Si sono conclusi il 25 luglio 2025 i lavori della IV Assemblea di Verifica dell'ISO. In questo giorno le consacrate hanno vissuto un momento speciale di incontro con pe. Jorge Henrique Rocha, Superiore della Provincia "Nostra SIgnora di Fatima".
Ad aprire l’incontro è stata la Responsabile Generale Rosita Dore, che ha offerto parole profonde e ispirate. Ha sottolineato come il carisma si alimenti nel dono reciproco, paragonando i membri della Famiglia carismatica a rami che traggono linfa dallo stesso tronco. Ha poi espresso sincera gratitudine per la calorosa accoglienza riservata alle sorelle durante la loro permanenza.
Il Padre Provinciale ha quindi presentato con passione e chiarezza la realtà della Provincia del Brasile Nord, illustrandone la struttura, le sfide e le molteplici attività portate avanti con dedizione e spirito di servizio.
Tra i temi affrontati, si è dato spazio anche a una riflessione importante: la riservatezza delle consacrate secolari. Questa dimensione, prevista dalla Chiesa e ricca di significato, non è fine a sé stessa. È piuttosto una forma di presenza da vivere con prudenza e discernimento, sempre orientata alla missione evangelica.
La riservatezza negli Istituti Secolari non è un segreto da custodire, ma una modalità profonda e discreta di incarnare la consacrazione nel cuore del mondo. È ciò che consente ai membri di essere pienamente immersi nella società — nel lavoro, nella famiglia, nella cultura e nella politica — senza segni distintivi, ma con una presenza trasformante e silenziosa.
La riservatezza, dunque, non è anonimato né timidezza spirituale, ma un autentico strumento di fecondità evangelica. Permette di accedere a luoghi e situazioni che spesso resterebbero impermeabili a una presenza religiosa esplicita, diventando così segno del Regno di Dio anche nelle pieghe più nascoste della società.
Tuttavia, è fondamentale esercitare un discernimento attento. Non si tratta di nascondere sé stessi per paura o per conformismo, ma di scegliere consapevolmente una modalità di presenza che privilegi l’efficacia evangelica rispetto alla visibilità. In certi contesti può essere opportuno restare nel nascondimento; in altri, invece, è necessario esporsi e assumere incarichi che comportano maggiore esposizione.
È per questo che chi sente l’esigenza di custodire la propria riservatezza dovrà valutare con attenzione l’opportunità di accettare ruoli di responsabilità, i quali richiedono inevitabilmente una certa visibilità. La riservatezza, in ogni caso, resta sempre uno strumento al servizio della missione, mai un ostacolo o una giustificazione per sottrarsi ad essa.
Nel corso della celebrazione conclusiva «abbiamo elevato il nostro grazie a Dio - riferiscono le consacrate - per quanto ha compiuto in questi giorni intensi, carichi di lavoro, di riflessione profonda, ma anche di serenità, gioia e autentica fraternità. È stato un tempo benedetto, in cui abbiamo camminato insieme, sorrette dallo Spirito e illuminate dalla Parola. Che il Signore ci renda testimoni gioiose e fedeli della Sua presenza nel mondo.».