Data del decesso: 10 Aprile 2023
Luogo del decesso: Bergamo (Italia)
Luogo di sepoltura: Veduggio (Monza Brianza)
Sac. Luciano MOLTENI da Lambrugo (CO), morto a Bergamo (Italia) nel 2023, a 90 anni di età, 70 di professione e 61 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” – Roma.
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È Deceduto Don Luciano Molteni
Il 10 aprile 2023 è deceduto presso la nostra Comunità di Bergamo (Italia), il carissimo Confratello Sac. Luciano MOLTENI. Era nato a Lambrugo CO (Italia) il 19 luglio 1932. Aveva 90 anni di età, 70 di professione e 61 di sacerdozio. Apparteneva alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” – Roma.
Don Luciano nacque a Lambrugo (CO) il 19/7/1932 ed entrò in Congregazione il 04/11/1948 a Buccinigo d’Erba. Dopo il tirocinio al Berna di Mestre, emise la professione perpetua il 11/10/1957 a Tortona presso il Santuario della Madonna della Guardia, dove il 29/06/1961 ricevette l’Ordinazione presbiterale.
Terminati gli studi a Roma, iniziò il ministero pastorale come Educatore a Campocroce (1962-1969). Dopo una breve esperienza alla Casa del Giovane a Torino (1969-1970) e a S. Maria La Longa (1970-1971), fu incaricato della Casa del Giovane di Milano. Fu poi trasferito a Fumo, inizialmente come Educatore all’Oratorio (1978-87) e poi con il ruolo di Direttore e Rettore del Santuario della Madonna di Caravaggio (1987-93).
Dal 1993 al 1999 fu trasferito a Bergamo in qualità di Vicario-Economo e poi dal 1999 al 2005 come Direttore a Venezia. È tornato poi a Milano in qualità di Incaricato della Casa del Giovane (2005-2008), per poi recarsi a Fumo (2008-2011) e a Seregno (2011-2018) come Confessore.
Gli ultimi anni della sua vita li ha vissuti a Bergamo, dove ha trovato le necessarie cure e attenzioni.
Requiescat in pace!
“I Figli della Divina Provvidenza esprimono la loro comunione anche suffragando generosamente i confratelli defunti. Ricevuta notizia della morte di un confratello, le comunità si raccolgono in preghiera per lui. Lo ricordano nella santa Messa e recitano per lui, per tre giorni, il santo rosario. In suffragio di lui ogni casa della Congregazione cura la celebrazione di una santa Messa, cui assiste possibilmente la comunità”. (Norme 41)
Da “Atti e Comunicazioni della Curia Generale”, n 268 – 269, Gennaio – Agosto 2023
Sac. Luciano MOLTENI
Deceduto a Bergamo (Italia) il 10 aprile 2023 a 90 di anni d’età, 71 di professione religiosa e 62 anni di Sacerdozio. Apparteneva alla Provincia religiosa “Madre della Divina Provvidenza” (Roma).
Luciano nasce a Lambrugo (CO) il 19.07.1932 da papà Alberto e da mamma Pierina Molteni. È battezzato il giorno successivo e cresimato il 28.08 del 1938 a Veduggio. Dopo le scuole elementari, il 4 novembre del 1948 entra nel seminario di Buccinigo d’Erba. Nel 1951 approda a Villa Moffa (CN) per l’anno canonico del Noviziato che termina con la prima professione religiosa avvenuta il 13 aprile del 1952. Dopo il liceo, nel 1954 viene inviato all’Istituto Berna (VE) per i 3 anni di Tirocinio. Emette la professione perpetua a Tortona presso il Santuario della Madonna della Guardia l’11 ottobre del 1957. E dopo gli studi di Teologia riceve l’Ordinazione presbiterale a Tortona il 29 giugno del 1961.
Frequenta l’Anno di Pastorale a Roma, 1961-62, e successivamente inizia il ministero sacerdotale come Educatore, Insegnante ed Economo presso il Seminario minore di Campocroce di Mirano (VE). Nel 1969 dopo una breve esperienza alla Casa del Giovane Lavoratore di Torino e a Santa Maria La Longa (UD), trascorre i successivi 5 anni alla Casa del Giovane Lavoratore a Milano. Dal 1978 al 1993, per ben 18 anni svolge il ministero sacerdotale a Fumo (PV) in qualità di responsabile dell’Oratorio, Direttore della Comunità religiosa e Rettore del Santuario. Dal 1993 al 1999 è a Bergamo come Vicario-Economo e poi Direttore all’Istituto Artigianelli. Ancora a Fumo (2008-2011), a Seregno confessore presso il Santuario Maria Ausiliatrice (2011-2018) e gli ultimi anni a Bergamo per le necessarie cure e attenzioni, dove ha reso l’anima al Signore. I Superiori nelle varie tappe formative definiscono il chierico Luciano come un giovane impegnato sulla via del bene, sempre rispettoso e disponibile ad aiutare il prossimo. Mai ricusa il lavoro e i servizi più umili.
Chi volesse analizzare il suo “curriculum vitae” si accorge che gran parte della sua esistenza è stata vissuta con i giovani “con quel tacer nascosto che accetto il don ti fa”, direbbe il Manzoni. Riservato e attento don Luciano ha seminato don Orione dovunque è stato e in tanti lo ricordano nelle vesti di amico, fratello e padre. E quando l’obbedienza e la Provvidenza lo hanno designato ad essere responsabile di una Comunità, sentiva quel ruolo come “servizio”. Un Sacerdozio, il suo, all’insegna di una donazione continua. Ha lavorato nella “vigna del Signore” senza sosta. E da vero innamorato della Madonna l’ha servita con vera devozione.
È giusto ricordare il positivo, il tanto positivo, di un Religioso che per 70 anni si è messo a servizio della Chiesa e della Congregazione in un campo di lavoro che lo ha reso: maestro, pastore, amico e padre. Il sacerdozio lo ha portato a toccare con mano la grandezza di Dio e la miseria dell’uomo. Poi c’è stato un secondo tempo che viene ricordato nel Vangelo: “In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. Nell’omelia del giorno del funerale avvenuto a Bergamo il 12 aprile il Vicario provinciale ha riassunto così l’intera esistenza di don Luciano: “Il tuo posto non è stato in mezzo ai successi o nei risultati trionfali, che pur non sono mancati, ma in mare aperto dove hai incontrato acque calme ed acque agitate. Questo ti ha permesso di trasmettere la passione di essere “pescatore” di anime. E quando la malattia ha bussato alla tua porta, l’hai accolta come una visita prolungata di Dio. Ecco don Luciano hai dato compimento alla tua giornata terrena lavorando fino all’ultimo giorno e a ragione puoi fare tue le parole di San Paolo: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno”. (2 Timoteo 4,6)
Nel pomeriggio dello stesso 12 aprile si sono celebrati i funerali a Veduggio (Monza Brianza) con i familiari e i parrocchiani che lo hanno stimato. La salma di don Luciano riposa nella cappella dei sacerdoti al cimitero del paese.
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