Data del decesso: 8 Gennaio 1980
Luogo del decesso: Pescara
Luogo di sepoltura: Pescara Colli
Sac. CALLEGARI Giuseppe, da Bobbio (Piacenza), morto a Pescara nel 1980, a 74 anni di età, 54 di Professione e 50 di Sacerdozio.
Da "Atti e Comunicazioni della Curia Generalizia", Gennaio - Marzo 1980:
Sac. Giuseppe Callegari, da Bobbio (Piacenza), tornato alla casa del Padre l'8 gennaio 1980, a Pescara, a 74 anni d’età, 54 di Professione e 50 di sacerdozio. Riposa nel Cimitero di Pescara Colli
Conseguito nel 1924 il diploma di maestro, aveva iniziato l'insegnamento presso le scuole elementari della sua Bobbio, che però lasciava quasi subito per seguire Don Orione. Lo aveva conosciuto a Tortona, era rimasto affascinato dal suo programma di carità e, vincendo non pochi ostacoli, decise di entrare nella Piccola Opera. Il ven. Fondatore lo premiò (e volle ricompensare il sacrificio fatto dalla mamma) tenendogli anche il discorso di prima Messa nella cattedrale di Bobbio, il 3 marzo 1929.
Si prodigò dapprima nell'insegnamento a Venezia. Ve lo condusse lo stesso Fondatore, che gli affidava poi a Tortona un gruppo scelto di aspiranti, da lui seguiti anche nei mesi estivi a S. Alberto di Butrio, dove strinse una santa amicizia con frate Ave Maria.
Ordinato sacerdote il 23 febbraio 1929 rimase ancora qualche tempo a Tortona, cappellano dell'ospedale e alle carceri. Fu quindi per 7 anni ad Alessandria, e si deve a lui in gran parte il nuovo Istituto Artigianelli, grazie a quel particolare «genio» delle costruzioni che doveva rivelare soprattutto a Foggia. Qui molto caro al Vescovo Mons, Farina (morto in concetto di santità), che lo volle suo ospite in episcopio innalzò prima la Chiesa della Madonna della Croce (vicino alla stazione ferroviaria) e quindi pose mano, all'Incoronata con un coraggio ed una capacità davvero singolari a quel grandioso complesso di opere che tramanderanno per sempre in benedizione la sua memoria. Lo stesso si può dire del non meno imponente Centro Medico-sociale da lui realizzato dal 1963 al 1972 a Pescara, dove, quanto egli ha fatto, considerate le difficoltà, ha veramente del miracoloso. Lo dichiarava il giorno dell'inaugurazione (22 febbraio 1972) lo stesso Vescovo Mons. Jannucci, che il 9 gennaio 1980 ha fatto uno splendido elogio funebre di don Giuseppe, e ha desiderato che la sua salma riposasse nella tomba nuova preparata per i sacerdoti della diocesi.
Devotissimo di Don Orione e di Don Sterpi, tutto della Madonna e del Papa, ha lavorato e scritto fino all'ultimo giorno meritando la mattina dell'8 gennaio, di morire d'in piedi come il Fondatore. La sera precedente aveva ancora scritto una bellissima pagina in onore della Madonna Incoronata.
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