Data del decesso: 17 Settembre 2013
Luogo del decesso: Claypole (Argentina)
Luogo di sepoltura: Claypole (Argentina)
Sac. José Oscar BALDUSSI, da Buenos Aires, morto a Claypole nel 2013, a 90 anni di età, 55 di professione e 61 di sacerdozio.
Annuncio decesso
Padre José Oscar Baldussi è morto questa mattina, 17 settembre, a Claypole ove era ricoverato per un peggioramento della sua salute. Nato a Buenos Aires il 21 gennaio 1923, aveva 90 anni di età, 55 di professione e 61 di sacerdozio.
Entrò in Congregazione il 9 novembre 1956, a 33 anni, già sacerdote, essendo stato ordinato il 2 dicembre 1951, al seminario di Villa Devoto dell'arcidiocesi di Buenos Aires. Fatto il suo anno di Noviziato a Claypole, professò l'8 dicembre 1957.
Fu Padre maestro dei novizi a più riprese: 1964-1967, 1971-1977, 1989-1997, 2001-2005; fu formatore e direttore dei chierici a San Miguel dal 1977 al 1989; fu per molti anni consigliere e vicario provinciale, anche superiore provinciale dal 1967 al 1970. Dal 2006, si trovava al Cottolengo di Claypole, sempre disponibile agli impegni pastorali nella parrocchia e nelle sue Cappelle periferiche.
Padre Baldussi da molti anni era il "padre spirituale" della Congregazione in Argentina, una specie di canonico Perduca, ricercato confessore e consigliere di anime. Discreto, positivo, di molta pietà e devozione. Conservo di lui un ricordo bello, di stima e di affetto per la sua persona e per la sua totale dedizione alle anime: di novizi, di chierici, di confratelli, di suore, di disabili e di persone semplici e povere del "barrio" di Claypole cui si dedicava con entusiasmo e sacrificio. Aveva alcune convinzioni umane e religiose ferme e poi era molto aperto e comprensivo con tutti. Ha vissuto per la Congregazione e godeva di ogni suo bene. Ad ogni incontro con lui, mi faceva fare il giro del mondo della Congregazione con le sue domande.
Mi piace ricordare P. Baldussi con alcuni tratti di personalità descritti nel 1960 da Padre Pablo Bussolini, suo superiore, in vista della professione perpetua. "Sereno, buono, aperto. Generoso, più preoccupato delle necessità del prossimo che di se stesso. Ama i lavori umili, l'apostolato intimo e quello che non è appariscente. Disponibile sempre e a tutti; lavoratore, mortificato, non si lamenta mai delle incomodità e delle fatiche. E' un elemento molto prezioso per la Congregazione". Quanti l'abbiamo conosciuto, possiamo testimoniare che queste caratteristiche le ha vissute fino agli ultimi giorni.
Ringraziamo il Signore per questo Confratello, dono prezioso del Signore alla Congregazione.
Requiescat in pace!
Don Flavio Peloso
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generale", n. 242, Settembre -Dicembre 2013:
Sac. José Oscar BALDUSSI
Deceduto il 17 settembre 2013 a Claypole (Buenos Aires - Argentina). Aveva 90 anni d'età, 55 di professione religiosa e 61 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia "Nuestra Senora de la Guardia " (Buenos Aires).
Dal mese di luglio era in cura per una frattura all'anca in un'accidentale caduta. Nuovamente ricoverato per l'aggravarsi della salute, la mattina del 17 ci ha lasciati con discrezione e senza disturbare, come suo stile.
Nacque il 21 gennaio 1923 nella capitale Buenos Aires, primo di tre figli di José Juan e di Victoria Mitidieri. Compiute le scuole dell'obbligo con l'istruzione religiosa, sentì la vocazione di farsi sacerdote e missionario, informandone la famiglia; suo padre, alla notizia, gli proibì di continuare a frequentare la parrocchia: "Mi papà era un hombre muy bueno, però non enten-dia - Te prohibo que sigas yendo a la parroquia - me dijo". Al rifiuto paterno, il giovane obbedì, soffrendo e pregando in silenzio per alcuni anni, che lo rafforzarono nella vocazione, come ricorderà più tardi.
Nel 1944 entrò nel seminario diocesano "Villa Devoto", diretto dai Padri Gesuiti, completando l'iter degli studi e formazione ecclesiale, conclusi con l'ordinazione diaconale (marzo 1951) e sacerdotale, ricevuta il 2 dicembre 1951, assistito nella prima S. Messa dal gesuita Padre Achaval.
Dopo l'ordinazione fu per un anno vicario parrocchiale in San Francisco Solano (Mataderos) e quattro anni nella parrocchia "N. S. di Monserrat", espletando anche l'incarico di cappellano dell'Hospital Rawson in Buenos Aires. Ricorderà sempre volentieri questa esperienza in mezzo al dolore e agli infermi: qui conobbe l'Opera Don Orione tramite il Dott. Garona - degli Amici di Don Orione - che gli presentò il Padre Gino Carradori che, portandolo a visitare qualche opera, gli disse tra l'altro: "Noi siamo i gesuiti dei poveri".
Entrò in congregazione il 9 novembre 1956, a 33 anni, già sacerdote. Fece il noviziato a Claypole (Bs.As.) con la guida di P. José Peron "un uomo di Dio" - come lo ricordava spesso -, aiutando nei fine settimana il Padre Vincenzo Re nella parrocchia di Lujan. Professò la prima volta l'8 dicembre 1957 e in perpetuo l'8 dicembre 1960.
Dopo la professione fu assistente e insegnante nel colegio apostolico "TV. S. de Lujan" per un anno; dal '59 al '61 fu al noviziato San Luis, padre spirituale, insegnante e confessore della zona di Claypole. Nel 1961 fu inviato nel Chaco, dove fu parroco e "missionario", formando la parrocchia e la diocesi che passò poi al Vescovo.
Richiamato nel '64, fu maestro dei novizi a Claypole e nel 1967 fu nominato Superiore della Provincia argentina "N.S. de la Guardia" per un triennio. Dal '70 al '79 e dal '94 al 97 fu consigliere provinciale, oltre che vicario dal '87-'90 e '97-2000.
Dopo il governo provinciale passò un anno nella comunità formativa di Victoria. Nuovamente a Claypole, fu maestro dei novizi e formatore ('71-'77 e '89-'97), mentre dal '77 al '89 ebbe la direzione del seminario maggiore a San Miguel (Bs. As.). Nonostante l'età avanzata si prodigò ancora come vice maestro (2001-2006) e vicario parrocchiale al Sagrado Corazón, soprattutto col ministero della riconciliazione e dell'ascolto.
Viene ricordato come persona discreta, positiva, di molta pietà, sereno, aperto e generoso, disponibile, lavoratore e di sacrificio; tutto per la congregazione: ne godeva di ogni suo bene. Colpiva la sua fede coerente, l'ardente desiderio di santità, felice di essere sacerdote, devoto della Madonna, sempre con la corona del rosario in mano.
La liturgia funebre ebbe luogo nella chiesa centrale del Piccolo Cottolengo di Claypole, con successiva sepoltura nel camposanto della Congregazione.
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