La città di Leopoli, nell’ovest del Paese a pochi chilometri dal confine con la Polonia, è stata colpita con missili ipersonici “Kinzhal” che si sono abbattuti anche sul centro abitato con numerose vittime. Solo ieri sera siamo riusciti a parlare con Don Moreno Cattelan, missionario orionino impegnato da decenni nel paese che da Kyiv ci scrive accoratamente.
“L’altro ieri all'alba – ci racconta don Moreno - c'è stato l’ennesimo attaccato sulla città. Il bombardamento è avvenuto in centro città. Il nostro monastero si trova ad una decina di chilometri dal punto, ma don Fabio Cerasa (orionino) mi ha detto di aver sentito nitidamente i ripetuti scoppi causati dall' attacco. Anche qui a Kyiv siamo, da due settimane, sotto attacco tutte le notti”.
“Mercoledì notte 7 ore e mezza di allerta e ben 10 ieri notte – aggiunge don Moreno - con ripetuti attacchi multipli: droni e missili che vediamo passare o essere abbattuti sopra il nostro territorio. È un momento particolare e difficile per tutti. Al fronte come a casa. C'è anche un po' di stanchezza fisica e psicologica dovuta alla situazione che a noi appare di netta inferiorità da parte dell'esercito ucraino e sembra con molta confusione e discordia interna a livello politico e decisionale”.
“Non ultimo – continua - il fatto che siamo nuovamente senza corrente elettrica per gran parte del giorno. Un disagio notevole, come potete immaginare. La nostra piccola opera di carità è di vicinanza al popolo ucraino non viene meno. Anzi continua con più determinazione e motivazione”.