Don Luciano Mariani, superiore della Delegazione malgascia, poco prima di Natale si è recato, insieme al suo Consiglio formato da don Modeste, don Jean Clement e don Rinja, in visita alla comunità orionina di Ambanja, nel nord - ovest del Madagascar. Da lì hanno poi raggiunto Sambava, città della regione Sava che si sviluppa sul litorale est del Madagascar, a 400 km da Ambanja.
«La strada è discreta – racconta don Luciano -, molti tratti sono in buono stato, perché appena costruita, ma i tre ponti che permettono di oltrepassare i fiumi presenti in quella zona sono caduti già anni fa, e non sono stati ripristinati. Quindi si scende nel fiume in macchina e lo si oltrepassa. Se invece le piogge sono abbondanti, si attende che il livello dell’acqua si abbassi. E in effetti è stato così nel nostro viaggio di ritorno.
Siamo giunti a Sambava intorno a mezzogiorno. Questa zona è famosa in tutto il mondo per la produzione di vaniglia. Infatti la vaniglia del Madagascar è molto pregiata e ricercata; anche in Italia nelle migliori gelaterie si trova il gelato “alla vaniglia del Madagascar”, ha un gusto e un sapore delicato e particolare. Oltre alla vaniglia vi sono piantagioni di garofano, pepe, cannella e frutta varia: mango, letchy, banane, frutto del pane, ecc.».
«Dopo un pranzo veloce, ma sostanzioso, abbiamo incontrato il vescovo di Diego Suarez, Mons. Benjamin Marc Ramaroson, che da molti anni ci vuole nella sua diocesi», aggiunge don Mariani che riferisce anche di come il vescovo sia disponibile a offrire alla Congregazione orionina un terreno di 1,5 ettari per realizzare una chiesa parrocchiale, un centro per i giovani con scuole tecniche, l’oratorio e altre attività. Non molto distante da questo terreno c’è la chiesa di San Paolo, situata in un luogo molto popolare e popoloso, dove si celebrano già due messe domenicali, e tutti attendono la costruzione di una nuova chiesa, con una capienza di almeno 1.500 persone.
«In effetti – spiega il Superiore delegato - Sambava, che è al centro della regione Sava, è una zona ricca di vegetazione, con strade nuove. Solo un anno fa per raggiungere Sambava da Ambanja, erano necessarie 20 ore. Questa zona però che è molto sviluppata rispetto ad altre zone del Madagascar, proprio per la sua ricchezza di vegetazione. La città è ben strutturata, pulita, non ci sono venditori ambulanti sulla strada. L’unica Scuola cattolica è tenuta dalle Suore Salesiane Marie Manjaka che hanno 2.500 alunni. La città conta circa 100.000 abitanti con due chiese parrocchiali, e la cappella di San Paolo che il Vescovo vorrebbe affidare a noi.
Vicino a Sambava c’è anche un porto che lo rende autonomo per l’importazione dei vari prodotti, così pure per l’esportazione».
Il Consiglio della Delegazione "Marie, Reine du Madagascar" ha proseguito poi il suo cammino con la visita a una comunità cristiana che dal 2012 ha una chiesa dedicata a San Luigi Orione. Questa cappella, situata a Ambarabaha, lungo il fiume Rano Ankavia Antalaha, in passato è già stata visitata da alcuni religiosi orionini.
Del viaggio alla Cappella San Luigi Orione di Ambarabaha ci riferisce ancora don Luciano Mariani:
«Partiamo da Sambava alle ore 4 del mattino. Piove molto, in effetti c’è un ciclone in corso, che passare su questa zona. Arriviamo alle ore 5 a Antalaha (80 km). Prendiamo una piroga proprio vicinissimo al mare e per tre ore ripercorriamo il fiume Rano Ankavia Antalaha.
Piove ancora, e la pioggia - a volte insistente - non ci ha mai lasciato durante tutta la giornata. Il viaggio in piroga è stato un po’ avventuroso. In alcuni tratti poveri d’acqua e ricco di sassi sul fondo, alcuni passeggeri sono dovuti scendere, in modo da alleggerire il peso, e oltrepassare il luogo impervio. Non abbiamo potuto gustare molto la natura che costeggia il fiume ricca di vegetazione e foresta. Alcune donne ai bordi del fiume lavavano i piatti, le pentole, e poi si lavavano approfittando della tranquillità del luogo.
Ad un certo punto - dopo tre ore di piroga - intravvediamo sul fondo molta gente, molti bambini...la piroga costeggia la riva mentre noi veniamo accolti e tra canti, gioia e festa. Lungo la strada che porta alla cappella San Luigi Orione ci sono le abitazioni della gente: capanne in legno. Hanno voluto decorare la strada con fiori lavorati a mano…e la gente tra canti festosi, ci ha portato in chiesa per la celebrazione della Messa.
Questa cappella è una delle 80 cappelle che ci sono attorno all’unica parrocchia centrale di Antalaha. L’ultima volta che la comunità aveva visto il prete è stato nel mese di marzo!».
«Celebriamo l’Eucarestia alla presenza di circa 500 persone. Una comunità parrocchiale viva, che grazie alla sig.ra Urlica Tsilova Chan ha potuto avere una cappella in muratura. Non solo. Questa signora - che ora abita a Antananarivo- ha portato il carisma di Don Orione, ha fatto conoscere la vita del nostro Padre fondatore, e don Luigi Piotto nel 2013 ha voluto portare una reliquia del sangue di Don Orione, che poi è stata inserita sul tavolo dell’altare.
Terminata la santa Messa, distribuiamo a tutti i bambini una caramella, e ho promesso loro di portare delle immaginette di Don Orione, e anche la vita di Don Orione.
È proprio vero che là dove non arrivano i sacerdoti orionini, arrivano i laici, che dopo averci conosciuto, trasmettono la devozione al nostro Fondatore fino ai confini del mondo. E così riprendiamo la piroga e facciamo ritorno a Antalaha.
In un momento di assenza di pioggia, ci fermiamo, pranziamo con ciò che ci avevano preparato, e riprendiamo la discesa verso il mare. La pioggia riprende abbondantemente, e in serata arriviamo al mare ad Antalaha…tutti bagnati, inzuppati di acqua.
Qui in Madagascar si dice che la pioggia è segno della benedizione di Dio. Quindi noi siamo stati benedetti…che questa benedizione sia un auspicio per il “Madagascar Orionino”, e se Don Orione vorrà pianteremo una tenda in questa zona!».
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