Data del decesso: 12 Settembre 1995
Luogo del decesso: Tortona (Alessandria)
Luogo di sepoltura:
Sac. MICHELIN Vittorio, da Bagnaria Arsa (Udine), morto a Tortona (Alessandria) nel 1995, a 79 anni di età, 55 di Professione e 45 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Settembre - Dicembre 1995:
Sac. VITTORIO MICHELIN
da Bagnaria Arsa (Udine), passato al Signore nel Centro Mater Dei di Tortona il 12 settembre 1995, a 79 anni di età, 55 di professione religiosa e 45 di sacerdozio.
Ricordava con gioia di essere stato accolto in Tortona nella festa della Mater Dei l’11 ottobre 1938: aveva 22 anni, essendo nato il 6 marzo 1916. Aveva frequentato la Scuola agraria nell’Istituto arcivescovile di Pozzuolo (Udine), distinguendosi per condotta morale e profitto negli studi fino al premio annuale. Venne così subito inviato nella Casa di Montebello (Pavia), per una più sicura preparazione al noviziato, che fece sotto la guida di Don Cremaschi a Villa Moffa (1939-40), dove, nella festa dell’Assunta, ricevette il santo abito e pronunciò la prima professione religiosa. Fece la filosofia (1940-42) in San Bernardino di Tortona e il triennio di tirocinio in Genova - Boschetto e Villa Solari e ancora un anno quale fornaio ai Camaldoli di Genova.
Così preparato nel sacrificio, dal 1946 al 1949 fece i corsi teologici, ricevendo il presbiterato il 29 giugno 1950; i voti perpetui li aveva fatti nello stesso giorno tre anni prima in Tortona.
Il suo spirito tuttavia, negli anni degli studi e della preparazione religiosa, aveva sempre avuto molto vivo un desiderio di apostolato eminentemente pratico, commisurato - come egli scriveva - alla propria mentalità e formazione rivolta specialmente ai fanciulli poveri, alle persone bisognose.
Così nel 1951 lo troviamo in Argentina a Mercedes, direttore ricco di volontà di fare, nonostante qualche disturbo di salute. Aperto, sensibile, retto mette a profitto la sua indole socievole, cordiale e generosa, in situazioni che la sua corrispondenza definisce difficili: ma lo coadiuvano la sua piena fiducia e apertura nei superiori e il suo impegno nell’attuarne le direttive e i consigli. Nel 1956 è vicedirettore a Claypole, e nel 1959 inizia, in Provincia Saenz Peña (Chaco), quel lavoro pastorale che è più idoneo alle sue inclinazioni e specialmente alla sua salute, alternando le mansioni di parroco (1968 Saenz Peña, 1969 Itatì, 1977 Mar del Plata) e di viceparroco (1959 Roque Saenz Peña, 1971 Itatì, 1976 Mar del Plata, 1979 Rosario). Il caro confratello da il meglio di sé, fino a quando, nel 1980, una trombosi cerebrale lo costringe nel Piccolo Cottolengo di Rosario. Rimessosi, mantiene un regime di pace applicandosi quanto può alla direzione delle anime, soprattutto nell’esercizio della confessione (1982 Itatì, 1986 Barranqueras (Chaco)). I superiori lo richiamano in Italia nel 1986 ed egli trascorre ancora due intensi anni quale ministro del perdono nel Santuario della Madonna in Pompei.
Nel 1988 è al Centro Mater Dei di Tortona, dove conforta quegli ospiti anziani con la serenità gioiosa della fede, sua prerogativa con piccoli e grandi in patria e nelle missioni. In lettera dell’agosto 1959 da Saenz Peña, scriveva ai Superiori: “Dalla nostra Santa Madonna ho imparato a vivere nascosto nel Signore per il bene degli orfani e dei poveri, che, grazie al Signore ho avuto l’onore di servire qui in America...”. E all’attuale Direttore generale il 31 gennaio 1995 scriveva: “Sto unito a Lei, perché il Signore diffonda nel mondo questo grande carisma di Don Orione , così originale, così pratico...”.