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4 Gennaio 2025

Roma: Inaugurata alla Camilluccia “Casa Speranza”

La comunità del Don Orione offre un tetto e un pasto caldo a 14 senza dimora seguiti dai centri di ascolto della Caritas diocesana. L'inaugurazione della struttura con il cardinale Reina.

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Papa Francesco chiede alle realtà ecclesiali «di compiere un coraggioso gesto di amore» per l’emergenza abitativa e la Chiesa di Roma risponde. Con l’inaugurazione di “Casa Speranza”, la comunità del Don Orione offre da ieri, 2 gennaio, un tetto e un pasto caldo a 14 uomini senza fissa dimora seguiti dai Centri di ascolto diocesani della Caritas. Tre stanze con due letti a castello e una con due letti, più due stanze per gli operatori, tutte con bagno in camera, sono state allestite nella struttura di via Edmondo De Amicis, zona Camilluccia, che fino a qualche anno fa ospitava gli uffici della sede provinciale della comunità.

Un «primo segno di speranza del nuovo anno», lo ha definito il cardinale vicario Baldo Reina, che ha benedetto e inaugurato la casa accompagnato da don Giovanni Carollo, direttore provinciale della casa santi apostoli Pietro e Paolo della Piccola opera della Divina Provvidenza – San Luigi Orione. A poco più di una settimana dall’inizio del Giubileo, l’inaugurazione di “Casa Speranza” «incoraggia a fare tanto e a realizzare altri segni di carità nella diocesi come tanti già ce ne sono», ha affermato il porporato ringraziando la Caritas di Roma che quotidianamente «fa un lavoro straordinario».

La struttura sarà aperta fino alla fine di aprile e sarà gestita dalla Comunità del Don Orione insieme alla Caritas diocesana e alle parrocchie della XXXV prefettura. Gli arredi sono stati donati dall’Elemosineria apostolica. «Dobbiamo scongiurare il rischio di dire tante parole e fare pochi gesti – ha ammonito il vicario -. La volontà del Padre è quella che amiamo i fratelli e continuerà a realizzarsi con il contributo di quanti ogni giorno si daranno da fare per rendere accogliente e calorosa la casa».

Per gli orionini non è importante solo offrire un letto e un pasto caldo a chi è in difficoltà ma «instaurare un rapporto – ha affermato don Giovanni Carollo, inserito nella turnazione per assistere gli ospiti -. Non saranno coinvolti solo i laici ma anche i religiosi dell’opera don Orione perché anche i preti devono sporcarsi le mani con i poveri». La struttura, ha osservato il sacerdote, vuole diventare «un focolare domestico per coloro che vi abiteranno, un segno di speranza per coloro che vi cercheranno un rifugio. Vogliamo vivere e testimoniare la bellezza dell’essere famiglia nella pluralità, nelle proprie ricchezze umani, culturali e religiose».

Tra la Vigilia e Natale a Roma sono morti due senza dimora. Una donna vicino a San Pietro e un uomo a Ostia. «È inaccettabile e disumano – ha affermato il direttore della Caritas diocesana Giustino Trincia –. Con questa inaugurazione forniamo il segnale di una strada da intraprendere, quella dell’apertura di una rete diffusa di dormitori, di luoghi di accoglienza, di relazione. Luoghi non grandi per rispondere alla priorità di salvare vite umane. È un segno di grande speranza e di grande conforto».

“Casa Speranza” è un passaggio intermedio tra «un centro di accoglienza e l’autonomia abitativa – spiega Simone Cocciante, coordinatore del centro di ascolto diocesano -. I 14 ospiti, dopo un periodo difficile, stanno ricostruendo la loro vita sociale». Tra i volontari c’è Jorge, originario dell’Ecuador. Quando anni fa è giunto in Italia con la moglie Mary ha vissuto un periodo in strada e poi in centri di accoglienza. Ora lavora, studia e il prossimo anno si laurea. «Chi ci ha accolto – dichiara – ci ha permesso di risollevarci. Ora tocca a noi ricambiare». (fonte: Alla Camilluccia apre "Casa Speranza" - RomaSette)

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