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Ricordiamo Sac. FERRARI Antonio

Qualifica religiosa: Sacerdote
Data del decesso: 10 Settembre 1983
Luogo del decesso: Nervi (Genova)
Luogo di sepoltura:

Sac. FERRARI Antonio, da Varana (Modena), morto a Nervi (Genova) nel 1983, a 54 anni di età, 35 di Professione e 26 di Sacerdozio.


Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Agosto - Ottobre 1983:

Don   ANTONIO   FERRARI

 da Varana (Modena), morto a Nervi (Genova) il 10 settembre 1983, a 54 anni di età, 36 di professione e 26 di sacerdozio.

Nato il 5 settembre 1929 a Varana (Modena), battezzato ivi il giorno 7 fu sempre, a giudizio del suo Parroco don Vecchi, un fanciullo dei più esemplari. Per questo, ultimate le scuole elementari a Montebaranzone di Frignano, fu tosto indirizzato verso la nostra Congregazione, dato il suo grande desiderio di salire l'altare e consacrarsi a Dio. Entrò di fatto il 18 novembre 1941 a Montebello di Pavia per iniziare la scuola media. Ultimata la prima classe a Vigevano, riuscì a saltare la seconda e frequentare subito la terza in Buccinigo, ove compì il biennio ginnasiale.

Segue quindi nel 1946 - '47 il suo regolare anno di noviziato a Villa San Biagio dì Fano, professando poi l'8 dicembre, festa di Maria Immacolata, nella cappella della Villa Solari di Genova ove il noviziato era stato trasferito.

Si reca quindi a Bandito di Bra, per gli studi liceali e filosofici, giudicato sempre nelle relazioni ottimo religioso, di coscienza, assai diligente, è scelto per il tirocinio in uffici delicati di Segreteria al Piccolo Cottolengo di Paverano in Genova.

Sensibile alle necessità del prossimo, caritatevole, espansivo lo qualificano le relazioni dei superiori.

A Genova inizia pure il corso teologico presso i Vincenziani nell'Istituto di Brignole Sale, riportando costantemente negli esami classificazioni lusinghiere, di poco inferiori al trenta.

Ordinato sacerdote il 29 giugno 1957 viene inviato nell'ottobre dello stesso anno a Roma per l'anno di teologia pastorale.

Nel   1958   è   di  nuovo  a  Genova,   al   Paverano,   come  segretario.

L'anno seguente è invece a Villa san Biagio di Fano, insegnante e assistente, finché nel 1960 è richiamato al Paverano con la nomina di secondo Consigliere del grande Istituto caritativo.

Da allora la sua attività resta prevalentemente accanto ai poveri del Piccolo Cottolengo. Si occuperà pure di vocazioni, dirigendo il centro vocazionale di Via Carrara e sarà assiduo assistente del gruppo amici con zelo pari al successo. Quanti elogi abbiamo ascoltato dai buoni amici nei riguardi del piissimo Don Antonio !

Non possiamo non segnalare una sua generosa domanda fatta il 24 luglio 1964 al Superiore generale Don Zambarbieri per essere inviato missionario nel sud America. Era rimasto commosso e stimolato dalla lettera, come dice lui stesso, nella lettera sugli ATTI.

Il Signore dispose diversamente: la sua vita continuò all'ombra del Piccolo Cottolengo Genovese in mezzo ai suoi poveri e finalmente a Bogliasco come direttore dell'Istituto di ricupero per minorati.

Umile, sereno, servizievole, lasciò ovunque un esempio di mitezza, di pronto servizio, di fedeltà alla Congregazione. Parve quasi presago della prossima fine che sempre attendeva con pace e fiducia in Dio improvvisamente dopo un lungo servìzio di ministero al confessionale a Ortonovo, rientrato incontrò con gioia quel Dio cui aveva consacrato con tanto ardore la sua intera vita.

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