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31 Dicembre 2024

“Fidàti alla Divina Provvidenza, sempre in piedi e sempre avanti!” Gli orionini, Pellegrini di Speranza!

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In pieno Giubileo della Speranza e all’inizio di un nuovo anno, lasciamo risuonare in noi le parole del nostro Padre Fondatore: “Fidàti alla Divina Provvidenza, sempre in piedi e sempre avanti!” (Scritti 72,44). Queste parole non sono solo un invito, ma una chiamata profonda ad abbracciare la nostra missione come “Pellegrini di Speranza”, guidati dalla fede e dalla fiducia in Dio, che non ci abbandona mai.

Il 2025 si apre come un “Anno Santo”, un anno di grazia e rinnovamento, un anno che ci chiede di camminare con passo saldo, nonostante le difficoltà del cammino.

Sempre in piedi! La forza per stare in piedi non viene da noi, ma da Dio. Stare in piedi significa avere il coraggio di affrontare il presente con fede, senza piegarsi alla paura o al dubbio. Ai benefattori, ieri, e a noi, oggi, Don Orione scrive: “Malgrado sta benedetta crisi, che affligge tutti i paesi del mondo, noi, pur con tante opere da condurre avanti, per l’aiuto che ci dà il Signore e per la vostra generosità, stiamo ancora in piedi e camminiamo, camminiamo senza vacillare, con passo deciso.”

Sempre avanti! La speranza cristiana non è statica, ma dinamica. È pellegrina: ci spinge a muoverci, a camminare verso l’Altro e verso gli altri, a costruire il Regno di Dio con gesti concreti di amore e servizio. Essere “pellegrini di speranza” significa accettare la sfida di andare avanti, con lo sguardo rivolto verso Cristo, la nostra meta e il nostro compagno di viaggio. Anche tra le spine e le difficoltà, il nostro cammino è illuminato dalla certezza che Dio ci sostiene e che la sua Provvidenza non ci lascia mai soli.

Senza indugio! Sempre in piedi e sempre avanti, “senza indugio” (Lc 2,16). Ci insegna Papa Francesco: “Senza indugio, andiamo a vedere il Signore che è nato per noi, con il cuore leggero e sveglio, pronto all’incontro, per essere capaci di tradurre la speranza nelle situazioni della nostra vita. E questo è il nostro compito: tradurre la speranza nelle diverse situazioni della vita. Perché la speranza cristiana non è un lieto fine da attendere passivamente, non è l’happy end di un film: è la promessa del Signore da accogliere qui, ora, in questa terra che soffre e che geme. Essa ci chiede perciò di non indugiare, di non trascinarci nelle abitudini, di non sostare nelle mediocrità e nella pigrizia; ci chiede – direbbe Sant’Agostino – di sdegnarci per le cose che non vanno e avere il coraggio di cambiarle; ci chiede di farci pellegrini alla ricerca della verità, sognatori mai stanchi, donne e uomini che si lasciano inquietare dal sogno di Dio, che è il sogno di un mondo nuovo, dove regnano la pace e la giustizia.” (Omelia del 24 dicembre 2024).

Per vivere da orionini il Giubileo della Speranza dobbiamo essere pellegrini instancabili, sempre in cammino, sognatori che non si arrendono mai, disponibili a lasciarsi inquietare dal sogno di Dio. Nel 2025 dobbiamo essere ancora più audaci, più coraggiosi; audaci e coraggiosi costruttori di speranza.

Entriamo in questo nuovo anno con il cuore colmo di gratitudine, di riconoscenza per tutto ciò che abbiamo vissuto nel 2024. Sappiamo che ogni evento è stato attraversato dalla presenza di Dio perché nulla avviene privo del suo amore, e ogni esperienza, anche quella più difficile, può diventare un’occasione di crescita, di conversione e di maggiore fiducia nella Sua Provvidenza. Ora intoniamo il Te Deum, l’inno di ringraziamento e di lode per i benefici ricevuti da Dio, durante l’anno che sta tramontando.

La Famiglia Carismatica ha celebrato, dall’11 febbraio al 20 novembre, l’Anno Mariano Orionino, in risposta a quanto ha voluto un tempo anche Don Orione: “Si consacri l’anno alla Mater Dei e si intensifichi in noi e negli altri, specie nei Confratelli e dipendenti, una tenera e filiale devozione alla Madonna.” L’evento ha preso origine dal fatto che il 30 luglio ricorreva il centenario della data nella quale Don Orione aveva annunciato la “Mater Dei” come titolo proprio della devozione mariana nella Piccola Opera. La decisione del Consiglio Generale di offrire a tutte le Comunità e anche ai Laici l’immagine della “Mater Dei” ha avuto una meravigliosa risonanza. È stato non solo un segno visibile di unità di tutta la Famiglia, ma un richiamo vivo alla nostra identità spirituale e al desiderio ardente del nostro Fondatore di diffondere ovunque una tenera devozione a Maria Santissima, Madre della Divina Provvidenza.

Nella devozione ai santi, Dio è glorificato, perché ogni santo è un inno vivente alla Sua grandezza e alla Sua misericordia. È per questo che abbiamo reso solenne, nel 2024, il ricordo del 20° anniversario della Canonizzazione di Don Orione (16 maggio), il 25° della beatificazione del beato Francesco Drzewiecki (12 giugno) e il 150° della nascita del Venerabile Don Carlo Sterpi (13 ottobre), «Uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo» (At 15,26). Queste parole degli Atti degli Apostoli applicate da San Giovanni Paolo II a Don Orione, possono essere destinate anche agli altri nostri santi. Ognuno di essi, nelle particolari condizioni di vita e di missione si è “totalmente donato alla causa di Cristo e del suo Regno”.

Totalmente donato alla causa di Cristo e del suo Regno” è stato anche Don Roberto Arcángel Simionato, sesto successore di Don Orione, Direttore generale dal 1992 al 2004, deceduto il 25 giugno in Argentina, a 81 anni di età, 64 di professione e 55 di sacerdozio. Ha guidato la nostra famiglia con saggezza e lungimiranza durante un periodo di grandi cambiamenti. Quello è stato il periodo della transizione dal governo di confratelli che avevano vissuto con Don Orione a quello di nuove generazioni, ma anche dell’apertura verso nuove missioni ed infine della collaborazione con i laici. La Provvidenza lo aveva posto accanto a Don Masiero, preparandolo a proseguire il lavoro di rinnovamento dopo l’improvvisa scomparsa del predecessore. Don Roberto ha saputo affrontare le sfide del nuovo millennio con saggezza e lungimiranza, lasciandoci un’eredità spirituale e carismatica profondamente radicata nel cuore del Fondatore. Le sue parole, “Essere il Fondatore oggi”, ci invitano a incarnare Don Orione nel nostro tempo, rendendo vivi i suoi insegnamenti, la sua carità e il suo spirito di totale fiducia nella Provvidenza. Don Roberto ci ha ricordato che non si tratta solo di venerare il Fondatore, ma di essere, qui e ora, testimoni credibili del suo carisma. “Guarderanno a Lui, guarderanno a noi”: con questa espressione potente, Don Roberto ci richiama alla responsabilità di essere riflesso del Fondatore e, attraverso di lui, di Cristo stesso. Chi osserva la nostra vita e la nostra missione deve poter vedere in noi il volto della carità di Don Orione, un volto che richiama alla speranza, alla giustizia e alla misericordia.

È importante ricordare che abbiamo celebrato il 100° anniversario della Messa all’altare di San Luigi, nella Chiesa di Sant’Ignazio, da quando Don Orione ha fatto il voto di celebrare nella Festa Liturgica di San Luigi Gonzaga, il 21 giugno, la Messa delle 12.

Lo scorso maggio abbiamo avuto la gioia di celebrare il 90° anniversario della fondazione dell’Associazione degli Ex-Allievi di Don Orione. Risuona ancora nei nostri cuori il ricordo di quel momento a Tortona, che ha rinnovato in tutti il senso di appartenenza alla grande Famiglia Carismatica voluta da Don Orione e il legame profondo degli “antichi alunni” con la Congregazione.

Infine, tra gli eventi memorabili dell’anno, ricordo che abbiamo celebrato l’80° anniversario del voto della Madonnina in Roma – Monte Mario. Il 1° giugno, in comunione con la Chiesa di Roma, eravamo ai piedi della Madonnina di Monte Mario per rinnovare il voto per la pace nel mondo intero.

Con gratitudine alla Divina Provvidenza, abbiamo celebrato il 12 marzo un momento di grande significato per la Piccola Opera della Divina Provvidenza: la ristrutturazione della Delegazione “Mother of the Church” e la costituzione di tre nuove Delegazioni: “Mary’s Immaculate Conception” (Filippine), “Our Lady of Good Health” (India), e “Our Lady of the Rosary” (Kenya). È stato un segno concreto della crescita vocazionale e carismatica della Congregazione, e rappresenta un passo fondamentale per affrontare le sfide di un contesto missionario in continua espansione. La Delegazione “Mother of the Church”, istituita nel 2006, aveva unito realtà territoriali e missionarie diverse, legate dalla lingua inglese come ponte comune. Nel tempo, questa soluzione ha favorito la crescita spirituale, vocazionale e strutturale, specialmente in Filippine, India e Kenya. Grazie all’impegno di numerosi confratelli, queste nazioni missionarie sono cresciute e necessitavano di una maggiore autonomia gestionale. Questo comporta adesso una responsabilità più diretta per i confratelli locali, affinché possano continuare a seguire fedelmente il carisma di Don Orione. Le nuove Delegazioni sono segno di un rinnovamento organizzativo orientato a sostenere la missione e promuovere una maggiore rappresentatività nei processi decisionali della Congregazione. Allo stesso tempo, la Delegazione “Mother of the Church” ha visto la sua sede trasferita a Londra, continuando il servizio per i territori di Inghilterra-Irlanda, Stati Uniti e Giordania.

Con immensa gioia è stata annunciata la creazione della nuova Provincia “Marie, Mère de Dieu”, che include le nazioni di Togo, Benin e Camerun, con sede a Lomé. Questa Provincia è nata ritagliando territori che appartenevano prima alla Provincia “Notre Dame d’Afrique”, che ora è formata dalle comunità in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Marocco. Anche questa nuova ristrutturazione rispondeva alle necessità di un governo più vicino e funzionale per entrambe le realtà. È un’opportunità per rafforzare l’identità carismatica della nostra Famiglia Religiosa, rendendo più incisiva la missione evangelizzatrice e il servizio al popolo di Dio nell’Africa francofona. Sebbene ora le due province siano distinte, sono chiamate a lavorare insieme, come membra di un unico corpo, unite nello spirito e nella missione. Le parole di Don Carlo Sterpi sono ancora attuali e valgono per tutte le realtà: “Le Province non devono essere cose a sé, ma formare la Congregazione.” L’unità nella diversità sarà la forza che permetterà a entrambe le Province di prosperare, collaborando nel servizio, nella formazione e nella promozione del carisma orionino.

Nel 2024 abbiamo promosso anche la costituzione della Regione Missionaria “Nossa Senhora da Natividade”, con sede a Maputo, Mozambico. Dal 2003, anno in cui è iniziata la missione a Maputo, la Provvidenza ha operato con abbondanza in quella regione: il numero di religiosi, case e attività della missione sta crescendo, dimostrando la vitalità del carisma nel contesto mozambicano. L’entità “Regione Missionaria” non è prevista nelle nostre Costituzioni, ma si è ricorso ad essa per una migliore coordinazione apostolica e carismatica di una missione situata nel continente africano ma dipendente da un governo provinciale con sede in un altro continente. In questo caso, non c’è stato un cambiamento nello status dei religiosi che rimangono membri della Provincia “Nossa Senhora da Anunciação”.

Un compito del Consiglio Generale nel 2024 è stato quello di rinnovare le nomine dei Superiori Provinciali delle ProvinceMadre della Divina Provvidenza” (Roma), “Madonna di Częstochowa” (Varsavia), “Notre Dame d’Afrique” (Bonoua), “Marie, Mère de Dieu” (Lomé), della Vice-Provincia “Nuestra Señora del Pilar” (Madrid) e delle delegazioni di “Mother of the Church”, del Madagascar, Filippine, India e Kenya, e dei loro Consigli. Per le altre province della Congregazione – “Nuestra Señora de la Guardia” (Buenos Aires), “Nossa Senhora de Fátima” (Brasília), “Nossa Senhora da Anunciação” (São Paulo) e la Delegazione “Nuestra Señora del Carmen” (Santiago del Cile) – le nomine erano già state realizzate alla fine del 2023. Essi hanno hanno iniziato il loro servizio il 1° gennaio 2024.

In un anno carico di significato per la Famiglia Orionina è stata annunciata la costituzione del Paterno di Tortona come “Casa Internazionale di Formazione Orionina”. La decisione di valorizzare il Paterno come centro di formazione è stata fortemente voluta dal 15° Capitolo Generale, che invitava a sviluppare un progetto significativo per mantenere viva la memoria degli inizi della Piccola Opera e alimentare l’attaccamento al Fondatore e al carisma. La Casa Madre di Via Emilia 63, storicamente dimora di Don Orione dal 1904, continuerà così a essere un cuore pulsante per la Congregazione e per l’intera Famiglia Orionina. Il Paterno ospita una comunità residente con un triplice obiettivo: Cura della Casa (mantenere e preservare la storicità e la spiritualità del luogo); Accoglienza di pellegrini e visitatori (promuovere la conoscenza della Casa e del carisma orionino); e Formazione (offrire iniziative formative per religiosi, religiose e laici della Famiglia Orionina). Il progetto “Paterno di Tortona” rappresenta un ritorno alle radici, un luogo dove la santità di Don Orione ha preso forma e dove tanti figli della Piccola Opera hanno trovato ispirazione per consacrarsi definitivamente al Signore “sui passi di San Luigi Orione”.

Abbiamo celebrato e ringraziato il Signore per l’80° anniversario dell’erezione della Piccola Opera della Divina Provvidenza in Congregazione di diritto pontificio (24 gennaio); il 100° dell’apertura del Piccolo Cottolengo Genovese nel quartiere Marassi in Genova (19 marzo); il 100° dell’inaugurazione dell’Opera Antoniana delle Calabrie, a Reggio Calabria (13 giugno); il 100° dell’apertura della “Casa da Divina Providencia” a Rio de Janeiro, Brasile (1° agosto); il 90° della partenza di Don Orione per il secondo viaggio missionario in America Latina (24 settembre); e il 90° dell’arrivo di Don Orione a Buenos Aires per partecipare alle celebrazioni del XXXII Congresso eucaristico (9 ottobre).

Le Visite Canoniche nel 2024 hanno toccato la Comunità di Boston (Stati Uniti), la Vice Provincia “Nuestra Señora del Pilar” (Spagna e Venezuela), la Delegazione “Marie Reine du Madagascar” e la Provincia “Marie Mère de Dieu” (Togo, Benin e Camerun). È stato sempre molto gradevole vedere il ritorno dei consiglieri generali da queste Visite. Erano pieni di speranza e di gioia, richiamando alla mia memoria quel brano del Vangelo di Luca: “I settantadue discepoli tornarono pieni di gioia” (Lc 10,17). Anche loro, inviati a incontrare comunità, ascoltare e confermare il carisma incarnato nelle diverse realtà, sono tornati arricchiti dall’esperienza. Questo ritorno è stato sempre celebrato, nel Consiglio, con ringraziamento e gioia. La gioia del Vangelo, come ci ricorda Papa Francesco, non deriva tanto dai risultati, quanto dall’incontro con il Signore che opera anche nelle nostre fragilità umane. Così, al ritorno ci si sente incoraggiati a proseguire la missione con entusiasmo e speranza, certi che il Signore ci accompagna.

Anche quest’anno abbiamo continuato a formulare un’intenzione mensile di preghiera che fosse comune per tutta la Congregazione. Essa era sempre introdotta dalle parole: “Per l’intercessione di San Luigi Orione…”, ricordandoci che il nostro Santo Fondatore ci guida e ci ispira a vivere con fedeltà la chiamata alla santità. Ogni mese è stato proposto un tema specifico per orientare il nostro cuore e la nostra supplica. Vi invito tutti a farvi partecipi di questa iniziativa che continuerà anche nel 2025.

Sento il dovere e la soddisfazione di esprimere un ringraziamento per il lavoro svolto dai Consiglieri Generali, che con generosità e zelo hanno sostenuto la guida della nostra Congregazione. Grazie a Don Maurizio, a Don Fernando, a P. Pierre, a Don Fausto e a Don Walter. Ognuno di loro, con le proprie caratteristiche e i propri doni, ha offerto un contributo unico, mettendosi al servizio della collegialità del Consiglio con spirito di unità e fedeltà alla nostra missione. Riconoscente per il loro servizio, chiedo al Signore di continuare a benedirli e a guidare il loro lavoro per il bene della Congregazione e della missione che ci è affidata.

Desidero esprimere un sincero ringraziamento anche ai membri “stabili” della Comunità della Curia Generale. La possibilità di lavorare per la Congregazione e di incontrare i confratelli in diverse parti del mondo orionino è stata resa possibile grazie al supporto costante che abbiamo ricevuto a casa. La nostra Comunità ci ha sempre offerto aiuto e sostegno, dalle piccole cose come l’ottenimento dei visti per i viaggi, fino agli aspetti più profondi e fraterni, quelli che non si possono facilmente misurare, ma che riempiono il cuore di gioia. Tornare a casa e ricevere un’accoglienza calorosa è un’esperienza meravigliosa che apprezziamo immensamente.

Dopo aver condiviso tante notizie gioiose che testimoniano la vitalità della nostra Famiglia Orionina, devo darvene una meno lieta. Mi riferisco alla chiusura del Noviziato di Velletri, appartenente alla Provincia “Madre della Divina Provvidenza” (Roma). È una situazione che deve spingerci a una riflessione profonda e a un rinnovato impegno nella preghiera per le vocazioni. Il Noviziato di Velletri è stato chiuso e non si prevede, nel prossimo anno, l’apertura del medesimo in un’altra sede italiana. Questo è un segnale che non può lasciarci indifferenti. Anche se in sé doloroso, esso deve rappresentare un’opportunità per guardare avanti con speranza e fede, confidando nella Provvidenza che mai ci abbandona. La chiusura di una Casa che per anni ha accolto giovani in discernimento vocazionale e nei primi passi della consacrazione religiosa orionina, ci richiama con forza, come ho detto, all’urgenza di pregare per le vocazioni, perché il seme del carisma orionino continui a germogliare in queste terre e a portare frutto. La partenza del noviziato da Velletri è comunque l’occasione per un nuovo inizio per la casa di Villa Borgia, un’opportunità per rinnovare il nostro impegno nel voler testimoniare la carità di Cristo e seminare il bene.

 

Carissimi, entriamo nel nuovo anno con il cuore colmo di gratitudine e di speranza. Siamo chiamati a essere costruttori di un futuro più luminoso, testimoni della forza di una carità che non si arrende mai. Come ci insegnava Don Orione, il nostro servizio agli altri, specialmente ai più deboli, è il modo più concreto per rendere presente Dio nel mondo. Affidiamo l’anno 2025 alla Provvidenza divina, certi che ogni passo compiuto in fede sarà un passo verso il compimento del piano di amore di Dio per noi. Sempre in piedi, sempre avanti, pellegrini di speranza, confidando nella Divina Provvidenza!

In continuità con il cammino tracciato dal XV Capitolo Generale, l’anno 2025 sarà segnato da un evento di fondamentale importanza per la Congregazione: la realizzazione dell’Assemblea Generale di Verifica. Questo momento, previsto dalle Norme, rappresenta un’opportunità privilegiata per valutare l’attuazione delle disposizioni capitolari e rilanciarne il compimento con rinnovato entusiasmo. L’Assemblea avrà luogo dal 24 ottobre al 1° novembre 2025 presso la Casa “Solaz de María”, in Argentina. Essa sarà il culmine di un percorso che coinvolgerà tutte le comunità religiose, le province, le vice province e le delegazioni. La fase preparatoria, che include le Assemblee Provinciali, Vice Provinciali e di Delegazione, sarà fondamentale per raccogliere le riflessioni e le esperienze maturate a livello locale, offrendo così un contributo prezioso al discernimento e alla riscoperta dei valori che il Capitolo ci ha indicato come guida per “Gettarci nel fuoco dei tempi nuovi.”

È una coincidenza significativa che siamo chiamati a verificare lo stato della nostra vita e del nostro operare in un anno giubilare dedicato alla speranza. Il cammino che ci condurrà a Buenos Aires non deve essere un semplice percorso, ma un vero pellegrinaggio di speranza ispirato dallo stile della sinodalità. Sarebbe facile cadere nella tentazione di un’analisi spassionata che verifichi lo stato delle cose ma senza proporre dei cambiamenti, dei miglioramenti, delle iniziative nuove, come pure cadere nella tentazione del pessimismo di chi si adegua alle cose che non vanno. Incoraggiamoci a vicenda in questo cammino di fede.

Nell’ambito ecclesiale l’anno sarà decisamente caratterizzato dalla celebrazione del Giubileo della Speranza, un evento straordinario per la Chiesa e un’occasione speciale per noi orionini, dato che celebriamo il centenario del Giubileo vissuto intensamente da Don Orione nel 1925. Il richiamo al nostro Padre Fondatore ci spinge a immergerci nella spiritualità con la quale lui ha vissuto l’Anno Santo, facendo come lui un’intensa esperienza di grazia e di conversione, riscoprendo il nostro carisma e il dono della nostra vocazione.

Sono principalmente tre i grandi eventi orionini ai quali siamo convocati:

  1. Giubileo dei Giovani Orionini che sarà realizzato in due fasi/tappe: a Tortona dal 19 al 27 luglio e a Roma, in comunione con la Chiesa Universale, dal 28 luglio al 3 agosto. Organizzatore: Segretariato della Pastorale Giovanile-Vocazionale.
  2. Giubilandi orionini in pellegrinaggio a Tortona e Roma: dal 20 al 30 agosto, in concomitanza con la Festa della Madonna della Guardia a Tortona, avrà luogo l’incontro dei membri della Famiglia Carismatica che celebrano un giubileo nel 2025. Saranno invitati in particolare i confratelli che non hanno ancora avuto l’opportunità di conoscere la nostra “terra santa” e che festeggeranno un giubileo della vita consacrata o sacerdotale.
  3. Giubileo della Famiglia Carismatica Orionina, che si realizzerà a Roma nei giorni 21 al 23 novembre, con il tema: “A 100 anni dal giubileo di Don Orione (1925), il giubileo della Famiglia carismatica orionina (2025)”.

 

Sono queste specialmente le nostre intenzioni per il prossimo anno. Guardando, però, nuovamente all’anno 2024, vi offro ulteriori motivazioni per ringraziare il Signore. Eccole:

Nell’anno 2024, hanno ricevuto il sacro ordine del presbiterato 25 Religiosi: Daiston JOHN (19/01); Edgar DE JESUS MELO (27/01); Michel Raj MOYSAN (23/05); Naveen Kumar PAMISHETTY (11/06); Austine Namusende MUTESHI (13/06); Samwel MUTUA MUTHOKA (13/06); Martin KAMAU NJUNG’E (13/06); Cristian Sergiu ANDRIES (24/06); Abbe Sidoine Evrard AMON (06/07); Victorien Yersogbé-Inonfo DABIRÉ (06/07); Tigassé Patrice NAGIABOU (06/07); Namwinsoou Raymond SOMÉ (06/07); Kouami Mawuli Gilbert AGBOLAN (03/08); Yaovi Mawuko Jean de Dieu AYEDJE (03/08); Dandy DELA CRUZ (08/08); Bryan A. ATULI (08/08); Henrique FORTES DE ALMEIDA FRANCIONI GAMA (17/08); Humberto José RUIZ DIAZ RIVEROS (07/09); Herintsoa Jacques ANDRINIAINA (28/09); Stanislas Romain Olnst RAKOTOROALAHY (28/09); Jacques Rodin RAMAMONJISOA (28/09); Jean Claude Etienne RANDRIAMBOLATINASOA (28/09); Donnat Gatien Emmanuel RASALAMA (28/09); Sérgio Natalicio DOS SANTOS (30/11); Adriano José GOMES PEREIRA (14/12).

Hanno ricevuto il sacro ordine del diaconato 23 Religiosi: Yerogbè-Inonfo Victorien DABIRÉ (20/01); Humberto José RUIZ DIAZ RIVEROS (11/02); Sérgio Natalicio DOS SANTOS (09/03); Junior SILVA DE ALENCAR (09/03); Adriano José GOMES PEREIRA (09/03); Renato RIBEIRO DA COSTA (09/03); Grzegorz Marek GICALA (18/05); Przemyslaw PIECHOWSKI (18/05); Diego DE LIMA DIAZ (29/07); Stéphan Jean Guy RANDRIANJAKARIVO (08/12); John Carl Angelo SARIO (08/12); Carvil Franck KANGA (08/12); Olivier Laridja KOMBATÉ (08/12); Evans Ombongi NYABUTO (08/12); Horacio Manuel Berque CHICO (14/12); Jacques Hèzouwé AGAO (14/12); Hilaire Mbégna ALOU (14/12); Frédéric Yina KETAWA (14/12); Patrice Kinansoa LARE DAMGOBINE (14/12); Jean Paul Marie Boukaré SAWADOGO (14/12); Dritan BOKA (14/12); Kenneth PINEDA (20/12); Harrison Nyaga KARIUKI (20/12).

Sono 17 i giovani Religiosi che hanno emesso la professione perpetua: Kenneth PINEDA (09/03); Anthony Kanyingi KAHONGE (09/03); Harrison Nyaga KARIUKI (09/03); John Carl Angelo SARIO (10/03); Carvil Franck KANGA (10/03); Olivier Laridja KOMBATÉ (10/03); Evans Ombongi NYABUTO (10/03); Diego DE LIMA DIAZ (05/05); Horacio Manuel Berque CHICO (29/08); Jacques Hèzouwé AGAO (29/08); Hilaire Mbégna ALOU (29/08); Frédéric Yina KETAWA (29/08); Patrice Kinansoa LARE DAMGOBINE (29/08); Jean Paul Marie Boukaré SAWADOGO (29/08); Jaider Geraldo DE ASSIS JUNIOR (09/11); Anilson ALVES DE OLIVEIRA (09/11); Stéphan Jean Guy RANDRIANJAKARIVO (07/12).

29 giovani hanno emesso la prima professione: Aladion SILVA DA SILVA (12/01/); Jefferson Aladi FREITAS MESSIAS (12/01); Valdeni CARVALHO SOUSA (12/01); Fagner PEREIRA DA SILVA (12/01); Harmon BECK (15/08); Kishore BEERA (15/08); Nithish Raj PASALA (15/08); Mohan SOBHASUNDAR (15/08); Jeronimo LUKAYA (15/08); Felix MULATI (15/08); Clement Daru Bande MANGU (15/08); Dominic D. Clarito RODRIGO (15/08); Désiré Bérenger Moké EHOUMAN (08/09); Auguste Barkwendé OUEDRAOGO (08/09); Apollinaire SAGNAN (08/09); Côme Damien SAMBAR (08/09); Eric Yaovi Agbessi ZANOU (08/09); José Da Graça Armindo INGUANE (08/09); Paulino BIZAIDE ZIBOPE (08/09); Edouard BERESOAE (08/09); Reinaldo Tomás LOIS FLORENÇA (08/09); Pasquale MARINO (08/09); Miguel Angel ROJAS VALDIVIA (08/09); Germino ROSA ANDRADE (08/09); Jean Norbert RATSIAMIDY (08/09); Yoliola Romuald RANDRIAMAHERIHASINA (08/09); Flavier Tolojanahary RANDRIANANTEHERANA (08/09); Jean Estel Mamitiana RANAIVOSON (08/09); Jean Victor RANDRIANANTENAINA (08/09).

Attualmente sono 38 i novizi in Congregazione.

Durante questo anno sono morti 11 Confratelli: Sac. Luigi BATTISTOTTI (06/01); Sac. Massimiliano BATTISTELLA (14/01); Sac. Andriamahandry Heritiana Nicolas RASOAMIARAMANANA (23/03); Sac. Giacomo DEFRANCESCO (04/05); Sac. Roberto Arcángel SIMIONATO (25/06); Sac. Ettore PARAVANI (02/07); Fr. Gerardo PEREIRA (11/07); Fr. Emmanuel Madjoulibane HOGRA (01/09); Sac. Grzegorz SZMYT (11/10); Sac. Gino MARCHESANI (23/12); Sac. Pietro FERRINI (29/12).

Sono decedute 8 Piccole Suore Missionarie della Carità: Suor MARIA CLARA (04/01); Suor MARIA RAIMUNDA (19/01); Suor MARIA EUGENIA de la Inmaculada Coceptión, Sacramentina (04/02); Suor MARIA TARCISIA (05/07); Suor MARIA ARACELI (25/07); Suor MARIA ANTONIA (01/08); Suor MARIA LUISA (29/10); Suor MARIA IRENA (29/10).

Sono morte 6 consacrate degli Istituti Secolari: Sig.ra Antonella SIMONETTA (ISMdN) (10/03); Sig.ra Anna Maria GRECO (Aggregata ISO) (20/03); Sig.ra Norma Beatriz GIMÉNEZ (ISO) (14/04); Sig.ra Aparecida SOARES (ISO) (02/07); Sig.na Efigenia DA SILVA (ISO) (15/08); Sig.ra Maria DA PENHA GASPAR (ISO) (19/10).

Sono morti diversi parenti, tra cui il PAPÀ di: Sac. Roberto FILIPPINI (07/01) ; Sac. Pablo ALMADA (10/03); Diac. Yaovi Mawuko Jean de Dieu AYEDJE (25/04) ; Sac. Peter Wambulwa WAKOBA (04/06); Sac. Federico CATTARELLI (08/06); Ch. Kodjovi Mawulolo Basile AMLANOU (15/06); Diac. Naveen KERKETTA (31/07); Sac. Rafael DUNO (09/09); Sac. Fernando GUEVARA (06/10).

La MAMMA di: Sac. Josimar Felipe DA SILVA (10/01); Ch. Júnior SILVA DE ALENCAR (02/02); Sac. Kevin KRAHIBOUE (15/04); Sac. Emilio VALENTE (01/05); Sac. Benjamin B. GORE (02/05); Sac. Esteban ESQUIVEL (premorto) (28/06) ; Sac. Joseph Dankoule SOULIBE (08/07); Sac. Andriamahandry Heritiana Nicolas RASOAMIARAMANANA (14/08) (pre-morto); Sac. Giampiero CONGIU (09/09); Sac. Sergio Felipe VALENZUELA RAMOS (13/09); Sac. Adrien Nogbou KOFFI (20/12); Diac. Franck Carvil KANGA (26/12).

Il FRATELLO di: Sac. Angelo FALARDI (16/02) (premorto); Sac. Giacomo VALENZA (19/02); Sac. Tarcisio VIEIRA (29/02); Sac. Otaviano RIBEIRA DE ALMEIDA (28/03); Sac. Antonio MUSSI (03/04); Sac. Geoffroy E. LIMDEYOU (02/05); Sac. Joseph S. OLLANLO (14/05); Sac. Roberto SIMIONATO (21/05); Sac. Stefan BULAI (28/05); Sac. Domenico PUCINISCHI (30/05); Sac. Flavio PELOSO (31/07); Fr. José ALMIRON (26/08); Sac. Francisco de Assis SILVA ALFENAS (09/09); Ch. Toussaint Fatto KOFFI (19/09); Sac. José Ribamar DA SILVA (01/10); Sac. Pasqualino CAREDDU (15/10); Sac. Bruno FRAULIN (25/10); Vesc. Raymond AHOUA (29/10); Sac. Vito MANDARANO (31/10); Sac. Giusepppe BONSANTO (04/11); Sac. Leszek LROMKA (09/11); Sac. Bienvenido SOSA TORRES (13/11); Sac. Geraldo GONÇALO SILVA (07/12).

La SORELLA di: Sac. Franco GERALI (21/01); Sac. Cristiano Aparecido DOS SANTOS (30/01); Sac. Graziano DE COL (14/02); Sac. Natale LUCIDI (09/05); Sac. Sergio JIMENEZ (16/06); Sac. Ramon PADILLA ROSIN (13/09); Sac. Pablo SALVATIERRA AGUERRI (17/09).

 

In questo Anno del Giubileo della Speranza, ispirati dalla vita e dagli insegnamenti di San Luigi Orione, siamo chiamati a vivere e testimoniare concretamente la speranza, rendendola visibile nella nostra vita e nella missione. Questo non è un ideale astratto, ma un cammino concreto che richiede impegno personale e comunitario. Viviamo il Giubileo come pellegrini di speranza, con la fiducia nella Provvidenza e la volontà di portare Cristo agli altri. Rendiamo la speranza visibile attraverso gesti concreti, preghiera e comunione fraterna. Per il nuovo anno facciamo nostro il motto di Don Orione: “Fidati della Divina Provvidenza, sempre in piedi e sempre avanti!”. Come? Ecco alcuni principi da mettere in pratica e qualche suggerimento per un impegno personale e comunitario:

- Avere fiducia nella Provvidenza: significa riconoscere che Dio è presente in ogni circostanza, guidandoci anche nei momenti difficili.

  • Impegno personale: Ogni giorno del nuovo anno, rinnoviamo un atto di abbandono nelle mani di Dio, come ci ha insegnato Don Orione, con una semplice preghiera. Per esempio: “Signore, tutto è nelle tue mani, confido in Te!”
  • Impegno comunitario: Valorizziamo i momenti di discernimento comunitario (riunioni, giornate, Schede di Formazione Permanente…) per leggere i segni della Provvidenza nella nostra vita di Comunità.

- Essere segni visibili di speranza: La speranza si testimonia con gesti concreti di carità e di vicinanza.

  • Impegno personale: Dedichiamo tempo ai poveri, ai malati e a chi è in difficoltà, offrendo possibilità di ascolto e conforto.
  • Impegno comunitario: Organizziamo azioni concrete che rendano visibile la speranza cristiana, come momenti di preghiera o eventi di carità e di solidarietà.

- Coltivare una spiritualità della speranza: La speranza nasce e si alimenta nella preghiera e nella relazione con Dio.

  • Impegno personale: Inseriamo momenti specifici di preghiera per il Giubileo della Speranza, come un tempo di adorazione eucaristica personale o il Rosario.
  • Impegno comunitario: Nei momenti di preghiera comune inseriamo alcune riflessioni e testimonianze sul tema della speranza.

- Promuovere la speranza nei giovani: Accompagnare i giovani significa seminare speranza nel futuro della Chiesa e della Congregazione.

  • Impegno personale: Impegniamoci nell’accompagnamento vocazionale dei giovani; quando c’è una possibilità, formuliamo l’invito “Vieni a servire il Signore con noi!”.
  • Impegno comunitario: Realizziamo attività giovanili legate al Giubileo, come pellegrinaggi o iniziative di servizio e di volontariato.

- Costruire la speranza nella Comunità: La speranza si costruisce attraverso relazioni autentiche e un ambiente fraterno perché la nostra sia una comunità vivibile e significativa.

  • Impegno personale: Promuoviamo il dialogo, la comprensione e il perdono, evitando lamentele e divisioni.
  • Impegno comunitario: Dedichiamo momenti di revisione comunitaria per verificare come viviamo la speranza tra di noi.

- Evangelizzare con speranza: Annunciare il Vangelo con gioia e fiducia è un atto di speranza.

  • Impegno personale: Rinnoviamo il nostro stile di evangelizzazione, testimoniando la speranza con le opere e le parole. Valutiamo criticamente le nostre omelie e riflessioni proposte alla gente perché siano portatrici di speranza.
  • Impegno comunitario: Realizziamo una missione straordinaria durante l’anno giubilare, portando il Vangelo alle periferie esistenziali.

- Formarsi per vivere e trasmettere speranza: La formazione continua ci aiuta a radicare la speranza nella fede.

  • Impegno personale: Partecipiamo attivamente agli eventi formativi proposti dalla Provincia/Delegazione e dalla Congregazione.
  • Impegno comunitario: Dedichiamo momenti comunitari per riflettere sul carisma orionino alla luce della speranza.

- Pregare per le vocazioni: Le vocazioni sono segni di speranza per la Congregazione.

  • Impegno personale: Preghiamo quotidianamente per le vocazioni, offrendo le nostre difficoltà e gioie per questa intenzione.
  • Impegno comunitario: Organizziamo momenti di preghiera vocazionale, coinvolgendo laici e giovani.

- Portare speranza alle periferie esistenziali: La speranza va portata ai margini della società, dove regna la disperazione.

  • Impegno personale: Dedichiamo tempo ai migranti, agli anziani soli, ai carcerati, mostrando loro la misericordia di Dio.
  • Impegno comunitario: Realizziamo iniziative che rispondano a bisogni concreti delle periferie dove siamo presenti.

- Affidarsi alla Mater Dei: Maria, Madre della Speranza, è guida e modello nel nostro cammino.

  • Impegno personale: Rinnoviamo la nostra devozione a Maria con atti quotidiani di preghiera come l’Angelus o il Rosario.
  • Impegno comunitario: Organizziamo pellegrinaggi mariani per affidare a Lei l’anno giubilare.

 Carissimi Confratelli e membri della Famiglia Carismatica, con Don Orione, “Gettiamoci nel fuoco dei tempi nuovi”, cioè, nel “fuoco” del nuovo anno 2025 e diventiamo pellegrini e costruttori di speranza, vivendo con fede il Giubileo della Speranza.

Fidati alla Divina Provvidenza, sempre in piedi e sempre avanti!”: “in piedi” è un invito a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà; “avanti” significa cercare sempre di realizzare la volontà di Dio con audacia e coraggio, senza fermarsi mai.

A nome di tutto il Consiglio Generale e dei membri della Comunità della Curia Generale, esprimo gli auguri di buon anno. Ave Maria e avanti!

Tarcisio Vieira - Don Maurizio Macchi - P. Fernando Fornerod
Assamouan Pierre Kouassi - Don Fausto Franceschi - Don Walter Groppello