco prima della mezzanotte tra il 19 e il 20 settembre 2018, è morto Don Giuseppe Sorani, sacerdote religioso dei Figli della Divina Provvidenza di Don Orione. Di famiglia ebrea, la sua storia è fortemente segnata dagli avvenimenti del periodo delle leggi razziali e della persecuzione che in Italia esplose durante l'occupazione nazista dall'ottobre del 1943 al giugno del 1945. Quando aveva 14 anni, fu accolto e salvato assieme al fratello Giovanni nella casa orionina di Via Induno a Trastevere. Il 29 giugno 1945 ricevette il Battesimo e poi si avviò alla consacrazione come religioso e sacerdote orionino. Amava ripetere: "Ho passato i mio primo ventennio di vita come ebreo, il secondo come cristiano, il terzo - dopo il Concilio Vaticano II - come ebreo cristiano".
È stato uno dei protagonisti del dialogo ebraico-cristiano e dell’ecumenismo post-conciliare. Per molti anni ha offerto il suo contributo nel SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), è stato animatore dell’Amicizia ebraico-cristiana, membro della Commissione diocesana di Roma per l’ecumenismo e il dialogo.
Lui stesso si racconta in una intervista: “Dopo la caduta del governo fascista, il 25 luglio 1943, a Roma ci fu un momento di euforia popolare con manifestazioni e saccheggi dei simboli fascisti. Quell'esaltazione fu gelata improvvisamente quando i nazisti ripresero il controllo di Roma dopo la famosa battaglia a San Paolo, l'8 settembre. Poi, come noto, il 16 ottobre di quel 1943, ci furono la razzia e gli arresti nel ghetto di Roma cui seguì la ricerca, da parte dei nazisti e del fascismo, degli ebrei che abitavano anche fuori del ghetto. Dall'anagrafe del Comune avevano tutte le indicazioni sugli ebrei. Quello è stato il momento più brutto perché hanno deportato e ucciso molta gente”.
Sempre don Sorani: “Tutti ci siamo nascosti come potevamo, nei paesi, nei casolari. Il papà, Garibaldo, era medico condotto e la nostra famiglia viveva, benvoluta, alla stazione sanitaria di Acilia. Mamma, Emma, era morta qualche anni prima per le angustie delle leggi razziali del 1938. Io ero un ragazzo di 14 anni e mio fratello Giovanni ne aveva 16. In un primo tempo, papà ci ha nascosti presso qualche contadino che ci conosceva. Dopo lo sbarco di Anzio del 22 gennaio 1944, siamo venuti a Roma, in un appartamentino in via Giovanni Miani, dalle parti di Porta Ostiense, che i miei avevamo in affitto; qui siamo rimasti nascosti solo noi due. Papà trovò protezione all'ospedale Fatebenefratelli dell'isola Tiberina, sotto altro nome, alternandosi nel ruolo di medico e in quello di ammalato, a secondo dell'opportunità. Poi, quando c'è stato lo sfollamento di Acilia ed era troppo pericoloso per noi due rimanere nell'appartamento di via Miani, io e Giovanni siamo stati portati all'Istituto di Don Orione di Via Induno, a Trastevere, come orfani sfollati. Eravamo piccoli di statura ma già grandi di età; ci portarono amici nostri del Comune di Roma, senza dire niente della nostra realtà ebraica: solo che eravamo sfollati”.
Dopo un rapido periodo di declino, Don Sorani si è spento all’età di 88 anni di età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. Era nato a Roma, il 29 dicembre 1929. La Salma può essere visitata nella Cappella dell'Istituto Mutilatini di Via della Camilluccia 112.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", n. 254-255, Maggio - Dicembre 2018:
Sac. SORANI Giuseppe
Deceduto il 19 settembre 2018 al Centro “Don Orione” di Roma – Monte Mario, a 88 anni d’età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza” (Roma)
Giuseppe Sorani nacque il 29 dicembre 1929 ad Acilia – Roma, figlio di Garibaldo e di Maria Palagi, e con i fratelli Claudio (13.6.1920), Giuliano, Giorgio, Giovanni (1.5.1927), Elena (5.10.1931) e Flora (9.10.1934).
Trascorse l’infanzia ad Acilia ove il papà era il medico della locale stazione sanitaria. Giuseppe e il fratello Giovanni, dal settembre 1943, durante l’occupazione nazista e la deportazione degli Ebrei, furono accolti nascondendo la loro identità ebraica presso l’Istituto Don Orione di Via Induno, a Trastevere, e all’Istituto San Filippo, ove poterono frequentare le scuole magistrali.
Appena terminata la guerra, Giuseppe, a 16 anni, approfondì la conoscenza del cristianesimo e chiese il battesimo. Ricevette i sacramenti di Battesimo, Cresima ed Eucarestia il 29 giugno 1945 in San Giovanni Laterano, dall’arciv. Edoardo Tonna, e gli furono dati i nomi “Giuseppe Maria”. Il suo padrino, il senatore Antonio Boggiano Pico, disse che in quello stesso giorno Giuseppe maturò la decisione di consacrarsi al Signore nel sacerdozio.
L’11 ottobre 1947 entrò nella Congregazione e fece la vestizione a Roma – Monte Mario. Qui, l’anno seguente fece il Noviziato ed emise i voti religiosi l’11 ottobre 1949. Fece un anno di tirocinio a Patrica (1949-1950) e poi a Villa Moffa di Bra (Cuneo) frequentò il liceo classico (1950-1952) conseguendo la maturità nel 1953. Nel 1952-1954 frequentò e ottenne la licenza in filosofia alla Gregoriana. Fece gli studi di teologia all’Università Lateranense di Roma, risiedendo a Ognissanti, nel 1954-1958.
L’11 ottobre 1955 emise la professione perpetua e il 13 aprile 1958 fu ordinato sacerdote dal card. Micara nella chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a Piazza Navona.
Dopo l’ordinazione si fermò per studi ancora a Roma, nella curia generale, e, nel 1961, ottenne la licenza in teologia morale all’Ateneo Alfonsiano. Passò poi nel seminario di Buccinigo d’Erba (Como) come insegnante ed educatore dal 1961 al 1964. Dal 1964 al 1967 fu nel seminario di Grotte di Castro e contemporaneamente fece gli studi di giurisprudenza, laureandosi all’Università di Roma il 16 novembre 1967. Dopo un breve passaggio a Reggio Calabria (1968-1969) fu inviato come insegnante al liceo Classico San Tommaso di Villa Moffa (Cuneo), dal 1969 al 1971, quindi al liceo Calasanzio di Roma.
Nel 1975 fu eletto consigliere generale e segretario della Congregazione; in questo periodo sviluppò in modo particolare il suo impegno per i giovani (GADO) e per l’ecumenismo. Al termine del mandato, fu parroco alla parrocchia Mater Dei di Roma - Monte Mario dal 1987 al 1991; poi alternò il suo servizio tra Avezzano (1991-1994, 1998-2002) e Roma al quartiere Appio (1994-1998 e 2002-2004, stabilendosi poi definitivamente al Centro Don Orione di Monte Mario dal 2005. Fu anche consigliere e vicario provinciale dal 1994 al 2000; partecipò attivamente ai Capitoli generali dal VI° al XII°.
Don Giuseppe Sorani è stato un uomo e confratello di grande valore intellettuale, morale e religioso. In Congregazione ha svolto compiti importanti in diverse comunità.
La sua vita è stata caratterizzata dall’origine ebraica, che comportò la pagina dolorosa della guerra che gli lacerò il cuore e la famiglia. Dalla sua sofferta esperienza umana e religiosa è nato il convinto e costante impegno per l'ecumenismo e il dialogo in tutte le dimensioni relazionali, teologiche e pastorali. Dagli anni '70 è stato un protagonista dell'animazione ecumenica in Italia, sostenitore del Segretariato Attività Ecumeniche (SAE), in particolare attento animatore dell'amicizia ebraico-cristiana, membro della Commissione diocesana per l'ecumenismo e il dialogo della Diocesi di Roma.
Più volte lo ascoltai dire: "Ho passato i mio primo ventennio di vita come ebreo, il secondo come cristiano, il terzo e oltre - dopo il Concilio Vaticano II - come ebreo cristiano". Leggi: SORANI Giuseppe: un ebreo in convento
Aggiungo anche che Don Giuseppe è stato una persona molto importante nella mia vita: fu mio professore di lettere al Liceo e diede un’impronta profonda, col suo modo di essere e con le sue indicazioni di metodo, al mio modo di pensare, di scrivere e di relazionarmi. Quando glielo ricordavo con gratitudine, si apriva quella finestra del tempo trascorso a Villa Moffa, ricco di ricordi e di stimoli di vita. Dopo questo primo incontro di gioventù, per tutto il resto della vita io “guardavo a lui”, più o meno da vicino, ma sempre fruttuosamente, condividendo il gusto culturale ed ecumenico con cui si poneva nella vita. Gli fui accanto nel periodo in cui fu parroco alla Mater Dei, dal 1987 al 1991, quando i confratelli della Parrocchia formavano comunità autonoma. La condivisione fraterna dell’apostolato e il confronto di idee ed atteggiamenti fu molto arricchente. Infine, gli sono stato accanto in questi ultimi due anni a Monte Mario, quando pur indebolito si mantenne vivo, vivace e attivo con la sua parola e con le sue relazioni.
Don Giuseppe, fino al giugno precedente, aveva svolto la sua vita normale nella comunità, con le consuete relazioni e servizi sacerdotali cui si dedicava discretamente e generosamente. In luglio e agosto ha avuto un rapido indebolimento fisico, conseguenza di una patologia grave che era andata progredendo. Dopo un breve ricovero al Policlinico Gemelli per un quadro diagnostico preciso, su suo desiderio ha voluto tornare a casa, nel suo ambiente di vita ordinario, a Monte Mario, per attendere e invocare la venuta del Signore. È stato circondato dalle premure e dall’affetto dei confratelli, delle suore e delle tante persone che sono passate a visitarlo. A tutti egli si offriva nella sua debolezza e dolcezza. È morto poco prima della mezzanotte tra il 19 e il 20 settembre 2018.
La Messa di commiato è stata celebrata nella chiesa parrocchiale "Mater Dei", venerdì 21 settembre 2018, alle ore 11.00, presieduta da Don Tarcisio Vieira, superiore generale, con omelia di Don Flavio Peloso. Successivamente fu sepolto nella tomba della Congregazione al Cimitero Flaminio a Prima Porta (Roma). (Don Flavio Peloso)
Roma – Ricordo di Don Giuseppe Sorani
Articolo dell’Agenzia di informazione SIR (20 settembre 2018)
Orionini: morto don Giuseppe Sorani.
Di famiglia ebrea, nel 1943 si salvò dal rastrellamento del Ghetto di Roma
Presso il Centro Don Orione di Roma, poco prima della mezzanotte tra il 19 e il 20 settembre 2018, è morto don Giuseppe Sorani, sacerdote religioso dei Figli della Divina Provvidenza di Don Orione. Di famiglia ebrea, la sua storia è fortemente segnata dagli avvenimenti del periodo delle leggi razziali e della persecuzione che in Italia esplose durante l’occupazione nazista dall’ottobre del 1943 al giugno del 1945. Quando aveva 14 anni, fu accolto e salvato assieme al fratello Giovanni nella casa orionina di Via Induno a Trastevere. Il 29 giugno 1945 ricevette il Battesimo e poi si avviò alla consacrazione come religioso e sacerdote orionino. Amava ripetere: “Ho passato i mio primo ventennio di vita come ebreo, il secondo come cristiano, il terzo – dopo il Concilio Vaticano II – come ebreo cristiano”.
In una nota, l’Opera don Orione ricorda che don Sorani è stato uno dei protagonisti del dialogo ebraico-cristiano e dell’ecumenismo post-conciliare. Per molti anni ha offerto il suo contributo nel Sae (Segretariato attività ecumeniche), è stato animatore dell’Amicizia ebraico-cristiana, membro della Commissione diocesana di Roma per l’ecumenismo e il dialogo.
Sorani raccontò quanto successe il 16 ottobre 1943, quando “ci furono la razzia e gli arresti nel ghetto di Roma cui seguì la ricerca, da parte dei nazisti e del fascismo, degli ebrei che abitavano anche fuori del ghetto. Quello è stato il momento più brutto perché hanno deportato e ucciso molta gente”. Sorani, con il padre Garibaldo e il fratello Giovanni – la mamma Emma era morta qualche anni prima per le angustie delle leggi razziali del 1938 – riuscirono a salvarsi.
Nato a Roma il 29 dicembre 1929, don Sorani si è spento all’età di 88 anni di età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. La camera ardente è stata allestita presso la Cappella dell’Istituto Mutilatini di via della Camilluccia. I funerali saranno celebrati domani, venerdì 21, alle 11 nella parrocchia Mater Dei.
Dal Sito diocesano Romasette.it (https://www.romasette.it/e-morto-don-giuseppe-sorani-si-salvo-dal-rastrellamento-del-43/)
È morto Don Giuseppe Sorani, si salvò dal rastrellamento del ‘43. È stato un protagonista del dialogo ebreo-cristiano e dell’ecumenismo post-conciliare. Era sacerdote religioso dei Figli della Divina Provvidenza di don Orione
È morto al Centro don Orione, poco prima della mezzanotte tra il 19 e il 20 settembre, don Giuseppe Sorani. Sacerdote religioso dei Figli della Divina Provvidenza, era di famiglia ebrea. La sua storia è stata fortemente segnata dagli avvenimenti del periodo delle leggi razziali e della persecuzione del ’43. Quando aveva 14 anni, fu accolto e salvato assieme al fratello Giovanni nella casa orionina di Via Induno a Trastevere. Il 29 giugno 1945 ricevette il battesimo e poi si avviò alla consacrazione come religioso e sacerdote orionino. Amava ripetere: «Ho passato il mio primo ventennio di vita come ebreo, il secondo come cristiano, il terzo – dopo il Concilio Vaticano II – come ebreo cristiano».
È stato uno dei protagonisti del dialogo ebraico-cristiano e dell’ecumenismo post-conciliare. Per molti anni ha offerto il suo contributo nel Sae (Segretariato Attività Ecumeniche), è stato animatore dell’Amicizia ebraico-cristiana, membro della Commissione diocesana di Roma per l’ecumenismo e il dialogo. Dopo un rapido periodo di declino, don Sorani si è spento all’età di 88 anni di età, 68 di professione religiosa e 60 di sacerdozio. Era nato a Roma, il 29 dicembre 1929. La Salma può essere visitata nella Cappella dell’Istituto Mutilatini di Via della Camilluccia 112. La Messa di commiato sarà celebrata nella Parrocchia Mater Dei alle ore 11 di venerdì 21 settembre.
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