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5 Aprile 2025

Marocco: A Casablanca la parrocchia festeggia con i giovani immigrati la fine del Ramadan

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Lunedì 31 marzo, all'indomani della conclusione del Ramadan, la comunità musulmana ha celebrato la festa di Eid Al Fitr, ricorrenza che segna la fine del mese sacro in cui i fedeli digiunano ogni giorno dall'alba al tramonto.

A Casablanca, in Marocco, la parrocchia Notre Dame de Lourdes, con la collaborazione dei religiosi orionini, ha voluto condividere questo importante momento di festa con numerosi giovani immigrati, prevalentemente musulmani provenienti dalla Guinea, che vivono nel territorio parrocchiale e sono assistiti dalla Caritas.

Per questa occasione è stato organizzato un grande pranzo al quale hanno preso parte oltre 170 ragazzi. Don Riccardo Zagaria racconta: «Questi giovani, pur vivendo in condizioni molto precarie e avendo spesso difficoltà nel procurarsi cibo, osservano rigorosamente il digiuno durante il Ramadan. Abbiamo quindi deciso di festeggiare insieme a loro, offrendo nel salone parrocchiale un pranzo festivo seguito da una tombola con premi. È stato un autentico momento di gioia, condivisione e familiarità: siamo stati per loro la famiglia lontana con cui solitamente avrebbero celebrato l'Eid Al Fitr. Per questo motivo erano molto felici e profondamente commossi dal nostro gesto di attenzione».

La parrocchia diocesana Notre Dame de Lourdes è attivamente impegnata in numerose iniziative di solidarietà. «Abbiamo riattivato il lavoro della Caritas», prosegue padre Zagaria, «per assistere questi ragazzi che sono numerosi e vengono da noi in cerca non solo di cibo, vestiti, medicine e cure, ma anche semplicemente di qualcuno disposto ad ascoltare i loro problemi e i loro dubbi. Noi cerchiamo di accoglierli come il buon samaritano: con un cuore aperto, pazienza e comprensione, poiché molti di loro sono giovani provati, stanchi e spesso umiliati. Vogliamo essere un rifugio tranquillo, sorridente e accogliente, rispondendo concretamente ai loro bisogni».

La Piccola Opera della Divina Provvidenza è presente in Marocco da pochi mesi, rispondendo all'invito del Cardinale Cristóbal Lopez Romero di stabilire una comunità orionina nell’Arcidiocesi di Rabat. Attualmente la comunità religiosa è composta dai sacerdoti Claude Michel Goua, Anthyme Kabore e Riccardo Zagaria.

Durante un incontro a Marsiglia sul Mediterraneo (22 settembre 2023), Papa Francesco ha ricordato con forza la bellezza e l’importanza del prendersi cura dei più fragili, specialmente degli immigrati, evidenziando che l’accoglienza e l’ospitalità sono radici comuni dei tre grandi monoteismi mediterranei. «Dio benedisse Abramo proprio perché fu ospitale con gli stranieri, divenendo lui stesso casa e patria per tutti, pur essendo pellegrino in terra straniera», ha affermato il Pontefice. «Questo atteggiamento è essenziale se, come il nostro padre Abramo, desideriamo costruire un futuro prospero».

«Noi credenti», ha aggiunto Papa Francesco, «siamo chiamati a essere esempi di accoglienza fraterna, superando le difficoltà spesso causate da estremismi e fondamentalismi che avvelenano le nostre comunità. Nessuno custodisca sentimenti di odio verso il prossimo, ma piuttosto amore, poiché chi odia anche un solo uomo non può stare sereno davanti a Dio».

Prendersi cura degli immigrati, dunque, è un impegno divino che richiede di superare paure e indifferenza. La festa organizzata per i fratelli musulmani in occasione della fine del Ramadan rappresenta un concreto segno di accoglienza reciproca tra religioni diverse. Gli orionini, tuttavia, non si limitano a iniziative straordinarie, ma testimoniano quotidianamente, con gesti semplici e concreti, l’amore verso i più deboli e fragili, contribuendo così a costruire un futuro prospero e benedetto dal cielo.

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