Eventi Orionini - Don Orione

News per Convegno Internazionale dei Gruppi Studi Orionini 2024

4 Giugno 2024

“Per un nuovo modello di vita religiosa orionina”

Iniziato a Roma Il Convegno internazionale dei Gruppi di Studi Orionini

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Ha preso il via lunedì 3 giugno a Roma, presso la Curia Generale della Congregazione, il Convegno dei Gruppi Studi Orionini, che proseguirà fino a venerdì 7 giugno. Il tema dell’incontro di quest’anno è “Verso nuovi modelli di vita religiosa orionina: i soggetti, la spiritualità, i percorsi formativi e gli orizzonti missionari”. Il convegno è stato guidato dal Consigliere generale don Fernando Fornerod e ha visto la partecipazione (in modalità mista, in presenza e online) di sacerdoti, suore e laici provenienti da Brasile, Polonia, Argentina, Madagascar, Costa d’Avorio e Italia.

Ad aprire il convegno è stato il saluto del Direttore generale, padre Tarcisio Vieira: «Il titolo scelto quest’anno – ha detto – richiama la necessità di nuovi paradigmi per la vita consacrata orionina. Leggendolo, mi è tornato in mente un brano del Vangelo di Marco, in cui Gesù, mentre camminava con i discepoli per andare a Gerusalemme, cercava di trasmettere loro un messaggio, proprio per formare nel cuore dei discepoli un nuovo paradigma. Da questo episodio possiamo trarre un insegnamento grande per la nostra famiglia: dobbiamo abitare la strada, stare in contatto con la realtà. Il nostro non è un carisma statico, ma dinamico, evolutivo, generativo. Don Orione ci ha dato grande eredità, un carisma che ti mette in cammino. Lui chiamava i Figli della Divina Provvidenza “i missionari del popolo, i missionari della strada”. In questo momento, come Consiglio Generale siamo molto preoccupati di mettere in piedi questi nuovi paradigmi e per questo stiamo attenti a leggere i segni dei tempi che la Divina Provvidenza ci mette davanti. Ad esempio: nel mondo anglosassone non abbiamo più grandi opere orionine, ma questo dà ai religiosi una libertà più grande di essere pastori, testimoni, di operare davvero la carità senza essere più inchiodati in un’istituzione di carità; oppure, in Marocco stiamo iniziando una nuova attività, un servizio di carità che rispondendo a un appello della Chiesa locale. Sono due esempi che contestualizzano il momento che viviamo, ci fanno capire che un nuovo paradigma della vita consacrata orionina nasce dalla strada, da un contatto con la realtà. Missionari della strada, così ci voleva don Orione».

Subito dopo è stato il momento dell’intervento del prof. Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, esperto di etica, studi biblici e letteratura, professore ordinario presso l’università Lumsa di Roma: «In questa fase storica, non esiste un’idea unica di come il mondo religioso deve portare avanti il proprio impegno. A me, però, piace sempre ragionare sul carisma e credo che il futuro dei carismi sia legato al futuro delle comunità. Il mondo di oggi vuole l’individuo isolato, quindi vedere persone che si impegnano con un voto religioso dà scandalo, perché questo prevede che nascano delle comunità, con persone che dipendono le une dalle altre. Riuscire quindi oggi a parlare di comunità, forti, carnali, dove le persone si mettono in gioco insieme alle altre, è già un andare controcorrente. Le comunità vivono comunque dinamiche nuove, che le mettono in difficoltà, e quindi serve un cambiamento. Per farlo, bisogna riuscire ad adattare il carisma, perché se si rimane troppo fedeli a quello originale, paradossalmente si diventa infedeli. Il carisma non è immutabile, è un seme, che deve essere fatto crescere e diventare un albero, che è più del solo seme. Tante cose dette magari dal fondatore del carisma sono ancora attuali, ma altre no, sono vecchie. E se non si cambia il vecchio, questo finisce per mangiarsi il nuovo. Però a volte si innova poco perché c’è paura di toccare la parte fondamentale del carisma, di rovinarlo. Invece bisogna incoraggiare i cambiamenti e immaginare una formazione delle persone diversa. È un periodo di cambiamento quello che le realtà religiose stanno attraversando, molto diverso da quello del secolo scorso. Ed è anche un bene che sia così, però bisogna sapersi adattare”. Al termine del suo intervento, il prof. Bruni ha dialogato con i partecipanti al Convegno.

Nel pomeriggio, invece, dopo la pausa pranzo è stata la volta dell’intervento di don Carlo Maria Zanotti, sacerdote salesiano, esperto nel campo dell'educazione e professore presso l'Università pontificia Salesiana di Roma. Nel suo discorso ha sottolineato come «riflettere sull’identità e la formazione della vita consacrata è sempre una bella occasione per ritornare al fondamento della nostra chiamata che è un “seguire, ogni giorno Gesù”, nella fedeltà, nella corresponsabilità fraterna e a favore della missione evangelizzatrice.  Un sottotitolo di questo incontro potrebbe essere “per una formazione unica, integrale, comunitaria e missionaria”, così da affrontare con maggior consapevolezza le grandi sfide di oggi nel cammino di formazione di ogni religioso. Sfide che chiedono continuità e progressività formativa. La centralità della formazione è un appello a non rimanere inerti di fronte alle nuove esigenze che le tipologie delle vocazioni oggi presentano. Per questo, saper affrontare ogni situazione con la consapevolezza di dover “attivare dei processi” formativi, è l’abilità pedagogica e metodologica più urgente”.