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22 Giugno 2024

Polonia: A Zduny celebrato il 25° della beatificazione di Don Francesco Drzewiecki

Domenica 16 giugno si sono svolte a Zduny (vicino a Łowicz) le celebrazioni commemorative del 25° della beatificazione di don Francesco Drzewiecki, religioso orionino martire del campo di concentramento di Dachau (Germania).

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Sembra una storia lontana, quella della vicissititudine dei sacerdoti e religiosi polacchi vissute durante la Seconda guerra mondiale, nei campi tedeschi di sterminio, eppure nei cuori dei vicini delle vittime sono dei ricordi sempre vivi, come se fosse successo ieri. Anche se il perdono ha permesso di passare alla normalità di rapporti tra le nazioni, il ricordo rimane vivo, per prevenire in futuro i genocidi causati dalla follia delle ideologie staccate dalla realtà.

Il campo tedesco di concentramento in Dachau fu installato nel 1933, in una ex-fabbrica di munizioni vicino a Monaco. Era destinato all’isolamento degli avversari politici dei nazzisti, principalmente il clero e gli ebrei. Era il principale campo per il clero delle chiese cristiane (cattolici, protestanti e ortodossi). La destinazione del campo veniva modificata lungo gli anni, a volte allargata, a volte ristretta. Nel 1943 è stato costruito nel campo un crematorio e nel 1944 la camera a gas. Il gruppo più numeroso era quello dei polacchi. Anche se i numeri esatti sono sconosciuti, secondo la documentazione tedesca, lungo tutto il tempo in cui il campo è stato operativo vi sono passate 250 mila persone, circa 140 mila di queste (comprese quelle dei sottocampi) sono morte.

Sul cancello di entrata al campo, in modo analogo a quella di Auschwitz, c’era la scritta “Arbeit macht frei – Il lavoro rende liberi”. Il campo è stato liberato dagli alleati il 29 febbraio 1945. Nel giorno della liberazione nel campo c’erano oltre 30 mila persone.

Nel campo di Dachau sono finiti anche 3 religiosi orionini: don Francesco Drzewiecki, don Robert Szulczewski e don Jozef Kubicki. Dei tre è sopravvissuto solo quest’ultimo poiché, essendo il più giovane, aveva la fortuna di capitare a lavorare in falegnameria. I primi due sono morti. Don Francesco Drzewiecki è morto dopo 2 anni di lavori forzati nelle piantagioni e don Robert Szulczewski, anziano, è morto dopo 6 mesi di prigionia.

Don Francesco Drzewiecki è stato beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1999 a Varsavia, insieme al vescovo Michal Kozal e ad altri 106 martiri polacchi. Quest’anno celebriamo il 25° della beatificazione del religioso orionino.

I familiari del Beato hanno organizzato il 16 giugno scorso tre momenti celebrativi: uno alla pietra commemorativa, vicino alla sua casa natale con un ommaggio floreale dei rappresentanti di diversi gruppi di partecipant; il secondo si è svolto nella chiesa parrocchiale, in cui il beato Francesco è stato battezzato e il terzo all’aperto con i concerti, la premiazione di persone che avevano partecipato a vari concorsi che avevano coinvolto coloro che hanno studiato la figura del beato Drzewiecki e anche balli con i canti regionali. La famiglia del beato Francesco ha realizzato per la chiesa uno stendardo con l’immagine di don Francesco.

Nella festa erano rappresentati i diversi rami della Famiglia Orionina: religiosi, suore, laici e consacrate. Hanno partecipato all’evento anche due rappresentanti della Curia generale dell’Opera Don Orione: il vicario generale don Maurizio Macchi e il consigliere P. Pierre Kouassi. Si è scoperto che la parrocchia di Zduny ha dato alla Famiglia Orionina diverse vocazioni, oltre al beato Francesco.

Circa una trentina sono stati invece i familiari del Beato, venuti da diverse parti del Paese. Il vescovo Wojciech Osial che ha presieduto la celebrazione ha accennato al tema del Regno di Dio che cresce nei cuori umani, dando il frutto al tempo opportuno.

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