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7 Febbraio 2025

Nuovi inizi e nuove direzioni. I Figli della Divina Provvidenza nel Regno Unito

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In un recente articolo pubblicato sulla rivista orionina “The Bridge”, Padre Philip Kehoe racconta i cambiamenti affrontati negli ultimi anni in Inghilterra dai Figli della Divina Provvidenza. In particolare, nell’articolo si evince come i religiosi orionini abbiano riconvertito la propria missione adattandola a quelle che sono le nuove esigenze della Chiesa nel territorio in cui sono presenti, rimanendo però sempre fedeli al carisma del Fondatore.

I Figli della Divina Provvidenza giunsero in Inghilterra nel 1952, quando Padre Paolo Bidone fu inviato oltremanica dopo aver trascorso diversi anni in Albania come missionario. In quanto sacerdote, era in pericolo, poiché il governo comunista era ateo e cercava di sopprimere ogni religione, sia cristiana che musulmana. Prima di morire, Don Orione aveva parlato con Padre Bidone dell’idea di stabilire una missione in Inghilterra. Arrivò così nel nuovo Paese senza conoscere l’inglese e con una banconota da dieci scellini in tasca. Il resto lo fece la Provvidenza. Costruì un “piccolo impero” di proprietà che utilizzò per aiutare i senzatetto e i bisognosi. Fu un grande sacerdote ma anche un eccellente uomo d’affari, capace di convincere le persone a donare per beneficenza. Si dice che Charles Forte, il proprietario della catena di hotel Forte, gli fece una donazione considerevole per l’epoca, e quando consegnò l’assegno, Padre Bidone gli disse: “Ma signor Forte, manca uno zero; ci sono solo tre zeri dopo il 5 e dovrebbero essere quattro!”

Oggi, viviamo in una Gran Bretagna molto diversa rispetto a quando Padre Paolo Bidone arrivò. Il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) era appena stato fondato, e il governo accoglieva con favore qualsiasi aiuto possibile. La fondazione di case di accoglienza da parte di Padre Bidone fu ben accolta: la Fatima House per uomini senzatetto, la Orione House per gli anziani, la Sundial House e l’iniziativa di Molesey per giovani uomini e donne con difficoltà di apprendimento, la Colombo House e l’iniziativa di Buntingford per bambini più piccoli con difficoltà di apprendimento, solo per citarne alcune.

Ora lo Stato ha un controllo molto più stretto su tutte le case di cura e sui servizi per le diverse sezioni della comunità. Gradualmente, i Figli della Divina Provvidenza si sono chiesti: “Cosa dovremmo fare ora?”. La pandemia di Covid-19, poi, ha peggiorato notevolmente le cose. Diverse diocesi ci hanno chiesto se fossimo disponibili a gestire parrocchie, qualcosa che non avevamo mai fatto prima in Inghilterra, eccetto per una a Buntingford, che alla fine era stata lasciata.

Attualmente gestiamo sette parrocchie: quattro nel Lancashire e tre nel Middlesex e nel Surrey. Le parrocchie rappresentano una grande sfida e sono state per noi un’importante curva di apprendimento. I sei sacerdoti che se ne occupano lavorano molto duramente, servendo anche come cappellani part-time in due grandi ospedali e visitando le scuole cattoliche primarie e secondarie locali. Continuiamo a sostenere le missioni e utilizziamo ogni surplus derivante da donazioni per aiutarle.

Ci impegniamo ad essere buoni parroci, ad aiutare chi si rivolge a noi per svariati motivi o problemi, ad organizzare le parrocchie in modo che i volontari laici possano gestirle quotidianamente, soprattutto nei programmi catechistici che supportano le scuole. Incontriamo le famiglie in lutto per aiutarle a organizzare i funerali, battezziamo i bambini che sperano di entrare nel sistema educativo cattolico, raccogliamo cibo per le banche alimentari così da aiutare i membri più poveri della comunità.

Vi chiediamo di pregare per il nostro lavoro. Aiutateci, se potete, con donazioni e pregate per le vocazioni, affinché altri considerino la vita religiosa e si uniscano a noi. Siamo grati che la Delegazione indiana ci abbia inviato due giovani sacerdoti per aiutarci e speriamo che ne arrivino altri, affinché la Provvidenza di Dio, con il nostro aiuto, possa continuare qui in Gran Bretagna.

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